Marzo 8, 2013 MacroEcoAnemia
Schengen, a Berlino non piace il via libera a rumeni e bulgari
Chi parla di “cattivoni tedeschi“, di razzismo e di fare solo i propri interessi conosce ben poco o solo per sentito dire la situazione, e anche in questo caso i luoghi comuni abbondano.
Avendo uno stato sociale molto avanzato, hanno giustamente timore di aprire del tutto le frontiere a persone provenienti da gruppi etnici come bulgari e soprattutto rumeni che, statisticamente, tendono a creare dei ghetti e non si integrano con il resto della popolazione.
Inoltre, ogni anno non solo dal Sud Europa (e ricordo che per Schengen non è necessario nessun documento ulteriore, valendo le leggi UE), ma anche e soprattutto dall’Est Europa, emigrano in massa, con numeri notevolmente superiori alle altre etnie (prova ne è il fatto che la nazionale di calcio tedesca attuale sembra una rappresentativa dell’ONU da quanto è variagata etnicamente, dato che ormai da decenni i nuovi nati in Germania acquisiscono immediatamente la cittadinanza tedesca).
Mentre noi stiamo sempre a lamentarci, là invece lo stato sociale funziona davvero (con servizi che da noi non esisteranno mai) e favorisce l’integrazione (600 ore di corso di lingua tedesca pagato interamente dallo stato per ogni cittadino straniero residente in Germania, più iniziative locali – sempre e comunque gratuite).
Non si può certo biasimarli per questo loro atteggiamento.