Maggio 10, 2006 Riflessioni di una eretica
Quote rosa discriminatorie
I giornali tornano a discutere delle “quote rosa“.
Spacciate come una legge progressista, si tratta in realtà di una delle leggi più oscurantiste e discriminatorie che io abbia mai visto.
Non è discriminatoria nei confronti degli uomini, ma delle donne.
Il processo che porta all’approvazione di questa legge è lo stesso che produce i posti di lavoro riservati alle persone con disabilità.
Un disabile fatica a trovare lavoro perché i suoi limiti fisici gli impediscono di farlo.
Il governo deve quindi farsi carico delle esigenze di dignità di queste persone, la cui dignità sarebbe altrimenti negata.
A questo punto, il governo interviene affermando che, se il posto è adatto, allora deve assegnarlo, intervenendo sulla meritocrazia.
Lo stesso ragionamento si applica alla costruzione delle quote rosa : i soggetti appartenenti alla classe da tutelare soffrono di qualche intrinseca e materiale limitazione, tale per cui non sono in grado di sfruttare le occasioni naturali offerte dalla società.
È quindi necessario un intervento compensativo che aggiunga un vantaggio artificiale tale da compensare l’entità di tali limitazioni.
Questa non è parità, ma una semplice ripartizione aritmetica che non fa altro che certificare la disparità.
Non si tratta certo di parità.