Maggio 13, 2008 MacroEcoAnemia
Recessione in corso : nuovi indicatori all’orizzonte
La chirurgia estetica in Florida è in caduta libera: con la crisi immobiliare e il calo dei consumi, le donne non hanno più soldi per lifting, impianti al silicone e liposuzioni.
Affari in caduta libera : -60%. Il Dr. Donato Viggiano, un noto chirurgo plastico italo-americano di Port St. Lucie, in Florida, era abituato da anni a inserire in agenda 2 o 3 operazioni al mese per le sue pazienti.
Adesso, a causa della recessione economica dovuta al crollo dei prezzi delle case (in Florida, -21% dal picco di luglio 2006), il chirurgo non riesce a operare più di una volta ogni tre mesi.
“Lavoro in questo settore da 27 anni” – afferma Viggiano – e “questo è il peggiore e più difficile momento economico che io abbia mai vissuto“.
Secondo il chirurgo, il suo giro d’affari, ovvero il fatturato, è in calo del 60% nel 2008 rispetto all’anno scorso.
Ha dovuto intaccare i suoi risparmi per pagare gli stipendi allo staff e i costi fissi dello studio medico.
Le spese di chirurgia plastica sono molto raramente coperte dall’assicurazione medica negli Stati Uniti.
E alla luce della crisi dei mutui subprime, del crollo dei prezzi delle case e dell’aumento folle del prezzo della benzina, non c’è da sorprendersi che le spese per gli interventi di chirurgia plastica (in media $5.000 a intervento) siano accantonate in attesa di momenti migliori.