Febbraio 5, 2014 Chemtrails
Scie chimiche : manuale di osservazione
Il fenomeno delle scie chimiche, tanto deriso dalle teorie ufficiali e bollato semplicemente come teoria “complottista“.
Personalmente, anche io all’inizio pensavo fosse una bufala tipica di Internet e avevo liquidato queste teorie come prive di ogni fondamento scientifico.
Ma poi ho iniziato a scrutare con attenzione il cielo e ad approfondire lo studio dell’argomento, notando che purtroppo di complottismo qua c’è ben poco ; al contrario, iniziano ad arrivare delle timide conferme da parte delle autorità sull’utilizzo delle scie chimiche da almeno 15 anni a questa parte.
Come al solito, l’essenziale è invisibile agli occhi.
Ricordo un tempo lontano, un tempo in cui le scie degli aerei svanivano dopo pochi istanti.
Gli aerei non volavano così bassi come oggi e, dato che era piuttosto raro vederne uno in pieno giorno, i bambini smettevano di giocare per salutare i passeggeri.
Ma era un altro secolo, erano gli anni ’90…
Oggi i cieli di mezzo mondo sono solcati da aerei che volano a bassa quota (sotto i 6.000 metri) rilasciando strane scie dalle forme più disparate che si incrociano disegnando bizzarri disegni geometrici.
Milioni di persone si organizzano in associazioni, creano gruppi di ricerca e siti internet, organizzano meeting, dibattiti e convegni per cercare di capire: cosa sono quelle strane scie nel cielo ?
Cosa sta succedendo sopra le nostre teste ?
Basta osservare il cielo con attenzione per rendersi facilmente conto che alcuni aerei lasciano una scia che svanisce dopo pochi secondi (scia di condensazione), mentre altri rilasciano scie persistenti (scie chimiche).
Queste hanno delle caratteristiche ben precise e si riproducono con le stesse modalità in ogni parte del globo :
Persistono in aria anche per ore, talvolta espandendosi fino a formare delle vere e proprie “nuvole artificiali”.
Spesso è possibile osservare delle strutture geometriche di varie dimensioni, formate dalle scie lasciate da vari aerei ; queste strutture possono essere reticolati, incroci a X, linee parallele o cerchi concentrici.Le scie compaiono in tratti di cielo, a orari, altezze e con traiettorie imprevedibili e spesso incompatibili con i voli di linea e/o commerciali.
Le scie chimiche non vengono rilasciate uniformemente dagli aerei: possono apparire solo per un certo tratto di cielo o ad intermittenza.Le scie chimiche non sono tutte uguali : sono state infatti suddivise in diverse categorie in base alle loro caratteristiche di forma, densità e persistenza.
Gli aerei fotografati mentre rilasciavano queste scie non esponevano alcun tipo di logo, bandiera o nome : si tratta di anonimi aerei bianchi.L’apparizione delle scie in queste forme può portare a cambiamenti repentini della situazione meteorologica (ad esempio, alla formazione o alla dissipazione di nuvole).
Il fenomeno è stato ampiamente studiato da ricercatori indipendenti di tutto il mondo.
Sul web si trovano infatti molti dati sull’argomento (selezionare accuratamente le fonti !), tuttavia, vista la facilità di osservazione del fenomeno, consiglio vivamente a scettici e non di osservare attentamente il cielo sopra le nostre teste : la correlazione tra queste scie e il comportamento delle nuvole apparirà subito evidente.
Riassunto storico
Le prime testimonianze del fenomeno risalgono alla seconda metà degli anni novanta, quando le scie chimiche iniziarono a comparire nei cieli degli Stati Uniti e, in particolare, del Canada.
Nel 1998 gli abitanti di Española, cittadina canadese, iniziarono a osservare una notevole concentrazione di strani segni nel cielo.
Preoccupati anche dal gran numero di patologie insorte tra di loro in concomitanza con l’apparizione delle scie, gli abitanti di Española decisero di commissionare a proprie spese un’analisi approfondita delle sostanze presenti nel terreno e nell’acqua.
Dai campioni prelevati emerse la presenza di particolato d’alluminio (sette volte superiore al limite preventivo per l’acqua potabile) e di una grande quantità di particelle di quarzo.
La popolazione si rivolse quindi al governo dell’Ontario, che condusse dei test sull’aria, ma si rifiutò di divulgare i risultati.
Fatti molto simili si verificarono anche a Edmonton, nello stato dell’Alberta, dove si osservarono strane scie nel cielo, raccolti distrutti e test eseguiti sul terreno.
Le analisi rivelarono che il terreno conteneva una percentuale altissima di alluminio e bario.
Prima della fine del millennio, la situazione oltreoceano era già calda : in seguito ai numerosi avvistamenti e alla diffusione di materiale che documentava il fenomeno, sempre più cittadini allarmati cominciarono a chiedere spiegazioni alle istituzioni, senza però ottenerne mai.
Ad oggi le autorità continuano a negare l’esistenza delle cosiddette “scie chimiche“.
In Italia le prime segnalazioni sono del 1999 e provengono dalle province di Rovigo e Padova ; da allora il fenomeno è diventato sempre più evidente, manifestandosi assiduamente su tutto il territorio nazionale.
Tanto da sollecitare ben undici interrogazioni parlamentari e svariate regionali ; interrogazioni che ovviamente non hanno mai ottenuto una risposta convincente.
Stessa sorte è toccata alle interrogazioni presso il Parlamento Europeo, presentate dalla Germania e dall’Olanda, rispettivamente nel 2006 e 2007.
Oggi, nel 2013, le scie chimiche sono un tema molto dibattuto in tutto il mondo e sono osservate in paesi di ogni latitudine: dal Canada all’Australia, dalla Svezia al Messico, dal Sud Africa all’Inghilterra, solo per citarne alcuni.
Documenti Ufficiali
Ci sono numerosi casi di documenti ufficiali che fanno riferimento alle scie chimiche e al controllo climatico, pertanto è opportuno citare i più importanti :
Lo Space Preservation Act del 2001, una proposta di legge sottoposta a tre commissioni della Camera dei Rappresentanti USA.
In questo documento si fa riferimento ufficiale per la prima volta alle “chemtrails“, ovvero alle scie chimiche, che vengono classificate nella categoria delle “Exotic weapons” (armi esotiche), insieme ad altre armi non convenzionali.
Curiosamente, la proposta di legge è stata approvata l’anno successivo, ma in una versione che escludeva il capitolo sulle “armi esotiche“.Nel Documento di cooperazione Italia-USA su scienza e tecnologia dei cambiamenti climatici del 2003, firmato dall’allora ministro Scajola, si definiscono varie strategie di ricerca in campo ambientale e climatico.
Esso comprende il “Workpackage 10 : “Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri“, in cui si prevede “la progettazione di tecnologie per la manipolazione delle condizioni ambientali con particolare riferimento al controllo della temperatura e della concentrazione atmosferica di CO2” e “nuove tecnologie per la conduzione di esperimenti di manipolazione su larga scala“.Si fa inoltre riferimento a “siti di manipolazione sperimentali” situati in Italia.
Le centinaia di brevetti (facilmente reperibili su Internet) che trattano la manipolazione del clima, molti dei quali propongono l’irrorazione di aerosol particolato in quota o la manipolazione elettromagnetica dell’atmosfera.
L’interrogazione sottoposta al Parlamento Europeo il 10 maggio 2007 dall’olandese Erik Meijer riguardava le “Scie di condensazione degli aeromobili che non contengono più solo acqua, ma che causano velature biancastre persistenti, dovute probabilmente alla presenza di bario, alluminio e ferro“.
A questa lista si aggiunge lo strano caso della festa del 9 maggio 2007 a Mosca, giorno in cui si svolge una parata molto importante per le istituzioni russe, che però non si tenne a causa del maltempo.
Per quel giorno era previsto un vero e proprio diluvio che, tuttavia, non arrivò mai al centro di Mosca, permettendo così l’abituale realizzazione della parata.
I russi si vantarono in quell’occasione della propria tecnologia : la manifestazione fu infatti salvata grazie all’intervento di dodici aerei che, rilasciando particolati metallici in quota, modificarono la situazione meteorologica.
La notizia fece il giro del mondo e i principali media ne parlarono ampiamente.
Esiste anche una vasta bibliografia sull’argomento, che si somma al sostanzioso corpus di petizioni, interrogazioni, articoli, reportage e documenti vari provenienti da tutto il mondo che denunciano il fenomeno.
Il silenzio delle autorità, rotto soltanto da risposte non convincenti (che in alcuni casi rasentano il ridicolo), non fa altro che alimentare le speculazioni sulle scie chimiche, facendo pensare a un insabbiamento sistematico ; un oscurantismo che non avrebbe ragione d’essere, se veramente il fenomeno fosse riconducibile soltanto alle normali scie di condensazione degli aerei.
Le Scie di Condensazione
Per un’osservazione imparziale, oggettiva e di carattere scientifico è importante conoscere le caratteristiche del fenomeno che si studia.
Nel caso specifico delle scie chimiche, è fondamentale riuscire a distinguerle dalle normali scie di condensazione, ovvero quelle che si formano in coda agli aerei per l’interazione dei gas di scarico con l’atmosfera terrestre.
Per intenderci, le scie di condensazione sono quelle che eravamo tutti abituati a vedere nei cieli una ventina di anni fa : alla vista appaiono come sottili e poco dense, attraverso di esse è possibile vedere l’azzurro del cielo e svaniscono in un lasso di tempo piuttosto breve (massimo 5 minuti in condizioni eccezionali), raggiungendo una lunghezza compresa tra i 9 e i 28 km.
Queste scie si formano solo in presenza di particolari condizioni e, se una qualsiasi di queste viene a mancare, la scia di condensazione non si forma.
Le condizioni richieste sono :
Una quota compresa tra gli 8.000 e i 12.000 metri
Una temperatura inferiore ai -40 °C
Una percentuale di umidità non inferiore al 60%
In particolare, l’osservatore da terra può stimare la quota a cui si trova l’aereo che sta lasciando la scia effettuando una valutazione approssimativa : ad un’altezza di 8.000 metri, i dettagli dello scafo dovrebbero apparire come un puntino, quasi irrilevanti.
Chemtrails, in italiano Scie Chimiche
Le scie che, per caratteristiche, conformazione o per quota di emissione, non possono in alcun modo essere definite come scie di condensazione, vengono comunemente chiamate “scie chimiche“.
Occorre precisare che le scie chimiche possono essere molto diverse le une dalle altre, probabilmente a causa delle differenti funzioni richieste.
Sono stati condotti numerosi test da parte di ricercatori indipendenti per comprendere la composizione di queste scie.
I dati emersi confermano una notevole concentrazione di particolati metallici (principalmente alluminio e bario, ma anche titanio, ferro e bromuro), ovviamente dannosi per la salute, non solo per la presenza di metalli pesanti.
Le particelle metalliche, oltre a inquinare le falde acquifere e il terreno coltivato, si disperdono nell’aria che respiriamo e la forma in cui vengono disperse nell’atmosfera (i particolati sono polveri sottili) risulta particolarmente pericolosa per l’organismo.
Non ci sono solo polveri metalliche sottili ; in diversi casi, infatti, a terra sono stati rinvenuti dei filamenti simili a ragnatele in seguito alla presenza di scie chimiche in cielo.
A Oristano (che fa parte di una zona in cui è consentito solo il traffico aereo militare) sono stati analizzati questi filamenti, comparsi a seguito della continuativa presenza di scie chimiche nel cielo.
Le analisi svolte hanno stabilito che si tratta di un tessuto sintetico molto simile alla seta, intriso di particelle metalliche, probabilmente utilizzato per rallentare la caduta delle stesse e mantenerle in sospensione più a lungo.
Considerato l’alto potenziale inquinante e gravemente nocivo per la salute umana degli elementi irrorati attraverso le scie chimiche, è evidente il motivo per cui le istituzioni e i governi preferiscono ignorare l’argomento.
Quale popolo potrebbe mai accettare di farsi piovere addosso queste sostanze ?
Teorie sull’utilizzo delle Chemtrails
La teoria più diffusa e comunemente accettata dai ricercatori di tutto il mondo è che le scie chimiche siano utilizzate per il controllo climatico.
La forza di questa teoria risiede nella facilità con cui è possibile osservare l’evidente correlazione tra la presenza di scie chimiche e strane condizioni climatiche (ad esempio giornate di sole fuori stagione, fronti freddi che si arrestano improvvisamente, ecc.) o repentini cambiamenti meteorologici (ad esempio nuvole che si creano dal nulla o che svaniscono).
A ulteriore sostegno di questa teoria, c’è la massiccia presenza di scie chimiche in giornate particolarmente importanti (ad esempio, feste nazionali o cittadine), come accaduto a San Pietroburgo nel 2006, in occasione del G8, quando l’intera regione è stata colpita da un’ondata anomala di maltempo che non ha però toccato la sede del meeting.
Alcune di queste teorie coinvolgono anche l’HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program), un’installazione civile e militare statunitense dotata di un potentissimo sistema di antenne situata in Alaska e costruita sulla base delle teorie dello scienziato Nikola Tesla, che sarebbe in grado di interagire con la ionosfera e quindi alterare la normale attività elettromagnetica della Terra.
Tra le molte capacità attribuite all’HAARP c’è anche quella di modificare il clima, grazie proprio all’azione del particolato metallico rilasciato dalle scie chimiche.
Secondo alcuni, HAARP e scie chimiche sarebbero parte di un esperimento sul controllo mentale, ipotesi meno verificabile rispetto al controllo climatico, ma comunque possibile, vista l’influenza delle onde elettromagnetiche e degli agenti chimici sui processi cerebrali.
Il tutto farebbe parte di un progetto militare con lo scopo di sviluppare nuove tecnologie belliche, una teoria che può apparire fantascientifica, ma che è stata presa seriamente in considerazione dagli enti militari (si veda il documento “Air Force 2025” dell’aviazione americana).
Altri sostengono che le scie chimiche facciano parte di un progetto ancora più vasto, volto a indebolire progressivamente la popolazione mondiale per ridurre il numero di abitanti del pianeta.
Anche in questo caso, non ci resta che prendere atto dei fatti : le sostanze contenute nelle scie chimiche sono dannose per la salute e risulta difficile capire se si tratti di una scelta precisa o di un “danno collaterale” derivante dall’esperimento di controllo climatico.
Disinformazione, scettici e bufale
Nel campo delle scie chimiche, così come in altri ambiti che vanno oltre i confini delle scienze accademiche, è in atto una colossale opera di disinformazione il cui scopo è ridicolizzare il fenomeno e chi lo studia.
Non è il caso di dare a questi terroristi dell’informazione più peso di quanto meritino, ma è d’obbligo mettere in guardia chi si accosta all’argomento.
Se deciderete di approfondire l’argomento delle scie chimiche, capiterà di imbattervi in materiale disinformativo, ricco di menzogne e molto povero di dati.
Esistono interi siti internet creati appositamente con il solo scopo di convincere quante più persone possibili che le scie chimiche non esistono.
Spesso questi siti si presentano come luoghi di libera ricerca “scientifica“, secondo i parametri della “vera scienza” (il messaggio implicito è che tutti gli altri ricercatori sono dei ciarlatani), al fine di comprendere meglio il fenomeno.
Raramente si schierano apertamente dicendo che “le scie chimiche non esistono“, ma semplicemente confutano a priori ogni prova che possa essere portata a sostegno della loro esistenza.
Senza mai portare prove reali o motivazioni concrete, ma concentrandosi sulla demolizione dei ricercatori percepiti come “avversari“, generalizzando all’inverosimile e ponendosi come esperti super partes.
Chiunque sollevasse dei dubbi viene etichettato come un dilettante, spesso affetto da varie forme di schizofrenia.
Una scia che persiste per ore espandendosi a 2.000 metri di quota (e che quindi, per definizione, non può essere una scia di condensazione) è certamente, senza ombra di dubbio, una scia di condensazione.
Perché ?
Perché lo dicono gli esperti, i meteorologi (o “meteorobuoni“).
Perché le scie chimiche esistono solo nella mente contorta dei loschi figuri che vogliono crederci.
Questo è il livello scientifico espresso da chi si considera e si propone come erede della “vera scienza” : i figli di Occam, per l’appunto.
Il mio consiglio è sempre lo stesso : non credete a me né a loro, ma credete a voi stessi.
Guardate il cielo con attenzione e fatevi una vostra idea.
Raccogliete dati, non opinioni di terzi, documentatevi in modo da poter sostenere una vostra ricerca personale.
Un ultimo suggerimento è di fare attenzione agli “hoaxers“, ovvero quelle persone che producono materiale falsificato con lo scopo di screditare il fenomeno e quanti, ingenuamente, avevano creduto al falso.
È lo stesso metodo usato per i crop circle (cerchi nel grano) : vengono realizzati dei crop circle falsi “ad hoc” per poi svelarli e sostenere che, di conseguenza, tutti i crop circle sono falsi.
Come si può affrontare il problema ?
Conoscendo il fenomeno.
Nel caso dei crop circle, è sufficiente sapere che quelli autentici sono realizzati senza spezzare lo stelo del grano, ma facendolo afflosciare all’altezza del primo nodulo, con una tecnologia sconosciuta.
Per quanto riguarda le scie chimiche, è necessario saper riconoscere le varie categorie di scie chimiche e, cosa più importante, saperle distinguere dalle scie di condensazione e capire il meccanismo che porta alla loro formazione.
Esperienza personale
Dieci anni fa, quando lessi per la prima volta delle “scie chimiche“, pensai che si trattasse di una baggianata, frutto della paranoia dei soliti creduloni, pronti a credere a qualsiasi cosa potesse confermare una cospirazione perpetrata alle spalle delle masse.
Mi soffermai a leggere quelle teorie per pura curiosità e ricordo che si parlava di controllo climatico.
Ci feci una risata e archiviai il tutto nella cartella mentale delle “strampalate teorie della cospirazione“.
Due anni dopo, però, fui costretta a ricredermi.
Mi trovavo con alcuni amici su una spiaggia nei dintorni di Finale Ligure, in uno splendido pomeriggio d’estate, con un cielo azzurro completamente sgombro di nubi.
Mi sdraiai al calore del sole e mi assopii per qualche minuto.
Svegliandomi, mi girai a guardare il cielo e vidi una serie di scie che si intersecavano proprio qualche chilometro sopra la mia testa.
Erano diverse dalle solite scie di condensazione degli aerei, quelle che svaniscono dopo pochi istanti ; queste, invece, persistevano a lungo e tendevano ad espandersi.
La loro consistenza sembrava diversa, più densa, quasi paragonabile a una schiuma.
Rimasi a osservare per una decina di minuti : arrivarono altri aerei che lasciarono altre scie, formando un reticolato sempre più vasto e fitto.
Pensai che c’era qualcosa di strano : in meno di mezz’ora erano passati non meno di venti aerei, in una zona dove normalmente se ne vedono ben pochi (più tardi venni a sapere che lì vicino si trova l’aeroporto di Villanova d’Albenga, che all’epoca degli eventi, nel 2005, era praticamente inutilizzato dai voli civili ); inoltre, le scie formavano un reticolato ed erano persistenti solo in prossimità dello stesso, particolari che non avevo mai visto prima.
Poi mi resi conto che il sole era sparito, non a causa di una nuvola passeggera, non per il classico temporale estivo, ma nascosto dietro una coltre omogenea e plumbea, di cui risultava addirittura difficile distinguere i limiti.
Rimasi esterrefatta, mentre riaffioravano nella mia mente le teorie sulle scie chimiche e sulla manipolazione del clima.
Cominciò a cadere una lieve pioggerella, così decidemmo di spostarci di qualche chilometro e di nuovo trovammo il sole e nessuna traccia delle scie né degli aerei che affollavano il cielo del paese accanto.
Pura coincidenza ?
Traffico aereo concentrato e simultaneo cambiamento delle condizioni atmosferiche ?
Possibile, tuttavia, da quel giorno cominciai a guardare il cielo con occhi diversi, prestando maggiore attenzione…