Aprile 7, 2008 Il lato oscuro degli scacchi
Analisi (personalissima) scacchi al femminile
Fonte : http://www.scacchierando.net/dblog/articolo.asp?articolo=878
Ecco il mio parere in merito.
L’analisi è molto personale e le conclusioni a cui arriverò saranno probabilmente impietose per tutto il movimento, che manifesta una superficialità impressionante ed è dilaniato da lotte intestine basate su interessi personali che, dal punto di vista tecnico, hanno poco senso.
Questo getta un’ombra sulle reali motivazioni che spingono le giovani a smettere prestissimo.
Ecco i passi che, a mio parere, sono più salienti.
I miei commenti sono sempre in calce alle citazioni.
[…]Quote rosa ?
Argomento di moda in questi giorni, e non solo negli scacchi. […]
Quote rosa?
Per ottenere la parità sociale, bisogna mettere in mostra le proprie capacità e non aspettarsi qualcosa che ci viene concesso per grazia divina.
[…] Incontrare giocatori più forti, è risaputo, ti migliora. Ma poi pensavi che il titolo era importante, che sarebbe stata tagliata fuori dai tornei con la Nazionale .[…]
L’importante non è giocare, ma avere visibilità, questo è tutto.
[…] Poi arriva il disastro : un torneo disgraziato che ti riporta indietro di anni, che ti fa giustamente uscire dal giro della Nazionale.
Ma è successo a 15 anni. Se fosse successo a 13 l’avrei fatta smettere subito (Marianna Chierici), se fosse successo a 16 pure. […]
Si dovrebbe giocare a scacchi per passione, per il gusto di farlo, non per compiacere qualcuno o perché spinti dai genitori.
Una frase del tipo “l’avrei fatta smettere subito” è sintomatica di chi ha le vere motivazioni (e chi realmente spinge per giocare), che emergeranno quando si presenterà “altro”.
[…] Adesso la crescita numerica femminile è abbastanza buona, sia in ambito nazionale che in ambito internazionale, ma fino ad ora è stato un altro mondo. […]
Ah, ah, ah !
Siamo su “Satyricon” e non ce ne siamo accorte ancora.
La crescita numerica è buona ?
Sì, se si passa dallo 0,1% allo 0,5%, l’aumento è cinque volte tanto, anche se devo ammettere che è stato fatto qualcosa e che, se non si comincia dai piccoli numeri, non si arriverà mai ai grandi.
[…] Altra cosa che avrei fatto, unire il campionato femminile assoluto, all’under20 maschile (le donne chiaramente potevano avere anche 90 anni). […]
In questo modo, infatti, dichiariamo implicitamente che le donne sono più deboli, visto che per qualificarsi devono giocare contro gli under 20.
[…] Comunque un titolo femminile, è sempre un titolo femminile, è il viatico per le Olimpiadi, per tornei importantissimi. […]
Rotfl, spettacolare.
Un titolo che conta come il due di picche quando briscola è quadri (almeno WF) e lo dice chi combatte ogni giorno per il riconoscimento delle pari opportunità e della dignità del genere femminile.
[…] Persino l’iscrizione non passa. Pensate che nei bandi si legge: iscrizione gratuita per GM, IM, WGM, FM e nessun accenno alle WFM. […]
Non sarà perché è un titolo totalmente inutile ?
[…]Una volta lo feci presente ad un organizzatore, e questi mi propose di pagare metà dell’iscrizione.
Non aveva capito che non era per la spesa, non volevo mica l’elemosina, ma era una questione di principio.
In Italia per ora ce ne sono solo tre : sicuramente signori organizzatori non rischierete la bancarotta nemmeno se si presentassero tutte e tre insieme ! […]
Un contributo simbolico, che so, 100 euro, alle giovani, che partecipano a spese proprie a tornei internazionali importanti, magari legato al piazzamento sopra alla metà classifica ad esempio, o qualcosa di simile. […]
Perché allora non dare un contributo a tutti i giovani over 2100 che partecipano a tornei internazionali ?
Lo troverei giusto, dato che si parla di pari opportunità per tutti.
Tristezza al cubo.
Eppure, la ricetta sarebbe semplice : giocare mostrando creatività e divertimento, invece di cercare spasmodicamente il risultato a tutti i costi.
La stragrande maggioranza delle giovani giocatrici, invece, sembra ben poco interessata alla bellezza del gioco in sé (anche se credo molto dipenda dall’impostazione che viene data loro dagli allenatori o dagli istruttori), ma solo al mantenimento di una pseudo-leadership o del proprio punteggio Elo.
Alla ricerca della gloria vana.
Per ottenere risultati, bisogna amare davvero questo gioco, non solo a parole, ma anche nei fatti.
Solo così, con costanza e impegno, si possono ottenere risultati sempre migliori.
Per progredire, però, sono necessari sforzi a cui non tutti o tutte sono disposti a dedicarsi.
Le ore di allenamento, la preparazione e i tornei da giocare aumentano, così come la lentezza e la difficoltà di ottenere risultati senza prima vedere dei miglioramenti concreti.
Così, puoi sempre pensare che anche tu potresti diventare qualcuno o qualcuna, perché i tuoi coetanei che un tempo erano al tuo livello sono progrediti e sono diventati più forti.
Forse avevano più talento, o motivazioni superiori, oppure più semplicemente lo hanno coltivato.
Tu, invece, hai preferito mantenere una leadership nazionale, credendo di essere arrivata semplicemente perché non vedevi nessuno davanti a te e ti illudevi di essere diventata fortissima.
Invece, a livello internazionale, sei, purtroppo, una nullità.
Una occasione persa.
Impossible is nothing.
Anche per tutte coloro che hanno la “i”, se hanno realmente voglia di impegnarsi di nuovo.