Maggio 16, 2008 Appunti di trading
Spaccato di vita reale
Ho iniziato a fare trading a tempo pieno circa otto anni fa.
Nello stesso periodo, ho visto iniziare molte altre persone, spesso laureate.
Di tutte queste persone, sono rimasta quasi l’unica a fare trading.
Tra i “perdenti” ci sono anche persone che hanno avuto grande successo nel proprio lavoro, ma che, quando fanno trading, rischiano tutto e sanno quasi solo perdere.
Penso che ci sia una propensione nascosta al vizio del gioco, oppure l’arroganza e la presunzione che, se in altri ambiti lavorativi possono talvolta dare i loro frutti, in borsa invece spesso sono l’anticamera della tragedia.
Le varie fiere (non le visito da anni) sembrano una kermesse per insegnare o aiutare a giocare d’azzardo, alla roulette o al blackjack.
Gente spaesata che guarda il book senza sapere cos’è uno spread bid-ask.
Un quadro della realtà di certi trader (quelli che io chiamo “trader della domenica”) si può trovare nei corsi.
Anche di questi ne ho avuto un’idea l’anno scorso, quando, spinta dalla curiosità, ho partecipato a un corso.
Una percentuale di incompetenti come quelli che si incontrano ai corsi, soprattutto gratuiti, sul trading, non si trova quando si frequentano, per esempio, gli incontri tra avvocati, commercialisti e insegnanti.
In questi casi, la gente sa almeno più o meno bene in cosa consiste il lavoro per il quale ha conseguito una laurea o un’abilitazione ; in borsa, invece, si incontrano presunti trader che non conoscono nulla, ma davvero nulla.
Persone che faticano persino a capire la differenza tra long e short e l’effettiva natura della leva che utilizzano.
Eppure questa gente “gioca” in borsa (termine, in questo caso, mai più azzeccato), spesso anche con 100.000 o 200.000 euro, che regolarmente perdono entro il primo anno (infatti circa il 90% dei trader perde soldi e una rilevante quantità “chiude” il primo anno).
Ciò è probabilmente dovuto anche al fatto che per altri lavori c’è un filtro di ingresso (laurea, abilitazione), mentre con la borsa chiunque può aprire un conto trading e dichiararsi un trader.
Pensionati incompetenti che vogliono far fruttare la liquidazione, giovani esauriti che si atteggiano a guru parlando della difficoltà della borsa e utilizzando paroloni che neanche Ed Seykota o Warren Buffett capirebbero, gente che opera allo scoperto e sui derivati e che fatica a calcolare una semplice percentuale, personaggi che operano in borsa con le stesse manie e lo stesso modo in cui opererebbero al casinò.
Potrei continuare a lungo con questo elenco degli orrori.
Come è possibile che gente del genere non perda tutto ?