Giugno 7, 2006 Il lato oscuro degli scacchi, Memorie dal sottoscala
Ritorno all’agonismo

Questo mese ritorno all’agonismo scacchistico.
A primo acchito potrebbe sembrare un’affermazione banale, ovvia.
Per me, invece, è una fonte di grande felicità.
Un evento che ritenevo assolutamente impossibile, alla luce di quanto mi era successo negli ultimi anni.
Non più di un anno e mezzo fa, psicologi ed esperti mi avevano sentenziato che non avrei mai più potuto rimettere piede in una sala da gioco.
E invece eccomi qui.
In un ambiente che per molti anni è stato parte importante della mia vita, dove ho condiviso gioie e dolori, vittorie e sconfitte.
Non ho naturalmente la più pallida idea dei risultati che potrò ottenere, anzi, non mi aspetto granché : non solo perché la ruggine accumulata in anni di inattività si farà inevitabilmente sentire, ma anche e soprattutto perché sono sotto una pesantissima HRT e, dal punto di vista sia della tenuta fisica sia di quella nervosa, questo fatto si farà molto probabilmente sentire.
A questo si aggiunge il fatto che troverò sempre qualcuno che ironizzerà sul mio nuovo status sociale dall’inizio, colpendo nel mio intimo.
Questo è il prezzo da pagare per essere stata una giocatrice molto nota nell’ambiente.
Tutti o quasi mi conoscono, anzi dovrei dire ci conoscevano.
Sono pronta a combattere anche questa guerra psicologica.
Così come sarà probabile una pesante intrusione nella mia privacy e nella mia vita privata, rischierò anche di diventare oggetto di gossip per gli anni a venire.
L’episodio che racconterò nel prossimo post è molto significativo.
In ogni caso, però, il solo pensiero di tornare a giocare è un sogno che si avvera.
Sono le piccole cose che danno le maggiori soddisfazioni.