Ottobre 1, 2024 Global Warming, Il Great Reset del WEF
Nulla accade mai per caso.
Rewilding : nulla accade mai per caso
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In questo periodo, gli agricoltori sembrano essere costantemente disorientati da decisioni pensate esclusivamente per compiacere gli “ambientalisti”.
I coltivatori definiscono le nuove politiche governative come vessatorie, insensate, spietate, distruttive, folli e burocratiche, oltre che dannose.
In poche parole, sono decisioni semplicemente incomprensibili.
Ad esempio viene “raccomandato” di seguire metodi di coltivazione “biodinamici”, che prevedono l’utilizzo di prodotti vegetali e minerali.
Inoltre molti di loro sono stati “spinti” a sostenere il programma di rewilding promosso con tanto entusiasmo dai (medesimi) sostenitori del cambiamento climatico, che mira a fare tornare selvagge la metà delle terre del globo terrestre.
In virtù di questo programma, i parchi cittadini spesso fioriscono in modo selvatico, ed i giardinieri sono incoraggiati a lasciar crescere l’erba per tutta l’estate.
Il rewilding prevede anche il mantenimento dell’erba lunga e non tagliata sui marciapiedi, nei luoghi pubblici e nei giardini privati.
Tuttavia, questo aumenterà drasticamente la diffusione delle zecche e, di conseguenza, della malattia di Lyme.
Aumenterà anche il numero di persone morse dalle vipere.
Inoltre, l’erba alta e non tagliata sui bordi delle strade e negli spartitraffico incrementerà sia la diffusione della febbre da fieno, sia il rischio di incidenti stradali.
Per impedire che gli agricoltori o i semplici cittadini invadano i terreni destinati al rewilding, sono stati inoltre introdotti al loro interno bisonti, bufali d’acqua, cinghiali e castori, con risultati finali ovviamente disastrosi.
Le persone ingenue pensano che, se la terra viene lasciata incolta, i terreni si trasformeranno presto in prati di fiori selvatici, con margherite, tulipani, nontiscordardime, fiori di sambuco e viole.
In realtà, i campi abbandonati al progetto di rewilding diventano semplicemente un insieme caotico e sgradevole di ortiche, rovi, moscerini ed erba canina gigante, oltre ad una rapida proliferazione di Reynoutria japonica negli anni a venire.
La maggior parte degli agricoltori ritiene che i problemi che sta affrontando siano il risultato dell’incapacità dell’Unione Europea (e dei governi locali) di comprendere le loro esigenze.
Ma quanto sta accadendo non ha davvero niente a che fare con la stupidità e l’ignoranza.
È tutto deliberato.
Oggigiorno, sempre più Paesi dipendono ormai quasi esclusivamente dalle importazioni per la maggior parte dei loro approvvigionamenti alimentari ed energetici.
La maggior parte del cibo deve essere prodotta nelle industrie di proprietà esclusiva dell’élite.
Quindi, la riduzione della quantità di terreni disponibili per la coltivazione di cibo serve solo ed esclusivamente a creare carenze alimentari, fame e una conseguente, inevitabile riduzione della popolazione globale.
Il punto fondamentale, da ricordare sempre, è che nulla accade mai per caso.