Febbraio 2, 2005 Memorie dal sottoscala
Senza parole
Questo era il testo di un mio intervento in un gruppo di discussione :
(…) Colgo l’occasione del tuo intervento nella comunità per provare a proporre degli spunti di discussione, sperando che almeno questa volta non cadano nel vuoto.
Il problema fondamentale è la mancanza di coordinamento fra le varie forze.
Ti sei mai chiesto il perché di tutto ciò ?
Ti sei mai chiesto come sia possibile che per un numero di persone T* che non è certamente molto grande (ma statisticamente i numeri valgono qualcosa) esistano così tante associazioni ?
A mio modo di vedere, sono tutte meritevoli allo stesso identico modo.
Tutte, in fondo, agiscono senza alcun tipo di coordinamento per ripicche personali, invidie, lotte intestine di “potere” (che sinceramente non capisco proprio dove stia, poi).
Prova a chiederti il perché.
Io, nel mio piccolo, ci ho pensato spesso e sono giunta a una conclusione : la maggior parte delle persone T* è molto, molto egoista.
Perché ?
Indubbiamente le vicende della vita.
Storie brutte, molto brutte, di emarginazione sociale, di problematiche di ogni tipo.
Storie che però fanno spesso perdere il contatto con la realtà.
Vedendo tutto nero.
Al punto che non riesci nemmeno a dialogare con gli altri.
E quando ci provi, quando tenti di avere un approccio per scambiare quattro parole, non ci riesci proprio.
Ognuna chiusa nel suo guscio.
Spesso si riesce a socializzare solamente sotto la coperta di Linus, durante i ritrovi di massa.
Per confondersi.
Riuscire ad avere un rapporto sociale normale con qualcuna è spesso un’impresa titanica.
Questo concetto ovviamente non va generalizzato, ma serve a sottolineare come spesso non ci sia la volontà di interagire, ma si voglia quasi rinchiudersi in una sorta di auto-isolamento (si potrebbe anche dire che è uno dei mali sociali della società moderna, ed è in parte vero).
Problemi sociali.
Chi non ne ha, più o meno gravi.
Il punto è che, appunto, per egoismo, si pensa sempre che l’altra sia stata più fortunata e che sia più bella (e poi, in fondo, purtroppo, conta molto nel nostro mondo. In questo ambito, forse più di altri, la cosiddetta “passabilità” è un requisito fondamentale) che si tratti di lavoro, di aspetto o di altri fattori.
Nulla di nuovo sotto il sole, dirai.
È vero.
Ma hai usato la parola giusta: lavoro di squadra.
Team.
È difficile, molto difficile.
Occorre volerlo.
Ma ne siamo sicuri che ci sia questa volontà ?
Oppure c’è dell’altro.
Perché appena c’è una divergenza di opinioni in una discussione o appena si incontra una persona che non la pensa come noi, anziché cercare di discutere in modo pacato, tranquillo e razionale, si passa all’attacco diretto, se non agli insulti.
Oppure, più semplicemente, ci si disiscrive da una comunità per approdare subito dopo in altri lidi dove le proprie idee sono maggiormente accettate, dove c’è una vecchia amica pronta a difenderci.
Come si può creare una squadra con un pensiero comune del genere ?
No, non è così.
Sarà sempre qualcosa di parziale.
Non c’è la volontà di fare qualcosa insieme.
Altre situazioni che ho notato.
Ho notato una grande disparità di trattamento tra le persone.
Non si tratta di carisma o di contenuti.
In fondo, chiunque approda in questi lidi ha bisogno di comprensione e di dialogo con gli altri.
Tuttavia, molte di loro vengono ghettizzate a loro volta.
È inutile sottolineare come da parte di alcune ci sia una sorta di atteggiamento di superiorità nei confronti di altre.
Quasi tutte quelle che hanno concluso il loro cammino, raggiunto il loro scopo o risolto i loro problemi, temporaneamente o meno, spariscono o diradano la loro presenza.
Questo è un altro sintomo di egoismo.
Ok, capisco anche questo.
Però, a questo punto, non comprendo l’utilità di una community.
Se non c’è interazione, una community non è utile.
Questa come altre.
Senza contare, poi, che un qualsiasi troll viene spesso preso molto più sul serio.
Ma questo fa parte del gioco: la rete si presta a queste situazioni, anche se dopo un po’ è facile capire quando una persona è vera o totalmente di fantasia.
Dirò di più.
Ho la convinzione (potrei dire certezza, ma sarei troppo presuntuosa se dicessi così) che, per ravvivare i periodi di stanca dovuti alla mancanza di temi e argomenti, alcune persone si inventino periodicamente un nuovo personaggio di fantasia che compare magicamente per un certo periodo, poi scompare, e talvolta, se ha ottenuto seguito, successo o è riuscito a creare un determinato clima, ricompare, o con lo stesso nome o sotto altre vesti simili.
Riguardo al discorso meretricio, siamo proprio sicure che la maggior parte di chi afferma queste cose abbia realmente voglia di uscirne ?
O che siano spesso parole di circostanza (non sempre, ovviamente, anzi, io credo che le diverse situazioni debbano essere valutate caso per caso) ?
Non so.
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Non sono sicuramente la persona adatta per poter affrontare la maggior parte dei temi trattati.
Anzi, dovrei essere io quella che ne trae beneficio, per molti motivi.
Ho indubbiamente molti problemi interiori da affrontare, una disforia che è rimasta latente dentro di me per diversi anni, di cui ho preso consapevolezza piena e con cui ho imparato a convivere, presentandosi in parte nell’aspetto che sento mio.
Ma, soprattutto, ad affrontare le difficoltà che si presentano via via lungo il percorso.
Penso che tu sia una delle persone che può davvero dare un valore aggiunto a una comunità come questa.
Come hai detto tu, però, è necessario lavorare insieme.
Altrimenti, tutti gli sforzi sarebbero vani.
Spero di essere stata chiara e non troppo prolissa.(…)
Naturalmente, nessuna ha risposto.
È troppo impegnativo, vero ?
Troppo impegnate a litigare fra di loro o a lamentarsi.
La verità fa molto male, lo so.
Nella mia vita sono sempre stata molto invidiata, perché sono sempre stata capace di cogliere nel segno.
Per l’ennesima volta.
Quando non si hanno parole da dire…quando si sa di inquinare volutamente un ambiente per i propri fini personali.
Ho sempre capito in anticipo.
Ho finalmente realizzato che questi non sono i miei luoghi.
C’è troppa gente letteralmente fuori di testa.
Troppa anormalità.
Io non sono così.
Ecco perché vengo ignorata.
Bene, adesso ho capito.
Come è già successo in passato, posso dire: ne riparliamo fra qualche tempo.
Questa gente è solo capace di riempirsi la bocca di belle parole sul proprio sito web, di atteggiarsi a martiri, a persone discriminate che soffrono.
Non c’è peggior razzista di chi è stato discriminato a sua volta.
Veronica
P.S. : alla persona che mi ha scritto senza firmarsi e che mi ha detto di non disturbare.
Ok, d’accordo, lo farò, non ho nessuna intenzione di perdere altro tempo con voi.
P.P.S. : a chi mi ha fatto capire di essere ritenuta un fake di un’altra.
Mi faccio quattro risate, hai proprio capito tutto.