Tertium non datur

Aprile 9, 2024 MacroEcoAnemia

Non c’è alcuna prova che sia più facile o più difficile far sparire un latifondo piuttosto che il controllo di Apple, Microsoft, Coca Cola o Fiat, o qualcosa di simile.

Veronica Baker


Tertium non datur

Un’esposizione sintetica – ma allo stesso tempo chiara – della società moderna e di chi davvero comanda oggi, a cura di un vero gentlemen che purtroppo ci ha lasciato alcuni anni fa.


In breve, si tratta della ripartizione delle società fra tre sistemi: il capitalista, il feudale e il socialista.

Quando gli esposi che è così che me lo insegnarono al ginnasio ungherese, obiettò : “No, caro Stefano, le categorie sono solo due.
O sono capitaliste, o sono socialiste“.

Tertium non datur
Tertium non datur…

Quando gli chiesi dove inserire storicamente quel sistema che tutti chiamiamo feudale, mi rispose che era la forma più avanzata del sistema socialista.

E mi spiegò che ogni società è governata da un’élite.
Un’élite che governa mettendo in primo piano gli interessi che ritiene più importanti.

È la differenza che vi è fra gli interessi primari delle due società che ne determina la natura.
Nella società capitalista, l’interesse di accumulare soldi da trasmettere al momento del trapasso prevale su tutto il resto.

Ed è qui che casca l’asino.

Un imprenditore abile, un finanziere senza scrupoli ma competente, persino un politico senza scrupoli, può accumulare e lasciare ciò che aveva accumulato alla sua prole.

Ma chi può garantire che questa prole sarà altrettanto abile, competente o senza scrupoli ?
I soldi sono volatili e molti figli di papà sono caduti in disgrazia e miseria.
Questo è il principale disappunto che il capitalista può muovere al sistema.

Dall’altra parte, però, nemmeno è tutto un letto di rose.
Se da un lato è vero che i figli elitari hanno un’istruzione superiore e un posto nella società adeguato e assicurato, dall’altro tutto sembra perpetuarsi in eterno.

I figli ereditano il ruolo dei genitori e così via, senza fine.
A nessun extra-elitario verrebbe in mente di soffiare la posizione di un figlio del figlio di un elitario.
Per almeno due motivi.

Il primo è che non hanno la preparazione necessaria per svolgere un lavoro di responsabilità.
Il secondo motivo è la struttura autoritaria implicita nelle società socialiste che esercitano un controllo non solo comportamentale, ma anche psico-politico sull’individuo.

Si comincia prestissimo, già a scuola elementare.
Ricordo che, all’età di 10-11 anni, avevo come guida un giovane della Federazione della Gioventù Lavoratrice (DISZ) che aveva il compito di indottrinarci, noi pionieri.

Indottrinato anche lui, sapeva come fare.
Un mio caro amico, compagno di classe, il cui padre era un ricco commerciante all’ingrosso di legname prima che il regime gli togliesse l’azienda, un giorno venne a scuola e, a nostra incredula sorpresa, iniziò a chiacchierare con noi e, con allegra aggressività, ci scagliò in faccia la frase : “Sai ? Io sono comunista. E tu ?

E lo stesso fece con tutti noi, che avevamo genitori ai quali era stato tolto qualcosa che si potesse definire come mezzi di produzione, imprese o negozi.
Fu necessario l’intervento, suppongo un po’ manesco, del padre per calmare il suo esuberante entusiasmo.

Più avanti, quando si trattava di proseguire gli studi, fui respinto all’ammissione universitaria, evidentemente in base alle informazioni trasmesse dal professore, che era anche segretario del partito della scuola.

Oggi è difficile identificare una società di tipo socialista con una società feudale.
Mancano, per cominciare, i latifondi.

Sono stati distrutti o svaniti nella nebbia della storia.
In realtà, nulla prova che le società multinazionali, con un patrimonio immenso sotto il controllo di poche persone, spesso di una sola, non siano in realtà una forma avanzata di latifondo.

Inoltre, non ci dice nulla sul fatto che sia più facile o più difficile far sparire un latifondo piuttosto che il controllo di una Apple, di una Microsoft, di una Coca Cola, di una Fiat o qualcosa di simile.

Siamo in una società in cui i ricchi diventano sempre più ricchi, il divario fra ricchi e poveri è in costante aumento e i ricchi accumulano sempre più potere.

Il più delle volte, se non sempre, restano nell’ombra, ma solo perché quelli che vediamo in superficie non sono che marionette facilmente manovrabili.
Se vogliamo essere onesti con noi stessi, dobbiamo ammettere che un monarca sotto gli occhi di tutti è, se non altro, più onesto e, forse, anche più socialista.


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