Questa apparente attendibilità di ZeroHedge

Gennaio 30, 2021 Identità di genere

Confrontarsi con me per molti significa trovarsi di fronte alla parte oscura che dentro di loro vorrebbero a tutti i costi sopprimere.

Veronica Baker


Questa apparente attendibilità di ZeroHedge

Questa apparente attendibilità di ZeroHedge
Il solito tema ben noto da sempre…

Ormai ZeroHedge è diventato l’ombra del blog interessante che era in passato.
Una decina di anni fa lo leggevo praticamente tutti i giorni.

Allora era una fonte piuttosto attendibile.
Oggi invece è semplicemente un sito di gossip.
Solo ogni tanto vengono pubblicati articoli di un certo spessore, solitamente da parte di autori esterni alla redazione.

I commenti, che in apparenza sono molto “pericolosi”, sono invece totalmente innocui.

In un sito del genere, essere razzisti, antisemiti, omofobi ed esageratamente odiosi è semplicemente un modo per attrarre più lettori.
Soprattutto da parte di persone di bassa cultura.

Coloro che, credendo di visitare un sito “libero” e senza alcun tipo di censura apparente, possono scrivere tutte le sciocchezze che vogliono.
Esattamente come in qualsiasi altro social network.

Ad ogni buon conto, un paio di giorni fa, navigando in rete, mi sono imbattuta in ZeroHedge.
Naturalmente, la mia attenzione è subito caduta su questo articolo.

È abbastanza ovvio che una donna non possa mai sconfiggere l’uomo più forte nel mondo degli sport muscolari.

Ma la situazione è molto più complessa di quanto si possa pensare in modo banale e stereotipato.

Innanzitutto, purtroppo, il mondo dello sport agonistico è marcio da tempo.
Ormai da decenni.

I più deboli pagano sempre, sia che si tratti di doping, sia che si tratti di regolamenti da rispettare.
Mentre chi è protetto o ha interessi potenti a suo favore, la fa regolarmente franca.

E i giornalisti (corrotti) del mainstream tessono ad arte storie su cui, in seguito, le diverse federazioni sportive (che ormai non sono altro che organizzazioni politiche) speculeranno in maniera assolutamente ignobile.

Nel frattempo, i medici sportivi utilizzano metodologie di allenamento considerate “all’avanguardia”.
E soprattutto cocktail farmaceutici per “sperimentare” sulla pelle di giovani atleti (di entrambi i generi) eventuali effetti collaterali (qualcuno ricorda qualcosa del genere ?).
Sono carne da macello da sacrificare sull’altare del dio (volutamente in minuscolo) denaro.

Inoltre, il problema non è che non esistono requisiti reali per il cosiddetto “cambiamento di genere”.
Se mai, non vengono più rispettati i protocolli che esistevano da sempre.
Il che è molto diverso.

È pura e semplice corruzione.
Non si tratta certo di un problema di “opportunità” o di “moralità”.

A questo punto, è necessario fare qualche conto sui numeri “reali”.
Ed anche qui ZeroHedge può essere facilmente smentito.
Per semplicità, mi riferirò alla popolazione italiana.

Secondo le stime reali (e non quelle “vagamente” reali fornite da Zerohedge) il numero delle persone transessuali è pari allo 0,012% del totale della popolazione.
Quindi, se la matematica non è un’opinione (ma in questi tempi difficili pare che lo sia):

Popolazione italiana : 60.000.000 circa (stima).
Numero totale : 4.600 (somma dei due casi simmetrici MtF e FtM).

Un numero assolutamente marginale rispetto alla popolazione totale, come è ovvio che sia.
Infatti, all’epoca (una ventina di anni fa), la sottoscritta era la prima in assoluto del proprio paese di residenza (e anche dei comuni limitrofi, per la cronaca).

Questa apparente attendibilità di ZeroHedge
Allora era una fonte piuttosto attendibile…

Il problema è che i marxisti hanno sempre avuto la terribile abitudine di considerare le persone come “massa” e non come “individualità”.
Pertanto, fanno confusione nei numeri, che in un qualche modo devono sempre essere “gonfiati”.

Nel linguaggio nazionalpopolare, nella cultura del popolino, chi si veste da donna pur essendo nato maschio è gay (o, per meglio dire, finocchio o frocio).
All’uomo comune della strada, che a malapena sa leggere e scrivere, è facile far credere una cosa e l’altra.

I numeri troppo esigui non sono “utili”.
Tutto coerente con l’aberrante dogma del comunismo per cui tutte le persone sono uguali e devono essere considerate e trattate allo stesso modo.

Sono la morbosità e la risonanza mediatica, unita alla grassa ignoranza di un popolo interessato non a conoscere, ma a subire passivamente le informazioni ricevute, a far sembrare il nostro numero molto più alto di quello che è.

Inoltre, basta aggiungere nel “fritto misto” gli omosessuali che amano travestirsi da donna ed ecco che i numeri magicamente si impennano.
Considerato che l’omosessualità ha una diffusione di circa il 10% della popolazione.
Un ordine di grandezza esponenzialmente superiore.

Ecco cosa sta effettivamente succedendo negli USA (come purtroppo accade in Italia da almeno 15 anni), il paese a cui si riferisce l’articolo pubblicato da ZeroHedge.

A questo punto entrano in gioco psicologi e gruppi di “aiuto-aiuto” (di estrema sinistra marxista) che manipolano le menti di persone che già vivono situazioni di grande difficoltà esistenziale e soprattutto materiale.

Persone che, alla fine, saranno indirizzate dove e come vogliono loro.
Nuovi iscritti ai loro movimenti.

ZeroHedge non lo sa – o forse lo omette volontariamente – ma questo è un particolare fondamentale.
Inoltre, sempre secondo ZeroHedge, chi ha affrontato una transizione vincerà sempre “facilmente” nelle competizioni femminili.
In realtà, la situazione non è così semplice come affermano categoricamente.

Una decina di anni fa c’era stata questa stucchevole polemica nel mondo del tennis :

Arriva il primo ermafrodito nel tennis professionistico.
Si tratta della ventiduenne tedesca Sarah Gronert, attualmente numero 574 nel ranking mondiale della WTA e considerata un fenomeno in ascesa, tanto che i bookmakers ne danno il suo ingresso entro sei mesi fra le prime 50 giocatrici al mondo.

Nata con i genitali sia maschili che femminili, Sarah si è volontariamente sottoposta a un intervento chirurgico per diventare donna a tutti gli effetti, sia legalmente che fisicamente, visto che così si è sempre sentita, presentando poi un regolare certificato di “idoneità femminile” alla Women’s Tennis Association Tour, che le ha quindi concesso il via libera per scendere in campo al fianco della altre donne del circuito internazionale.

Una decisione che ha creato più di un malumore fra gli addetti ai lavori, che ritengono la Gronert innaturalmente potente per essere una donna, per via della sua particolare condizione alla nascita e di una concentrazione e distribuzione di ormoni maschili nettamente più alta della media.

E visto che tali caratteristiche le garantirebbero un indubbio vantaggio rispetto alle altre giocatrici, il tennis in gonnellino ha alzato pollice verso contro di lei.
La polemica non sembra destinata a sgonfiarsi, mentre sul web impazzano blog e sondaggi sulla tennista tedesca, con tanto di foto in succinti completini da tennis che sembrerebbero togliere qualunque dubbio sulla sua femminilità.

In realtà, non ha mai superato la 164ª posizione mondiale (nell’anno 2012).
Dimostrazione pratica che la teoria è una cosa, ma la pratica è ben diversa.

La situazione sarebbe stata diversa per Balian Buschbaum che, all’epoca, era ai vertici mondiali della sua specialità, il salto con l’asta.
Ovviamente, si ritirò immediatamente prima di iniziare la transizione FtM, diventando allenatore.

Quindi, il ragionamento di ZeroHedge secondo cui i maschi che si identificano come donne usano questa “scappatoia” per competere negli sport femminili perché non sono abbastanza bravi da eccellere negli sport maschili e quindi “vincere” le borse di studio, rubando opportunità alle femmine biologiche, è privo di fondamento.

O meglio, non è altro che la solita guerra fra poveri.
È sempre la solita, vecchia storia.
Divide et impera.

Una volta pagata la loro educazione, possono uscire e dire, oh, ora che sono cresciuta, mi rendo conto che sono davvero un ragazzo dopo tutto.
E chi lo metterà in dubbio ?

No, non è che il numero di persone transessuali sta esplodendo negli USA e nel mondo.
Si tratta esclusivamente della solita propaganda di stampo marxista.

Tornando al mio caso, ai tempi – si fa per dire, perché si parla di nemmeno 20 anni fa – gli esami e i test psichiatrici erano molto seri e soprattutto molto accurati.
“Passavamo” davvero solo in rari casi.
Per ovvi motivi.

Affrontare una transizione reale non è certo una questione di “fluidità di genere”.
È una terminologia aberrante che leggo sempre più spesso in giro per il web.

Perché non è certo una passeggiata, un passatempo o un hobby.
Ecco, ad esempio, un elenco dei trattamenti medici a cui solitamente ci si deve sottoporre (da personalizzare sempre in base alla propria particolare situazione individuale) :

Analisi psicologica e psichiatrica (Anamnesi, test di vario tipo) : minimo 2500€.
Spese ormonali : circa 100€/mese (tendono a calare con il passare del tempo).
Mammoplastica additiva + rinoplastica + ritocco labbra : minimo 15000€.
Elettrocoagulazione (sempre funzionante, ma molto lunga e dolorosa) e laser : occorre fare molta attenzione, perché la stragrande maggioranza di quelli presenti sul mercato non funziona. Questi trattamenti riguardano viso, petto, addome e gambe e il costo minimo è di 10000€ (con piccoli ritocchi da fare sempre).
Addominoplastica : intorno 5000€.
Tracheal shave : 2000€.
SRS (Sex Reassignment Surgery, intervento di riassegnazione) : intorno ai 15000€.
Spese legali per il cambio anagrafico : 2000€.

Durata di una transizione media : 4-5 anni.
Spesa complessiva media minima : 60000- 65000 €.

Tutto questo senza considerare interventi aggiuntivi come la depilazione laser delle ascelle, la riduzione (eventuale) della miopia o le cure dentali.

Oltre al gran numero di esami medici specialistici (a pagamento, naturalmente) – prima di tutto le analisi del sangue ogni tre mesi – cui è necessario sottoporsi per verificare che il proprio organismo risponda bene alla cura e che non ci siano delle complicazioni di diverso genere (epatiche, per esempio), occorre anche considerare il gran numero di esami di questo tipo che è necessario fare per poter iniziare la cura.

Per cui i costi possono lievitare ulteriormente.
Purtroppo, nulla si può contro l’ignoranza di chi non vuole capire o non vuole informarsi.


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