Marzo 25, 2008 Riflessioni di una eretica
Rave party, curve stadi, disco, filmati youtube in classe
Ma che generazione stiamo crescendo ?
Il problema non è naturalmente solo italiano (anche se probabilmente ha radici ben più profonde proprio qui), ma è un problema generalizzato in tutto il mondo occidentale.
Abbiamo tolto la parola “onestà” dalla vita di tutti i giorni.
Per molti non vale più la pena competere, sacrificarsi, soffrire, crescere, formarsi o sperare.
Questa generazione non ha avuto bisogno di piangere.
Di conseguenza, i percorsi si sono modificati, portando a un’intera generazione inedia.
Non è stato insegnato a tollerare il diverso, a riconoscere i propri limiti, a dire di no, a sentire il senso del dovere.
Inoltre, il dilagare di necessità indotte.
Miti costruiti a tavolino per essere venduti.
In giro, troppe facce arrabbiate.
Non si è mai soddisfatti della propria dignità.
La si confonde con quella di ciò che si ha.
E ciò che si ha non è mai abbastanza.
Come si può cercare di trovare delle soluzioni ?
È difficile.
Penso si debba partire dal singolo.
È inutile delegare sempre alla scuola, allo stato o ad altri.
Quando un insegnante usa una punizione con un alunno indisciplinato, sono gli stessi genitori a ribellarsi.
Un tempo i genitori se la prendevano con il figlio, magari proponendogli un’ulteriore punizione.
Conosco insegnanti che hanno paura di riprendere i propri studenti.
Presidi che hanno paura di riprendere i propri insegnanti.
Genitori che hanno paura di riprendere i propri figli.
Anche nelle nostre piccole società, nelle famiglie, nei quartieri tutto passa per normale : niente è più punito, tutto è permesso, tutto è dovuto senza che si sia guadagnato.
Anche noi, nel nostro piccolo, dobbiamo assolutamente fare qualcosa.