Marzo 13, 2012 EcoAnemia
Short BTP
This is the end
Beautiful friend
This is the end
My only friend, the endOf our elaborate plans, the end
Of everything that stands, the end
No safety or surprise, the end
I’ll never look into your eyes…again
La Grecia è salva (si fa per dire, dato che la ristrutturazione del debito non è più volontaria, ma è imposta, quindi è un fallimento mascherato, ed infatti i CDS greci saranno pagati).
Contemporaneamente arriva il dato di Gennaio sulla produzione industriale italiana : -2,5% su base mensile (consensus : -1.1%), -5% su base annuale (consensus : -1.1%).
I beni durevoli di consumo ovviamente sono collassati : -12.9% su base annua (un dato che in condizioni normali di mercato avrebbe causato un tracollo dei listini europei istantaneamente del 3-4% minimo, ed invece ovviamente nisba).
Certo, la crisi è europea ed anche la grande Cermania ha appena pubblicato dati molto negativi sugli ordini industriali.
Ma noi siamo il paese in sofferenza più acuta.
Se a tutti questi ingredienti si aggiunge la nuova fiammata della cassa integrazione ad inizio anno – oltre al fatto che molte aziende ormai non possono più chiederla e semplicemente chiudono – si ottiene uno scenario da tregenda.
Un paese che si sta velocemente impoverendo, dove la disoccupazione molto presto raggiungerà livelli talmente devastanti da non poter più essere salvaguardata, dove la domanda di consumi sarà semplicemente distrutta da un mercato del lavoro agonizzante e dal più che probabile aumento del risparmio con finalità precauzionali (arrivare a fine mese diventerà la priorità assoluta).
Troppo facile leggere il significato del -12.9% sui beni durevoli di consumo : chi comprerebbe un’auto, degli elettrodomestici, arredamento con questa situazione di feroce incertezza, quando non di forte sofferenza del bilancio domestico ?
E chi conosce questi dati, se ne guarda bene dall’investire e dal comprare qualche cosa, perchè sa benissimo che dopo qualche mese i prezzi saranno ancora di più bassi.
La recessione è destinata ad acuirsi ed aprire nuovi buchi nel bilancio pubblico, colmati (ovviamente) con una ulteriore crescente pressione fiscale.
Peraltro in molti non hanno ancora realizzato la portata devastante dell’Imu, che darà il La alla più cruenta gamba di crisi dagli anni ’30.
Certo, lo spread si restringe (almeno per ora), ma al costo di una pressione fiscale di natura patrimoniale che ormai sta visibilmente sconfinando nell’esproprio.
E la natura oligarchico-parassitaria del paese è rimasta completamente intonsa sia nel settore pubblico che in quello privato : l’Italia è tuttora il paese degli alti funzionari stato e supermanager da oltre mezzo milione di € l’anno e dei banchieri falliti che ogni giorno tengono lezioni sul sistema paese, in attesa di attribuire a terzi il loro miserabile fallimento.
Per tacer di una corruzione sempre di più in aumento.
Scampato default ?
Questa “salvezza” la pagheremo tutti a carissimo prezzo.
Monti continua ad insistere ogni giorno sullo stesso tasto con dichiarazioni del tipo “lo spread non si allargherà di nuovo” o qualcosa di simile .
Significato : è il momento di aprire degli Short sui BTP e sul listino del mercato del pesce (bear spread).
Il triennale Marzo 2012-2015 ha cedola fissata al 2.5%.
A novembre eravamo al 7.8%.