Gennaio 13, 2010 Internet e virtual life
Facebook rivelatore delle abitudini e delle amicizie
Anche le amicizie sui social network svelano molto di più di quanto si possa immaginare : addirittura il fatto stesso di pubblicare la lista dei propri amici permette di venire a conoscenza di informazioni che magari non si avrebbe intenzione di divulgare.
Due studenti di un corso di etica e legge del MIT hanno infatti svolto un’analisi statistica e scritto un programma che utilizza le informazioni sul sesso di appartenenza e le preferenze sessuali pubblicate dagli “amici” di Facebook (che in realtà sono spesso semplici conoscenti), riuscendo a tracciare un profilo e a determinare con buona precisione le preferenze sessuali dei loro bersagli.
Lo stesso sistema, adottato anche da altri ricercatori, può essere utilizzato per l’etnia, le affiliazioni religiose e politiche, il luogo di residenza e persino l’obesità.
Il principio di fondo è piuttosto semplice : nella vita reale si cerca la compagnia dei propri simili e lo stesso vale su Internet.
La differenza è che, mentre nella vita reale raccogliere questi dati è impraticabile, farlo su Internet è facilissimo.
Anche senza rivelare intenzionalmente informazioni personali, il semplice fatto di pubblicare la propria lista di amici o l’appartenenza a determinati gruppi d’interesse può quindi rivelare informazioni sensibili o indurre a fare deduzioni sbagliate sulle persone.
Fonte : RSI.Ch
Ah ! Ah ! Ah !
Questa è bella.
Però la conoscevo già da mesi, basta leggere le statistiche di questo blog per capire che nel mondo ci sono ancora purtroppo tante persone che credono a queste sciocchezze.
Ma ripetere i vantaggi è sempre utile.
Io Facebook non l’ho mai usato, né tantomeno mi sono mai iscritta (o meglio, l’ho fatto solo per vedere come funzionava), ma mi piacerebbe sentire il parere di chi invece ci partecipa.
Infatti, so che molti miei articoli sono pubblicati lì.
E soprattutto vorrei sapere se questo problema è realmente sentito (ma temo di sì, soprattutto da noi).
Personalmente, non mi farei mai un problema del genere, anzi, ho sempre cercato di dialogare con la maggior parte della gente, soprattutto con chi è lontano da me.
Esattamente l’opposto di ciò che si fa da noi, dove il concetto proposto nell’articolo viene estremizzato molto.
Dobbiamo crescere.
Ma in questo senso sono molto pessimista.
Vedo che, invece di andare avanti, si va indietro: tutti arroccati nelle proprie idee, che vogliono solo copiare senza mai realmente condividere qualcosa, neanche un pensiero, magari in forma anonima, per paura di essere additati come persone di cattive frequentazioni.
Come ho scritto in un commento qualche ora fa, quando si vuole solo prendere e copiare senza mai dare nulla in cambio – anche solo un grazie o un piccolo commento – significa che si è delle persone prive di inventiva e/o talento di qualsiasi genere, ma soprattutto egoiste e vuote dentro.