Gennaio 21, 2008 Il lato oscuro degli scacchi
Un commento alla vicenda Short-Cheparinov
I fatti sono questi : Cheparinov si rifiuta platealmente di dare la mano a Short all’inizio della partita per ben due volte.
A prescindere da quanto successo in passato e dalle incomprensioni che ci sono state fra i due (non è difficile pensare che Short abbia rilasciato qualche dichiarazione stupida e priva di buon senso, come del resto è noto per le interviste e le dichiarazioni spesso di cattivo gusto che rilascia), a mio parere la stretta di mano all’inizio della partita (come già scritto in passato su questo blog) è un gesto importante e doveroso, carico di molti significati quali sportività e rispetto per l’avversario.
Dare la mano a un giocatore che ci sta particolarmente antipatico o che ci ha trattato male pubblicamente ha inoltre un significato particolare, quasi a significare che quando si gioca a scacchi (o in qualunque altro sport) si entra in un’altra dimensione.
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Mi è già capitato diverse volte di trovarmi in questa triste situazione, purtroppo, anche in modo plateale, come nel caso citato.
È facile immaginare i motivi addotti da questa gente meschina.
Non ho mai richiesto l’intervento dell’arbitro in queste situazioni.
Forse ho sbagliato.
Personalmente sono favorevole a dare sempre partita persa a chi si rifiuta di stringere la mano all’avversario.
È inaccettabile, soprattutto eticamente.