Cronaca di una settimana allucinante

Marzo 15, 2008 EcoAnemia


Cronaca di una settimana allucinante

Ecco la cronaca vissuta momento per momento in real time di una settimana finanziaria assolutamente allucinante.

standard poors bw

Lunedì 10.3

Iniziano a uscire indiscrezioni sull’entità del taglio dei tassi della Federal Reserve il 18 Marzo (75 punti base). I mercati del debito, dei mutui,dei bond corporate sono ad un livello di crisi mai vista nella storia. Le borse sembrano tenere relativamente bene, tranne Giappone ed Italia, che iniziano a far rilevare dei cali assai pesanti dai massimi dell’anno scorso (intorno al 30%).

Non era mai successo nella storia che la FED tagliasse i tassi di interesse di 200 basis points sotto l’inflazione reale (0.75% nella prossima riunione, per cui, se l’inflazione è il 4.5% circa ed il costo del denaro il 2.25% la differenza sarà del 2.25%), senza che i mkt salissero in termini nominali.

Svalutazione del $ del 15%-20% negli ultimi 12 mesi contro praticamente tutte le altre divise mondiali

“Stimulus” fiscale da 160 Mld di $$ in arrivo a Maggio

Questo è un palese tentativo di rianimare una economia in coma profondo a costo di affossare il valore del $, che infatti fa nuovi minimi affondando ulteriormente i listini USA e, di conseguenza, gli europei e gli asiatici.

Martedì 11.3

Annuncio di emergenza della Federal Reserve che immette liquidità per 200 Bln di $$ (!) per garantire la solvibilità dei mutui tossici. I mercati reagiscono in modo isterico, segnando in termini % negli USA il maggior rialzo a partire dal 2002, in percentuale gli indici guadagnano circa il 3%. Se non che la corsa del petrolio continua a non arrestarsi, arrivando a 109 $ al barile. Tutto sembra tornato a posto, all’apparenza.

Mercoledì 12.3

I Treasury Bill a 3 mesi (l’indice IRX) rendono l’1.4%, contro il 5% del solo Luglio scorso. Che significa ?
Semplice : l’equivalente dei nostri BOT rendono il 3% in meno dell’inflazione, quindi chi ci investe sa di perderci. Ma le grosse istituzioni stanno di colpo tutte buttandosi appunto sui Treasury a 3 mesi, segno di grande panico, anche se, all’apparenza, non sembra profilarsi nulla all’orizzonte.

Nel frattempo, il $ è ripiombato in basso, sfondando i minimi di soli due giorni fa, perdendo pesantemente contro tutte le valute.

Giovedì 13.3

Tutti i mercati rischiano di sfracellarsi sin dall’apertura (in forte gap down) dopo che nella notte il Nikkei aveva perso il 3.5%, in seguito alla notizia della insolvibilità del Carlyle Fund (vendita forzata di asset per alcuni Mld di $$).

Il Dax apre intorno a -2% che, in concomitanza con l’apertura di Wall Street ed i pessimi dati macro del pomeriggio (vendite retail ampiamente sotto il consensus) arriverà a perdere intorno al 3.2%.
Se non che, con i mkt americani in fortissimo ribasso, ad un certo punto vedo andare piano piano in verde i celeberrimi indici americani SOX e TRAN (il classico segnale che preannuncia un rimbalzo anche quando tutti gli altri indici sono in profondo rosso), iniziando a subodorare l’uscita di qualche news “spettacolare”, che non tarderà ad arrivare.

Infatti intorno alle 18 i mkt USA schizzano impovvisamente in positivo dopo che S&P annuncia la fine vicina del tunnel dei subprime, stimando come valore massimo dei writedown complessivi per tutte le istituzioni intorno ai 285 Mln $.
Tutto finito ?

Venerdì 14.3

Nonostante la buona chiusura dei mkt americani, il Nikkei rompe i supporti e chiude ai minimi dell’anno.
I mercati europei stranamente non reagiscono, aprono intorno alla parità estendendo i guadagni nel corso della seduta, fino ad esplodere improvvisamente al rialzo di circa il 2% dopo che i market mover US usciti alle 13.30 hanno mostrato che l’inflazione (il famigerato CPI) negli USA era in calo (?) in seguito alla diminuzione dei costi per i trasporti e l’energia (? ma il petrolio non ha guadagnato 29$ negli ultimi 3 mesi ?). I mkt US sembrano far finta di crederci, ed i futures vanno in gap up di circa l’1.5%.

Ma improvvisamente a questo punto intorno alle 15.00 ore italiane il cataclisma.
Dopo che nel pre-market Bear Stearns aveva guadagnato circa il 10%, il titolo improvvisamente crolla a -50% portandosi dietro tutti i listini che perdono in circa 20 minuti il 3.2% (una escursione di prezzo pazzesca, da circa +1.2% a circa -2%).

Le piattaforme di immissione degli ordini si intasano tutte improvvisamente ed il mio data feed per una buona mezz’ora avrà grosse difficoltà di ricezione dati, che arrivano a singhiozzo (non ricordavo un evento del genere dall’11 Settembre).

Il motivo è che si è sparsa a macchia d’olio la voce che Bear Stearns (la quinta banca d’affari negli USA, famosa soprattutto per avere nel 1997 chiamato il margin call all’LTCM causandone il fallimento ed il conseguente crollo dei mercati per l’effetto domino susseguente) è andata improvvisamente in crisi di liquidità dopo che una banca europea si è rifiutata di trattare un prestito con lei (nel mondo delle istituzioni finanziarie è evidente che ormai nessuna si fida più dell’altra).

Poichè nessuna altra banca ha voluto prestarle un solo $, la FED ha dovuto intervenire d’urgenza salvandola con un prestito contro termine a 15gg (quello che nei comunicati è stato definito come iniezione di liquidità temporanea) e contemporaneamente approvando la fusione con i rivali della JP Morgan (non molto chiaro il motivo per cui non abbiano fatto una fusione diretta tramite una OPA,  ma è molto probabile che la situazione di Bear Stearns fosse davvero disperata.

E poi,perchè la FED ha chiesto di eseguire ciò che in termini tecnici si chiama il bail out di Bear Sterns a JPM chiedendo alla JPM stessa di prestare i quattrini, e non l’ha salvata direttamente la FED ? Devono fare delle alchimie finanziarie per truccare i conti di JP Morgan ?)

Le banche hanno oramai distrutto il loro capitale proprio ?

Alla fine sono riusciti a non fare crollare i mercati (perdite intorno al 2%, a ridosso dei minimi dell’anno) ma cosa succederà lunedì ?

A questo punto il rischio crash è assai concreto.

Od in qualche modo viene sostenuto  il $, con un contemporaneo taglio dei tassi in Europa ed in UK, ed, inoltre, la Federal Reserve si accolla direttamente il costo dei mutui comprando direttamente dalle due “sorelle” Fannie Mae e Freddie Mac i loro derivati tossici sui crediti…

Cronaca di una settimana allucinante

…allora i mercati, almeno temporaneamente, rimbalzeranno in modo violento.

Se non succederà nulla di questo, un crash è molto probabile.

money-burning

Lunedì mattina capiremo qualcosa di più.

Personalmente, mi aspetto un crash (infatti sono quasi scarica di titoli nel portafoglio rialzista, mentre, al contrario, sono carica in quello ribassista), forse non subito (ecco perchè non ho ancora liquidato totalmente tutto il portafoglio long).

Ma se il 18 Marzo la FED annuncia di non tagliare di 75 basis point, ma solo di 50, “deludendo” il mkt – una decisione che di per sè sarebbe quella più logica e soprattutto quella più corretta, la FED avrebbe dovuto non tagliare così tanto i tassi  in uno scenario di aumento marcato dell’inflazione e del costo delle materie prime – mi aspetto una spike violenta ribassista.

La mia sensazione è che le cartucce stiano velocemente esaurendosi, e che presto verrà fuori una realtà che è davvero molto peggiore di quanto pure io mi aspettassi  ed io avevo segnalato il pericolo della situazione sin dal 2004, i post di allora in questo blog sono lì a testimoniarlo).


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