Struttura bullish, ma fondamentali ancora traballanti

Dicembre 23, 2009 EcoAnemia


Struttura bullish, ma fondamentali ancora traballanti

Struttura bullish, ma fondamentali ancora traballanti

Due segnali altamente bullish : la rottura del downtrend da parte dei financials USA e soprattutto della fase di congestione che durava da mesi da parte del Dax, indice guida del panorama europeo.

Quindi all’apparenza, nonostante i volumi davvero soporiferi ancora di più delle settimane precedenti – d’altra parte siamo nella settimana di Natale – ci si aspetterebbe un altro balzo dei listini nelle prossime settimane, evento per altro non affatto improbabile .

Il vero problema, però , sta – come già fatto notare più volte – ora in Europa più che negli USA, e si chiama € .

Questa notizia di ieri è illuminante :

[…]Moody’s Investors Service has today downgraded Greece’s government bond ratings to A2 from A1. Today’s rating action concludes the review for possible downgrade initiated by Moody’s on 29 October 2009. The outlook is negative.

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This rating action does not affect the ratings of Greece’s country ceilings for bonds and bank deposits, which remain Aaa (like the rest of the Eurozone).[…]

[…]Greece is extremely unlikely to face short-term liquidity/refinancing problems unless the European Central Bank decides to take the unusual step of making the sovereign debt of a member state ineligible as collateral for bank repurchase operations — a risk that we consider very remote[…]

Questa è una frase importantissima, che ci dice che la BCE sta prendendo le distanze dalla Grecia.

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Ed inoltre :

[…]Moody’s also does not believe that the Greek government’s difficulties represent a vital test for the future of the eurozone, but rather a repricing of relative risks that had been concealed by years of abundant global liquidity and somewhat above-potential growth.[…]

Moody’s ha ancora una volta dimostrato la sua inutilità assoluta, facendo finta di utilizzare della obiettività e mantenendo allo stesso tempo un rating artificiosamente gonfiato per evitare gli effetti imprevedibili dovuti alla incapacità di rifinanziamento del debito da parte della Grecia.

Il primo tassello del possibile effetto domino in Europa che porterebbe alla fuoriuscita dall’€ da parte dei paesi del Pigs (con l’Italia unico paese che ha chances reali di non retrocedere in serie B).

Esattamente quello che ci sta dicendo il DXY e soprattutto il cambio €/$ in queste ultime due settimane.

Notizia completamente ignorata dai massmedia, che invece incessantemente parlano di uscita dalla recessione e di indici al galoppo.

Ecco perchè la rottura del Dax, oltre a quella del Nasdaq e dei financials USA , occorsa in concomitanza con una correzione abbastanza importante degli indici asiatici e dei paesi del BRIC in generale (oltre al collasso del cambio €/$ e del T-bonds 30yr, di cui parleremo in seguito), deve essere presa con le molle e considerata con molta attenzione.

E se la analisi tecnica ci conferma la partenza di una nuova gamba al rialzo, la fondamentale ci consiglia di fare attenzione e di usare prudenza.


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