Schiavitù volontaria. Chi comanda la tua mente ?

Gennaio 6, 2025 La Medicina dell’Anima, Totalitarismo

La tirannia si esercita rivolgendo le anime contro se stesse.

Veronica Baker


Schiavitù volontaria. Chi comanda la tua mente ?

Fonte : Pierre Lévy, Il fuoco liberatore.

Schiavitù volontaria
Schiavitù volontaria. Se fossimo davvero liberi, se non utilizzassimo mai la nostra energia per distruggerci, nessun potere farebbe presa su di noi…

“Il male non si confessa mai.
Continua imperturbabile a dare l’impressione di essere il bene.

È proprio come un partito politico totalitario : vuole dominare ma parla solo di “liberazione”.
Mentendo, continua a dichiarare la sua buona fede e a trattare i suoi avversari come bugiardi.

Se vi cattura, vuole distruggere la vostra anima : vi farà sputare su ciò che amate (a cominciare da voi stessi), vi isolerà, vi renderà dipendenti, vi farà paura, farà leva su ogni vostra debolezza e vi spingerà finalmente a disprezzare voi stessi.

Distruggerà in voi ogni stima di sé, in modo che non possiate più pensare liberamente.
La tirannia si esercita rivolgendo le anime contro se stesse.

Terrorizza, seduce, colpevolizza e compromette.

Diffonde frustrazione e odio, spinge a sputare su ciò che si ama o su ciò che si rispetta.
La tirannia organizza il disprezzo di sé.
Manifesta nel mondo l’ego di chi è assoggettato.

Se fossimo davvero liberi e non utilizzassimo mai la nostra energia per distruggerci, nessun potere farebbe presa su di noi.

Nessuno al di fuori di te ha autorità su di te.
Il potere funziona con il consenso: con il tuo consenso, la tua stessa energia viene diretta contro di te.

“Ho paura” significa “mi faccio paura” ; “sono sedotto” significa “mi seduco”, e così via.

Tra le anime, ci sono le prede, i predatori e coloro che, sottraendosi alla caccia, sono nell’amore.

Le prede non si sentono completamente loro stesse.
Non vivono pienamente e non sono completamente presenti.

Non proteggono la loro mente e dunque la loro vita è esposta.
I predatori, al contrario, sono assetati della vita degli altri e, al fine di nutrire il loro ego, entrano nella mente delle loro prede dalle crepe della loro presenza.

Inoltre, assicurano il loro potere facendo delle loro vittime i loro nemici.
La zona morta, insensibile, la parte della mente non protetta sigilla il destino della vittima.

A partire da qui, è necessario che la preda contribuisca alla propria anestesia e che la necrosi attraverso la quale il parassita è entrato in lei si estenda costantemente : ossessioni, narcisismo, paura, pigrizia, avidità, “bisogno d’identità”.

E mentre si allarga la sua piaga, la vita dell’anima, indebolita, defluisce senza ritorno.
Una persona in balia delle proprie nevrosi fa lavorare gli altri per soddisfare le proprie esigenze.

Utilizza la sua energia per alimentare i propri scenari nevrotici.
Ma ci sono sempre due responsabili del male : il parassita e chi si lascia parassitare.
Anche lasciarsi parassitare è una forma di nevrosi.

Attivo e passivo sono le due facce del male, gli ego complementari.
L’ego del vampiro non può inserirsi che nell’ego della vittima.

Se non ostentasse la sua zona di debolezza, d’illusione, d’insensibilità, non si lascerebbe prendere.
Chi pensa di non avere il diritto di vivere è già morto a metà.

Alcune persone sono inclini al potere o allo sfruttamento.
Sono i parassiti, i vampiri.

Altri, i dominati, i gentili, i dolci, sono parassitari dei primi.
Le due categorie di persone contribuiscono in parti uguali alla perpetuazione e alla propagazione della sofferenza.
Eppure, è molto più facile per il parassitato che per il parassita liberarsi dalla sofferenza: rimane il meno dipendente dei due.

Ti fanno male solo perché hai permesso loro di attaccarti.
Se tu fossi rimasto completamente presente, se tu avessi vissuto in piena coscienza, non ti saresti esposto a questa sofferenza.

Non sei una vittima, sei un volontario.

È lui che ti trascina in una corrente di pensieri avvelenati e ti fa del male.

È lui o sei tu ?
Chi comanda la tua mente ?”


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