Settembre 23, 2008 EcoAnemia
La truffa delle index linked
[…]Nei guai chi ha prodotti di Unipol, Mediolanum, Generali, Axa, Allianz, Bcc Vita o Assimoco Vita[…]
[…]Unipol e Mediolanum, due fra le più coinvolte, si accolleranno tutte o parte delle perdite accusate dai propri assicurati.
Il dissesto di Lehman Brothers provocherà un conto molto pesante per migliaia di clienti che hanno acquistato una polizza vita index linked garantita dalla banca d’affari americana[…][…]La stragrande maggioranza di loro lo ha fatto credendo di sottoscrivere un prodotto senza rischi e a capitale garantito.[…]
[…]Unipol (insieme alla controllata Aurora) riconoscerà alla scadenza il premio versato.
Mediolanum, più genericamente, ha dichiarato che farà qualcosa per andare incontro ai propri assicurati.[…]
[…]Alcune compagnie, come Axa e gruppo Unipol, hanno comunicato che la quotazione delle polizze che hanno come sottostante Lehman Brothers è sospesa; altre, come Bcc Vita o Assimoco Vita, che potrebbero verificarsi ritardi nella quotazione stessa.[…]
[…]In pratica diventa impossibile (o molto difficile) chiedere il riscatto, vale a dire la risoluzione anticipata del contratto.[…]
[…]Nelle index linked la prestazione finale è agganciata all’andamento di indici di Borsa o di panieri di titoli azionari[…]
[…]La polizza consiste in un’obbligazione strutturata formata da un derivato e da uno zero coupon : il primo garantisce la rivalutazione legata alle performance dell’indice di riferimento, il secondo il rimborso del valore nominale corrispondente al premio versato o l’eventuale rendimento minimo.
Nella quasi totalità dei casi le garanzie non sono prestate direttamente dalle assicurazioni, ma dalla società che emette l’obbligazione strutturata. Il pericolo di insolvenza, quindi, è a carico del cliente[…]
Ce n’è voluto del tempo, ma finalmente forse qualcuno sta iniziando a rendersi conto che ciò che continuo ad affermare da tempo immemorabile sta – purtroppo – puntualmente accadendo.
Uno dei miei cavalli di battaglia da anni è la assoluta mancanza di trasparenza di tutte le polizze vendute da banche ed assicurazioni : il 99% dei clienti non ha mai capito un tubo di quello che stava sottoscrivendo.
E le pieghe nascoste nella brochure che veniva consegnata dopo l’incauta firma di sottoscrizione erano sempre molto pericolose per il cliente.
Ma vallo a fare capire alla gente che si lasciava incantare dai sorrisini o dalla parlantina dell’agente o dell’assicuratore o del promotore finanziario di turno.
Naturalmente non tutti, ma una buona parte ci ha marciato dentro a lungo.
E più il prodotto conteneva dei bidoni, più colui che lo aveva piazzato riceveva dei lauti bonus in forma di premi o di gratifiche finanziarie di diverso tipo.
Ma, se gli incauti sottoscrittori avessero letto con attenzione le brochure che stavano incautamente firmando, si sarebbero accorti che :
La polizza non aveva mai un rendimento agganciato all’inflazione
La polizza aveva sempre un tetto massimo ai guadagni potenziali (in caso di andamento favorevole, i guadagni erano sempre inferiori alle performance degli indici)
La polizza non aveva mai un limite massimo alle perdite (in caso di andamento sfavorevole, le perdite erano sempre maggiori della performance degli indici)
Pur essendo in teoria garantite, la garanzia stessa non dipendeva dalla assicurazione, ma dall’emittente. E se l’emittente fallisce, l’insolvenza è a carico del cliente, e non dell’assicurazione o della banca
Sono sempre state non uno strumento di protezione per i quattrini dei sottoscrittori, ma utilizzate da sempre dalle assicurazioni stesse come “garanzie” per loro operazioni (tipicamente per operazioni di hedging)
Come mai da sempre l’intero settore – soprattutto in Italia, dove è monopolio assoluto – è in mano alle banche ed alle assicurazioni, “le uniche che possono garantire una adeguata consulenza ai loro clienti” ?
Perchè nel corso degli anni hanno infestato il mercato, riversando la loro spazzatura sugli ignari clienti che pensavano di avere trovato un rifugio sicuro per i propri sudati risparmi di una vita.
Se c’è un lato positivo di tutta questa triste storia, e che forse riusciranno ad essere valorizzate le persone – poche – che realmente hanno da tempo compreso l’evolversi della situazione e che davvero conoscono come muoversi in un mondo fino ad ora in mano a persone nella maggior parte dei casi senza scrupoli che hanno creato meccanismi infernali che gli sono sfuggiti di mano.
Il capitalismo ed il mondo degli investimenti finanziari sono tutt’altra cosa.
Si va long oppure short, leve non estreme (max 5:1), options & futures (covered o naked a seconda del grado di rischio scelto).
Al bando prodotti strutturati, derivati dei derivati e corbellerie varie, fondi, fondi dei fondi, certificati azionari, mai toccati nemmeno per errore e di cui ho sempre sconsigliato la sottoscrizione a chiunque.
La vera “Borsa” è tutt’altra cosa.