Aprile 4, 2007 Il lato oscuro degli scacchi
Training : priorità
A mio modo di vedere, le aperture sono la parte più sopravvalutata della preparazione, e devono essere messe agli ultimi posti in una classifica delle priorità da affrontare.
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So di andare probabilmente molto controcorrente, ne sono consapevole.
Ma senza uno studio dei temi fondamentali del mediogioco non si va molto lontano.
Un giocatore sulla carta più “forte” tenderà spesso a uscire al più presto dagli schemi “classici” per poter giocare di fantasia e far prevalere la propria visione tattica superiore o la migliore tecnica.
Ma come si impara la tecnica ?
Dallo studio dei finali, dapprima quelli elementari e poi sempre più complessi.
Oppure, dall’analisi di partite commentate, non certo studiando solo i libri di aperture che, per la maggior parte, sono addirittura controproducenti !
Ricchi di varianti, variantine e variantucole tattiche, con poche o addirittura una sola partita commentata, solitamente favorevole a chi gioca quella variante, ma che poi, una volta in gioco, si scopre che “quella” non è la migliore o che semplicemente non “te la giocano mai“.
I mediogiochi sono sempre figli dell’apertura, ma attenzione.
Si possono analizzare le linee guida per i colori.
In ogni caso, nessuna posizione è mai del tutto uguale all’altra.
Gli scacchi sono un gioco di fantasia e creatività.
Ma si può giocare in questo modo quando si sono appresi i concetti base.
Comprendo benissimo che la parte tecnica possa risultare noiosa.
Ed è effettivamente noiosa, come può esserlo per un pianista esercitarsi per mezz’ora a fare le scale.
Lo stesso vale per noi.
Esercizi tattici e studio della tecnica sono l’equivalente.
Per quanto riguarda la costruzione del repertorio di aperture, ognuno deve trovare le proprie posizioni, quelle in cui si trova più a suo agio.
Un primo passo potrebbe essere quello di analizzare tot partite giocate per capire che tipo di repertorio potrebbe essere più adatto.
Il tema delle sorprese in apertura, degli errori tipici e della loro genesi è interessante e merita di essere approfondito.
Molto più facile da trattare di quanto possa sembrare a prima vista.
Il difficile, come al solito, è quando te le becchi in partita.
Quando ti prepari per una cosa e poi ne giochi un’altra.