Negli USA i consumi sono calati notevolmente a causa della recessione.
Ma con un ragionamento da Nobel, qualcuno afferma che se i prezzi non fossero diminuiti, cioè se gli articoli fossero stati venduti a prezzo pieno, i consumi sarebbero aumentati.
In pratica, se io vendessi un orologio a 100 euro e ne vendessi 1.000, mentre l’anno prima a 1.000 euro l’uno ne ho venduti 100, non cambierebbe niente nei volumi di acquisto ; anzi, a prezzo pieno i volumi sarebbero aumentati a dismisura.
E questo sarebbe il nuovo corso americano ?
Nelle statistiche sulle vendite al dettaglio USA viene conteggiato tutto il venduto, benzina compresa.
Di conseguenza, il forte calo del prezzo contribuisce a far calare le vendite al dettaglio, perché si può acquistare la stessa quantità con meno soldi.
Altri geni.
I venditori di Washington Mutual, fallita nei mesi scorsi, approfittavano della scarsa dimestichezza con l’inglese delle minoranze ispaniche per far sottoscrivere contratti di mutuo del tipo ARM (Adjustable Rate Mortgage), una formula che applica un tasso iniziale molto basso (il cosiddetto tasso-civetta), ma che accumula debito in conto capitale dietro tale tasso, in una giostra infernale fino al definitivo reset della rata, che si allinea al mercato su un debito nel frattempo lievitato oltre ogni limite.
Anche Microsoft ha licenziato, cosa che non era mai successa prima.
In realtà, la sua situazione era già compromessa prima della crisi. Se non godesse di privilegi impressionanti, sarebbero già tutti passati a Linux e a OpenOffice.
