Sabato si sono immediatamente diffusi hashtag dal nome #cryptocrash, ma al momento non sembra sia successo nulla di strano, se non alcune prese di profitto.
Solo la rottura del supporto a 60.000 $ potrebbe portare a una correzione più profonda con obiettivo l’area di supporto a 45.000 $.
Prese di profitto sulle US large caps.
Anche sulle azioni made in Japan.
La fonte è quella che è (il governo cinese…), ma è un dato da tenere a mente : gli investimenti esteri in Cina sono ai minimi degli ultimi 30 anni.
Il dollaro è morto? Pare proprio di no, visto che il 48% delle transazioni internazionali nei circuiti SWIFT avviene in dollari. Spicca invece il forte calo dell’euro.
Eh, ma i BRICS…
I mercati emergenti sono ai minimi degli ultimi 50 anni (in termini relativi) rispetto alle azioni USA (ovviamente si sta facendo riferimento alle large cap).
Ad Hong Kong il settore immobiliare continua a essere in crisi.
Le posizioni long sul petrolio degli hedge fund sono ai massimi degli ultimi due anni.
Interessante movimento dello S&P500 che, fallito il rally in mattinata, ha chiuso sui minimi. È probabile, quindi, che il primo obiettivo di questa correzione sia il gap up lasciato aperto in area 497 (4.970 per il $cash).
