Transizione alimentare ? Un paradigma eco-modernista fuorviante

Settembre 24, 2024 Global Warming, Il Great Reset del WEF

Questa élite ha il potere di impedire un dibattito serio.

Veronica Baker


Transizione alimentare ? Un paradigma eco-modernista fuorviante

Transizione alimentare
L’obiettivo è allontanare la maggior parte degli agricoltori dalla terra e promuovere un’agenda che, proprio per la sua intrinseca struttura, è destinata a generare scarsità di cibo ed a compromettere irrimediabilmente la nostra sicurezza alimentare…

L’élite attualmente al potere è convinta di poter fare un lavoro migliore di Madre Natura, modificando il cibo e il suo nucleo genetico attraverso la biologia sintetica e l’ingegneria genetica.

Tale piano prevede inoltre di eliminare gli agricoltori dalle loro terre (“fattorie senza agricoltori” guidate dall’intelligenza artificiale) e di occupare gran parte della campagna con impianti eolici e pannelli solari.

Anche se il problema del sistema alimentare mondiale deve essere risolto prima o poi, questa Agenda distorta è una ricetta per creare insicurezza alimentare e nessun Paese del mondo l’ha mai approvata.

Dai Paesi Bassi all’India, gli agricoltori stanno protestando.
A prima vista, tutte queste proteste sembrano avere poco in comune.
E invece ce l’hanno.

Gli agricoltori fanno sempre più fatica a sopravvivere, sia a causa delle politiche commerciali neoliberiste che favoriscono l’importazione di prodotti che riducono la produzione nazionale e di conseguenza i loro profitti, sia a causa della riduzione degli aiuti statali e dell’attuazione di politiche di zero emissioni di CO2 che fissano obiettivi irraggiungibili.

L’obiettivo è allontanare la maggior parte degli agricoltori dalla terra e promuovere un’agenda che, proprio per la sua intrinseca struttura, è destinata a generare scarsità di cibo ed a compromettere irrimediabilmente la nostra sicurezza alimentare.

La Fondazione Gates e il World Economic Forum stanno promuovendo l’Agenda globale di “agricoltura unica“, un progetto che vede aziende come Bayer, Corteva, Syngenta e Cargill collaborare con Microsoft, Google e i giganti della big tech per agevolare la creazione di fattorie senza contadini guidate dall’intelligenza artificiale, di “cibo” creato in laboratorio e di una vendita al dettaglio dominata da aziende come Amazon e Walmart.

Si tratta di un cartello di proprietari di dati e piattaforme di e-commerce che già si trovano in una posizione dominante nell’economia.

Questa Agenda è infatti il frutto di un complesso economico digitale, corporativo e finanziario che mira a trasformare e controllare tutti gli aspetti della vita e del comportamento umano.

Un sistema che fa parte di un’élite globale autoritaria capace di coordinare la propria agenda a livello globale attraverso le Nazioni Unite, il World Economic Forum, la World Trade Organization, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e altre organizzazioni sovranazionali, nonché influenti think tank e fondazioni (come ad esempio Gates e Rockefeller).

Il suo programma per l’alimentazione e l’agricoltura è chiamato eufemisticamente “transizione alimentare”.

Queste grandi aziende agroalimentari e fondazioni “filantropiche” si presentano all’opinione pubblica come i “salvatori dell’umanità” grazie ai loro piani ampiamente pubblicizzati dai mezzi di comunicazione di massa per “sfamare il mondo” con coltivazioni “di precisione” ad alta tecnologia, un’agricoltura “guidata dai dati scientifici analizzati dall’AI” e una produzione “verde” (a zero emissioni), il cui mantra è la “sostenibilità”.

La “transizione alimentare” è inoltre integrata dalla narrazione dell'”emergenza climatica”, accuratamente preparata e propagandata, e da un’ideologia di produzione a zero emissioni legata all’agricoltura e al commercio del carbonio.

La “transizione alimentare” prevede che i contadini (i pochi che rimarrebbero in attività) vengano ulteriormente imprigionati in un’agricoltura controllata dalle multinazionali che serve le esigenze di mercato delle società globali, degli Schemi di Ponzi legati al commercio del carbonio, degli investitori istituzionali e degli speculatori che non hanno alcun legame con l’agricoltura, e che considerano le materie prime alimentari e i terreni agricoli come semplici speculazioni finanziarie.

Questa commercializzazione predatoria della campagna si basa su premesse errate sull’allarmismo climatico per legittimare il lancio di tecnologie che dovrebbero liberarci tutti dal collasso climatico e dalla catastrofe malthusiana.

Nella società in generale, notiamo anche la messa in discussione delle narrazioni ufficiali, scoraggiata, censurata e emarginata.
Una ricca élite finanzia sempre più la scienza, ne determina gli studi, il modo in cui vengono trattati, come vengono diffusi i risultati e come viene utilizzata la tecnologia prodotta.

Questa élite ha il potere di impedire un dibattito serio e, soprattutto, di diffamare e censurare chiunque metta in discussione la narrazione dominante.

Si tende a pensare che i problemi dell’umanità debbano essere risolti attraverso l’innovazione tecnica determinata dai plutocrati e dal potere centralizzato.

Questa mentalità superba (o vera e propria arroganza) è sintomatica di un totalitarismo che cerca di imporre all’umanità una serie di tecnologie senza alcun controllo democratico.
Questo include i vaccini autotrasmettenti, l’ingegneria genetica delle piante e degli esseri umani, gli alimenti sintetici, la geoingegneria ed il transumanesimo.

Un paradigma eco-modernista fuorviante che serve solo ad accentrare ulteriormente il potere.

Che si tratti della creazione di brevetti su forme di vita, del commercio del carbonio, del rafforzamento della dipendenza dal mercato (aziendale) o degli investimenti fondiari, le loro politiche eco-moderniste servono solo come copertura per generare e soprattutto accumulare ulteriore ricchezza e consolidare il loro controllo sull’intero pianeta.

Non dovrebbe quindi sorprendere che queste persone, che nutrono un totale disprezzo per i principi democratici (e, di conseguenza, per la gente comune), credano di avere un qualche diritto divino di compromettere la sicurezza alimentare di tutti, di chiudere il dibattito e di arricchirsi ulteriormente grazie alle loro tecnologie e politiche, giocando con il futuro dell’umanità.


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