Agosto 4, 2008 MacroEcoAnemia
Si è spento il sole
[…] Un’altalenante serie di misure di risparmio energetico annunciate dal governo spagnolo potrebbe essere un’anticipazione delle politiche che saranno imposte a un mondo industriale affamato di energia nei prossimi decenni.
Tra le proteste degli automobilisti e le prese in giro di parte della stampa, il governo prevede di ridurre i limiti di velocità in autostrada a 50 miglia orarie e in città a 25 miglia orarie.
Verranno inoltre introdotte nuove regole di austerità per il condizionamento e il riscaldamento di tutti gli edifici pubblici.L’illuminazione stradale sarà dimezzata.
Il limite di velocità sulle strade a doppia carreggiata sarà ridotto da 100 a 80 km/h.
Il limite di velocità in città sarà ridotto a 40 km/h.
Nonostante le estati torride in Spagna, i sistemi di condizionamento dell’aria negli edifici pubblici non dovrebbero scendere al di sotto dei 26 °C.
In inverno, il riscaldamento non dovrebbe superare i 21°C. […]
Fonte : Telegraph
Come ho più volte segnalato in passato, l’anello debole dell’Europa (molto più di noi, il che è tutto dire) dal punto di vista economico sta crollando a causa di una politica economica folle, basata principalmente sullo sviluppo immobiliare.
Non appena la bolla immobiliare è scoppiata, il Paese è crollato.
[…] Una statistica della BCE mostra infatti che la Spagna sta già perdendo competitività rispetto alla Germania.
Sapevamo che questo stava accadendo durante gli anni di alta crescita economica in Spagna e di bassa crescita in Germania.Tuttavia, la tendenza si è mantenuta anche quando le posizioni relative dei due Paesi si sono invertite.
Una spiegazione è che i salari spagnoli sono direttamente legati all’inflazione, mentre i salari reali tedeschi sono ancora in calo.
Ancora peggio, lo slittamento arriva nel momento in cui si prospetta una grave recessione dell’economia.
Il crollo della scorsa settimana di Martinsa-Fadesa, un grande promotore immobiliare, ha ricordato, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’enorme portata del crollo del settore immobiliare spagnolo.Le gravi difficoltà finanziarie ed economiche sono ormai quasi inevitabili.
Non lasciatevi ingannare dal fatto che le banche spagnole non avevano praticamente alcuna esposizione ai mutui subprime statunitensi.
Esporsi ai mutui spagnoli è probabilmente ancora peggio.
La Spagna si trova in una posizione più delicata rispetto agli Stati Uniti o al Regno Unito, in quanto, in quanto membro di un’unione monetaria, ha a disposizione meno strumenti di aggiustamento macroeconomico.
Il dollaro e la sterlina si sono deprezzati in termini reali effettivi, mentre la Spagna ha una delle valute più solide al mondo.
I tassi di interesse spagnoli sono aumentati, mentre quelli statunitensi sono diminuiti.La Spagna rischia quindi di entrare in un decennio di miseria con salari reali in calo. […]
Rischio una crisi di una decade e un calo dei salari reali.
In effetti, perché continuo a insistere dall’inizio dell’anno sull’andare pesantemente short sulla Spagna ?
Perché sembra (anzi, a mio parere è) la fotocopia del Giappone dal 1990 : bolla immobiliare alle stelle, sviluppo economico cresciuto troppo in fretta perché drogato, assenza totale di materie prime, crollo delle proprietà immobiliari e deflazione permanente per i tre lustri successivi.
Vedremo se il tempo mi darà ancora una volta ragione.
Fra l’altro, per molti versi la riduzione della velocità mi sembra solo altamente demagogica e non risolverebbe affatto il problema alla radice: a 80 km/h o a 110 km/h si consuma più o meno la stessa quantità di carburante, perché il motore lavora in condizioni di maggior efficienza alla velocità maggiore con la marcia più alta.
Almeno così raccontavano i miei libri universitari.