Maggio 8, 2008 EcoAnemia
Peak oil and the bubble
Un paio di giorni fa ho riportato la tesi rialzista di Goldman Sachs per cui il petrolio dovrebbe andare a 200$.
Secondo loro il mondo non può produrre più di 85 milioni al giorno di barili per cui il prezzo del greggio deve salire fino al punto di strangolare il consumatore occidentale e costringere tutti a consumare meno come negli anni ’70.
La domanda è calata leggermente solo negli USA : 400mila barili l’anno di riduzione su 20 milioni (i livelli del 2003).
Come conseguenza, negli ultimi giorni ci sono annunci di aumenti di tariffe elettriche del 30% in tutti gli USA.
Negli ultimi giorni invece è il prezzo in € che è esploso grazie anche al fatto che l’euro è tornato da 1.60 a 1.54 .
Le tariffe elettriche si adegueranno anche da noi ed inizierà ad esserci distruzione della domanda di energia (= recessione).
Tuttavia c’è qualche cosa (molte) che non quadrano .
Da circa due anni il trading del petrolio non è più monitorato dal Nymex come è sempre stato in passato, vista la nascita da due anni a questa parte dell ICE, cioè l’Intercontinental Exchange. Le nuove borse elettroniche globali come l’ICE non rispondono più alle autorità americane che mettono limiti alla posizione degli speculatori puri (in gergo tecnico “corner”, come Raul Gardini con la soya alla fine degli anni ’80 e i fratelli Hunt con l’argento intorno al 1980, il quali furono stritolati proprio dalle autorità nel giro di pochi mesi).
Un gigantesco “corner” ? D’altra parte Goldman Sachs è il maggior trader di derivati sul petrolio al mondo, e molti paesi produttori aderenti all’Opec hanno tutto l’interesse a mantenere il prezzo più alto possibile.
C’è una lista impressionante di nuovi progetti di esplorazione e di giacimenti che stanno per iniziare a pompare : Iraq, Kazakhstan, Brasile, Colombia, Canada, Cina, Angola, Arabia Saudita e chi ne ha più ne metta. Milioni di barili al giorni di nuovi giacimenti.
Il costo medio di estrazione del petrolio più caro (sabbie bituminose canadesi) è di 60$, quello medio orientale sui 10$. Ma il prezzo del future è sui 120$.
Le scorte USA da Gennaio sono salite quasi ogni settimana, le scorte di benzina USA continuano a salire e solo sul gasolio e diesel le scorte mondiali sono diminuite.
Dunque, a mio modo di vedere siamo in un enorme bolla speculativa : i tulipani non hanno insegnato nulla, così come il Nasdaq nel 2000, oppure il crack americano del mercato immobiliare.
E se anche per caso la forza del mercato portasse il petrolio sui 200$, allora ci sarà un blow off tale che in un paio di anni lo ributterà a 30-40$.
Quando si raggiunge il picco della domanda con eccessi, le dinamiche di medio periodo portano a correzioni molto marcate nel medio.