Tutti ottengono ciò che vogliono realmente

Ottobre 30, 2022 Appunti di trading

Abbiamo bisogno di vivere i nostri sentimenti, anche quelli che non vogliamo assolutamente provare.
Se ci opponiamo, alla fine creeremo dei drammi nella nostra vita e saremo costretti a fare i conti con essi.

Infatti, quando un sentimento negativo si dissolve, smette di essere un nemico e inizia a essere un alleato.
L’obiettivo non è tanto curare o guarire i nostri sentimenti, quanto piuttosto accettarli e celebrarli.

Questa è una differenza fondamentale.

I fondamentalisti immaginano le situazioni e anticipano i cambiamenti.
I trend-follower si adattano al momento.

I fondamentalisti cercano di curare i propri sentimenti.
I trend-follower, invece, accettano i propri sentimenti e li osservano trasformarsi in qualcosa di positivo.

I sentimenti che approviamo e di cui gioiamo raramente interferiscono con il trading.

Edward Arthur Seykota


Tutti ottengono ciò che vogliono realmente

Si tratta di un’intervista piuttosto datata che per me è stata fonte di grande ispirazione, influenzando in modo decisivo il mio approccio e soprattutto il mio stile di trading.
Dal mio punto di vista, è utile leggerla anche semplicemente per arricchire la propria cultura generale.

I mercati vanno interpretati psicologicamente, perché sono esattamente identici alla vita reale.
E questo i grandi maestri del trading lo sanno bene.

La virtualità delle discussioni ha letteralmente paralizzato la capacità decisionale delle persone che, ormai, si lamentano continuamente senza agire concretamente e trasferendo in questo modo la negatività e l’indecisione alla propria vita reale.

I cosiddetti “grandi manovratori” conoscono bene tutto questo e sanno come dirigere l’opinione pubblica nella direzione desiderata.
Per poi colpire all’improvviso nei momenti topici.

Quando ho finalmente compreso il valore di queste parole, la mia vita si è colorata come un arcobaleno dopo un forte temporale e ho iniziato a prendere decisioni molto più rapidamente.

Inoltre, a mio parere, concetti come “adapt” ed “accept” sono assolutamente fondamentali per affrontare i tempi movimentati che ci accingiamo a vivere nei prossimi anni.


Market Wizard : Intervista a Ed Seykota (Jack Schwager, 1988)

Sebbene sia totalmente ignoto, non solo al grande pubblico ma anche a gran parte del mondo della finanza, Ed Seykota può certamente essere annoverato tra i migliori trader del nostro tempo per i suoi successi.
All’inizio degli anni settanta è assunto da una delle più rinomate società di intermediazione.

È stato lui a ideare e sviluppare il primo sistema di trading computerizzato per la gestione del denaro dei clienti nel mercato dei futures.
Il sistema si è rivelato piuttosto redditizio, ma l’ingerenza e il second-guessing della dirigenza hanno ostacolato il suo successo.
Dopo questa esperienza, Seykota decide di intraprendere una carriera in proprio.

Negli anni seguenti, Seykota applica il sistema computerizzato per gestire il suo denaro e quello di alcuni clienti.
In questo periodo, il denaro gestito da Seykota ottenne un tasso di rendimento eccezionale.

A titolo di esempio, il conto di un suo cliente, che ammontava a 5.000 dollari nel 1972, nel giugno del 1988 era cresciuto del 250.000%, calcolato in controvalore in contanti (teoricamente, il conto era aumentato di alcuni milioni di punti percentuali, tenendo conto dei prelievi).

Non conosco nessun altro trader che abbia realizzato un rendimento simile nello stesso periodo di tempo.

Quando ho iniziato a scrivere questo libro, non avevo mai sentito parlare di Seykota.

Il nome di Seykota è venuto fuori più volte durante la mia intervista con Michael Marcus perché ha avuto un’influenza notevole sul suo cammino che l’ha portato a diventare un trader di successo.

Tutti ottengono ciò che vogliono
“Quanti minuti avanti mette il suo orologio ?”.

Dopo l’intervista, Marcus mi ha detto con fare pensieroso : “Dovresti davvero intervistare Ed Seykota.
Non è solo un grande trader, ma anche una mente”.

Fu proprio Marcus a presentarmelo al telefono e così ebbi l’occasione di esporre brevemente a Seykota l’idea del mio libro.

Poiché mi trovavo già nell’Ovest, sarebbe stato comodo per me intervistare Seykota sulla via del ritorno per New York via Reno, e semplicemente cambiai rotta.

Seykota si dimostrò lieto di essere intervistato, anche se un po’ scettico sul fatto che saremmo riusciti a completare l’intervista in sole due ore (il tempo necessario per il cambio di un volo).

Lo rassicurai dicendogli che avevo già fatto alcune interviste in condizioni simili e che quindi era fattibile, a condizione che la conversazione fosse ben mirata.

Affittai un’auto perché il tragitto per arrivare a casa sua era troppo lungo per il taxi.
Era mattino presto e l’autostrada che si inerpicava tra le montagne offriva un panorama eccezionale.

La stazione radio di musica classica trasmetteva il Concerto per clarinetto di Mozart.
Un connubio fantastico.

Seykota lavora in un ufficio all’interno della sua casa, che si affaccia sul lago Tahoe.
Prima di iniziare l’intervista, abbiamo fatto una passeggiata sulla riva del lago dietro casa sua.

Era una mattina fredda, con il cielo terso e una vista idilliaca.
Il contrasto tra il suo ufficio e il mio – situato nella zona di Wall Street con un’ampia vista su un orribile edificio – era evidente.
Non posso che invidiarlo.

A differenza di quasi tutti gli altri da me intervistati, la scrivania di Seykota non era invasa da una serie di schermi con le quotazioni; anzi, di questi non ce n’era nemmeno uno.

La sua attività di trading si limita spesso ai pochi minuti necessari per utilizzare il programma che genera segnali per il giorno successivo.

Parlando con lui, sono rimasto colpito dalla sua acuta intelligenza e sensibilità, una strana accoppiata, pensavo.
Ha una visione d’insieme privilegiata.

A un certo punto, parla di analisi tecnica e sembra uno scienziato consumato (ha una laurea in ingegneria elettrotecnica conseguita al MIT), mentre mostra un diagramma tridimensionale sul monitor del computer, elaborato da uno dei numerosi programmi da lui sviluppati.

In un altro momento, quando la conversazione si sposta sulla psicologia del trading, riesce a trasmettere una grande sensibilità e un forte senso critico riguardo al comportamento umano.

Negli ultimi anni, Seykota si è dedicato molto al campo della psicologia.
A mio parere, la psicologia, e in particolare la sua applicazione per aiutare le persone a risolvere i propri problemi, è diventata più importante delle analisi di mercato e del trading.

Credo che Seykota trovi questo contrasto un po’ artificioso, dato che, secondo lui, il trading e la psicologia sono la stessa cosa.

Purtroppo, la nostra conversazione non è stata così mirata come avrei voluto.
In effetti, si è diramata in così tante direzioni che abbiamo solo sfiorato l’argomento nelle due ore a nostra disposizione.
Più tardi, Seykota mi ha detto che già dalla nostra conversazione telefonica aveva capito che ci sarebbe voluto un giorno intero.

Ha una grande perspicacia nel capire le persone.
Ad esempio, durante la conversazione, mi ha chiesto : “Quanti minuti avanti mette il suo orologio ?“.

La domanda era piuttosto strana, vista la breve durata della nostra conversazione, ma aveva colto in pieno uno dei tratti principali della mia personalità.
La domanda era giunta con un tempismo eccezionale, dato che avevo rischiato di perdere il volo all’inizio della mattinata.

Il successo di Seykota va ben oltre l’ambito del trading.
Mi ha colpito perché è una persona che ha trovato il significato da dare alla propria vita e perché la vive proprio come l’avrebbe voluta vivere.

Come hai iniziato a occuparti di trading ?

Alla fine degli anni Sessanta, ho deciso che l’argento sarebbe salito quando il Tesoro statunitense ha smesso di venderlo.
Aprii un conto per l’acquisto a margine di materie prime per sfruttare al meglio questa mia intuizione.

Nel frattempo, il mio broker mi convinse a vendere un po’ di rame allo scoperto.

Sono stato presto costretto a uscire dal mercato, ho perso un po’ di soldi e soprattutto ho perso la verginità nel campo del trading.
Così, mi sono rimesso ad aspettare il grande, inevitabile mercato al rialzo dell’argento.

Finalmente, quel momento giunse.
Decisi di acquistare.
Con mia grande sorpresa e ancora a maggior danno per le mie finanze, il prezzo iniziò a calare.

All’inizio, mi sembrava impossibile che l’argento potesse scendere nonostante il mercato fosse così positivo.
Tuttavia, il prezzo continuava a scendere ed era un dato di fatto.

Il mio ordine di stop venne eseguito.
Questa fu una lezione su come il mercato ignori le informazioni.

Rimasi affascinato dal funzionamento delle logiche di mercato.
In quello stesso periodo, lessi una lettera di Richard Donchian che lasciava intendere che un sistema di trend following puramente meccanico avrebbe potuto battere il mercato.

Anche questa cosa mi parve impossibile.
Così, iniziai a sviluppare programmi computerizzati (su schede perforate, come si usava all’epoca) per verificare le sue teorie.

Con mia grande sorpresa, le sue teorie si rivelarono corrette.
Ancora oggi, non sono sicuro di avere capito il perché o se ne abbia davvero bisogno.

Comunque, studiare i mercati e supportare le mie intuizioni con il denaro è stato così affascinante rispetto ad altre opportunità di lavoro dell’epoca che ho deciso di dedicarmi al trading a tempo pieno.

Qual è stato il tuo primo lavoro nel campo del trading ?

All’inizio degli anni settanta, a Wall Street, iniziai il mio primo lavoro di analista finanziario per una grande società di intermediazione.
Mi occupavo dei mercati delle uova e dei broiler.

[I broiler sono giovani galletti da 1,2 kg di peso con il piumaggio.
Il mercato dei futures per i broiler e le uova non esiste più, poiché l’attività di trading è diventata sempre meno intensa, tanto da decretarne l’esclusione dal listino delle rispettive borse valori che le ospitavano].

Tutti ottengono ciò che vogliono
La dirigenza censurò il mio articolo contenuto nella lettera di mercato – probabilmente perché non avrebbe stimolato gli scambi…

Mi sembrava interessante che a un giovane neoassunto come me fosse subito affidata la responsabilità di fornire consigli di trading.

In un’occasione, scrissi un articolo in cui consigliavo ai trader di astenersi dalla loro attività per un breve periodo.

La dirigenza censurò il mio articolo contenuto nella lettera di mercato, probabilmente perché non avrebbe stimolato gli scambi.

Il mio obiettivo era applicare l’utilizzo dei computer al mondo dell’analisi.

All’epoca i computer non erano altro che strumenti a schede perforate utilizzati per la contabilità.

Il responsabile del dipartimento dei computer mi considerava una minaccia per la sicurezza del suo posto di lavoro e mi cacciava ripetutamente dal suo territorio.
Dopo circa un mese, manifestai la mia intenzione di lasciare l’azienda.

Fu così che il direttore del dipartimento mi convocò per capire le mie ragioni.
Era la prima volta che notavo un suo interessamento.

Decisi così di lasciare il mio posto di lavoro per andare a lavorare per un’altra società di intermediazione che stava attraversando un periodo di riorganizzazione.
La dirigenza era meno oppressiva, quindi ne approfittai per utilizzare il computer per testare i sistemi di trading nei fine settimana.

Il computer era un IBM 360 che occupava una grande stanza dotata di aria condizionata.
In circa sei mesi, riuscii a testare un centinaio di variazioni di quattro semplici sistemi utilizzando i dati raccolti in dieci anni su dieci merci.

Oggi, la stessa operazione richiederebbe una giornata intera con un PC.
Ad ogni modo, i risultati che ottenni mi confermarono che c’era la possibilità di guadagnare a partire dall’utilizzo di sistemi di trend following.

Dunque, la verifica dei sistemi di elaborazione non era un compito che ti spettava, visto che la svolgevi durante i fine settimana.
In qualità di cosa eri stato assunto ?

Durante la settimana, il mio normale lavoro da signor Bianchi consisteva nel caricare i rulli di carta nella macchina Reuters quando il margine diventava rosa.
Dovevo anche strappare le strisce di notizie in arrivo e affiggerle al muro dietro la macchina.

Il trucco era strappare tra una striscia e l’altra per ottenere dei bordi lisci.
Il bello era che nessuno leggeva le notizie perché bisognava sporgersi sulla macchina per vederle.

Così, cominciai a leggere le notizie e a consegnarle personalmente ai broker.
Un lato positivo di questo lavoro era che riuscivo a osservare i diversi stili di trading dei vari broker.

La tua mansione ufficiale sembra essere quella di un ex segretario d’ufficio in pensione.
Perché hai accettato un lavoro così umile ?

Perché volevo a tutti i costi lavorare nel settore e non mi importava del tipo di lavoro o di quanto fossi pagato.

Perché hai lasciato il tuo precedente posto di lavoro ?
Per lo meno facevi l’analista finanziario

Era un ambiente soffocante.
Non ero d’accordo con le pressioni della dirigenza che voleva che consigliassi di comprare e vendere quando non c’era alcuna prospettiva.

Inoltre, mi resi conto che era assolutamente impossibile avere accesso ai computer della società per verificare i sistemi di trading (la mia vera vocazione).

Sapevi di poter accedere al computer nel nuovo lavoro ?

No, ma siccome la società era stata ridimensionata e la dirigenza decimata, ero sicuro che non ci sarebbe stata troppa burocrazia che mi impedisse di usare il computer.

Che fine ha fatto il tuo lavoro sui sistemi di trading computerizzati ?

Alla fine, la dirigenza cominciò a mostrarsi interessata ai risultati delle mie ricerche sulla gestione del denaro.
Sviluppai il primo sistema commerciale di trading computerizzato su larga scala.

Cosa intendi per “larga scala” ?

Il prodotto fu commercializzato da alcune centinaia di agenti della società e i titoli gestiti avevano un valore di alcuni milioni di dollari, una grande quantità di denaro all’inizio degli anni settanta.

Come hai fatto a convincere la dirigenza a schierarsi dalla tua parte ?

Conoscevano Richard Donchian, il pioniere dei sistemi di trading trend-following, anche se all’epoca faceva tutto a mano.
Per questo motivo, nutrivano già una considerazione favorevole nei confronti dell’utilizzo di sistemi di trading per la gestione di capitali.

Inoltre, all’epoca i computer erano una cosa talmente nuova che “sistema computerizzato” era un’espressione molto in voga.

Come è andato il tuo programma di trading ?

Il programma andò bene, ma il problema era che la dirigenza non riusciva a non lasciarsi trasportare dal second-guessing.
Per esempio, ricordo che una volta il programma generò un segnale di acquisto sullo zucchero che quotava circa 5 centesimi.
La dirigenza ritenne che il mercato fosse già ipercomprato e decise di non seguire il segnale.

Quando il mercato continuò a crescere, decisero di imporre la regola secondo cui avrebbero acquistato una volta che avesse ritracciato di 20 punti (100 punti uguale 1 centesimo).
Quando questo ritracciamento non si verificò, la regola fu modificata in modo da acquistare alla prima reazione di 30 punti.

Poiché il mercato continuò a crescere senza ritracciamenti significativi, la soglia venne aumentata a 50 e infine a 100 punti.
Con prezzi che si aggiravano intorno ai 9 centesimi, si decise finalmente che il mercato tendeva al rialzo e che era meglio acquistare prima che i prezzi salissero nuovamente.
Per i conti gestiti, a quel punto si decise di acquistare.

Come si può intuire, il mercato dello zucchero arrivò al suo picco poco tempo dopo.
L’errore fu reso ancora più enorme ignorando anche il segnale di vendita, che si sarebbe rivelato molto redditizio.

Questo fattore cruciale fu la causa di una perdita di denaro, mentre l’affare più redditizio dell’anno si rivelò di fatto una perdita.
Invece di ottenere un profitto teorico del 60% per quell’anno, molti conti registrarono delle perdite.

Questo tipo di intromissione è stata una delle principali cause della mia uscita dall’azienda.

Quali erano le altre ragioni ?

La dirigenza voleva che cambiassi il sistema per far sì che le contrattazioni avvenissero più frequentemente e generare quindi più utili provenienti dalle commissioni.
Spiegai loro che era molto semplice effettuare un cambiamento del genere, ma che così facendo le performance sarebbero peggiorate

Non se ne curarono.

Cosa hai fatto dopo aver lasciato questo lavoro ?

Sono uscito dal dipartimento di ricerca, ma sono rimasto come broker nella gestione dei conti.
Dopo circa due anni, lasciai l’intermediazione per occuparmi direttamente del denaro.

Questo cambiamento mi ha permesso di allontanarmi dagli incentivi sulle commissioni, che ritengo essere controproducenti se l’obiettivo è far guadagnare i clienti.
Sono passato a uno schema di compenso basato esclusivamente sull’utile conseguito.

Hai continuato a commercializzare il suo sistema dopo aver lasciato il lavoro ?

Sì, anche se nel corso degli anni ho continuato a apportare delle modifiche al sistema.

Qual è la performance migliore ?

Non pubblicizzo i risultati conseguiti se non del mio “conto modello“, che è un vero e proprio conto clienti avviato nel 1972 con $5.000 e che è diventato oltre $15 milioni.

Teoricamente, il ritorno totale sarebbe stato di molti ordini di grandezza maggiore se non ci fossero stati prelievi.

Con performance come questa, come è possibile che non sia stato sommerso dalle richieste di gestione di denaro giunte attraverso il passaparola ?

Ricevo richieste, ma è piuttosto raro che accetti di gestire nuovi conti.
Se lo faccio, è solo dopo aver svolto un’attenta analisi e aver indagato a fondo per comprendere le motivazioni e l’attitudine del cliente.

Mi sono reso conto che le persone con cui entro in società hanno un’influenza sottile ma molto rilevante sulla mia performance.
Se, per esempio, sono disposti a sostenermi e se condividono i miei metodi sul lungo periodo, mi sono d’aiuto.

Se, tuttavia, si preoccupano troppo dei movimenti del loro conto nel breve periodo, possono costituire un ostacolo.

Con quanti conti hai cominciato ?

Quasi una decina all’inizio degli anni settanta.

Quanti di questi conti gestisci ancora oggi ?

Quattro.
Un cliente ha realizzato 15 milioni di dollari e ha deciso di prelevare i suoi soldi e gestirseli da solo, un altro è arrivato a 10 milioni e ha deciso di comprarsi una casa con vista sull’oceano e andare in pensione.

Da quali fonti hai attinto prima di elaborare il tuo primo sistema ?

Mi sono ispirato al libro Reminescence of a stock operator e al sistema di incrocio delle medie mobili a cinque e venti giorni di Richard Donchian, basato su segnali settimanali.

Donchian è considerato uno dei massimi esperti di trading tecnico.

Qual è stato il tuo primo sistema di trading ?

Il mio primo sistema era una variante del sistema a medie mobili di Donchian.
Utilizzavo un metodo a medie esponenziali perché il calcolo era più semplice e gli errori di elaborazione tendevano a scomparire nel tempo.
All’epoca era così innovativo che si diffuse come “sistema esponenziale“.

Il tuo riferimento a un primo sistema significa che poi cambiavi idea.
Come facevi a sapere quando era necessario cambiare il sistema ?

Non è necessario cambiare i sistemi.
Il trucco per un trader è sviluppare un sistema con cui è compatibile.

Eri dunque incompatibile con il sistema originario ?

Il sistema originario era molto semplice, con regole rigide e concise che non consentivano alcuna deviazione.
Per me era difficile rimanere coerente con il sistema e non curarmi del mio istinto.

Continuavo a entrare e uscire dal sistema, spesso proprio nel momento peggiore.
Pensavo di saperne più del sistema.

All’epoca non ero molto convinto dell’efficacia dei sistemi di trend following.
C’è molta letteratura che ne “dimostra” l’inefficacia.

Inoltre, mi sembrava uno spreco non utilizzare il mio intelletto e l’istruzione ricevuta al MIT, restando a guardare senza cercare di prevedere l’andamento dei mercati.
Infine, una volta che ebbi acquisito maggiore fiducia nell’operare parallelamente alla tendenza del mercato e imparai a ignorare le notizie, ebbi modo di familiarizzare con questo metodo.

Inoltre, introducendo sempre più regole basate sulla mia esperienza di trader, il mio sistema è diventato più compatibile con il mio stile di trading.

In cosa consiste il tuo stile di trading ?

Si basa essenzialmente sul trend following, a cui si aggiungono algoritmi per il riconoscimento di figure particolari e per la gestione del capitale.

Senza svelare troppi segreti, come hai fatto a sviluppare un modello così eccezionale di sistemi di trend following ?

Il punto chiave per sopravvivere ed avere successo a lungo termine è legato alle tecniche di gestione del capitale inserite nel sistema tecnico.
Ci sono trader navigati e trader audaci, ma sono pochi quelli che hanno entrambi questi tratti.

È un’osservazione arguta e corretta, ma il dubbio rimane : esistono numerosi sistemi di trend following con regole per la gestione del capitale, qual è la tua marcia in più ?

È un dono.
Penso che sia legato alla mia filosofia generale, che è fortemente influenzata dall’amore per i mercati e da uno spirito sempre ottimista.

Inoltre, continuando a fare trading e imparando sempre cose nuove, il mio sistema (vale a dire la versione meccanica di ciò che faccio) continua a evolversi.
A ciò va aggiunto che considero me stesso e il modo in cui faccio le cose una sorta di sistema che, per definizione, seguo sempre.

A volte faccio trading svincolandomi completamente dall’aspetto meccanico, altre volte prendo il sopravvento sui segnali e seguo il mio istinto, altre volte non faccio assolutamente nulla.
Il risultato finale immediato di questa continua alternanza di atteggiamento è, forse, vicino alla pari o, semmai, negativo.

Se non mi concedessi la libertà di dare libero sfogo alla mia creatività, quest’ultima potrebbe aumentare fino a esplodere.
Trovare un equilibrio perseguibile sembra aumentare la longevità del trader, il segreto per avere successo.

Come si possono confrontare i vantaggi e gli svantaggi del trading basato su sistema rispetto a quello discrezionale ?

Anche il trading basato su sistema è, in ultima analisi, discrezionale.
Chi lo gestisce deve decidere fino a che punto vuole rischiare, in quali mercati vuole operare e con quanta aggressività è disposto ad accrescere o diminuire la base di trading in funzione della variazione del proprio capitale.

Queste decisioni sono molto importanti, spesso più importanti della tempistica della transazione.

In che percentuale il tuo trading, basato sui sistemi, incide sul tuo rendimento ?
Questo dato è cambiato nel corso degli anni ?

Con il tempo, il mio stile è diventato più meccanico, perché (1) ho sviluppato maggiore fiducia nel trading basato sulla tendenza e (2) i miei programmi meccanici si sono scomposti in una serie di “trucchetti del mestiere”.

Ci sono stati momenti in cui ho pensato di poter superare il mio sistema, ma questi fuoripista si sono spesso rivelati catartici dopo averci perso dei soldi.

Quali sono le prospettive attuali e future dei sistemi di trend following ?
Pensi che il loro utilizzo sempre più diffuso li porterà inevitabilmente alla rovina ?

No.
Tutti i tipi di trading si basano su dei sistemi, anche se non ne siamo consapevoli.

Tutti ottengono ciò che vogliono
La redditività dei sistemi di trading sembra seguire dei cicli…

I sistemi di buona qualità si basano sul trend following.
Anche la vita stessa si basa sulle tendenze.

Gli uccelli migrano verso sud senza mai fermarsi per sfuggire all’inverno.
Le aziende seguono le tendenze e modellano i propri prodotti in base ad esse.

Anche i piccoli protozoi si muovono tutti assieme seguendo gradienti chimici e di luminescenza.
La redditività dei sistemi di trading sembra seguire dei cicli.

Nel momento in cui i sistemi di trend following avranno più successo, la loro popolarità aumenterà sempre di più.

Man mano che il numero di utilizzatori di sistemi aumenta e i mercati passano da movimenti direzionali a fasi di stallo, tali sistemi non sono più redditizi, pertanto i trader sprovvisti di capitale e di esperienza verranno eliminati.

La longevità è ciò che permette di avere successo.

Cosa ne pensi dell’utilizzo dell’analisi fondamentale nel trading ?

Le analisi fondamentali che si leggono qua e là sono particolarmente inutili, perché il mercato le ha già scontate nel prezzo ; io le chiamo “caramelle per la mente”.
Se ti unisci a loro in ritardo, quando gli altri ci hanno già creduto, allora possono trasformarsi in “caramelle con sorpresa“.

La tua risposta è un po’ scherzosa.
Questo significa che ti basi esclusivamente sull’analisi tecnica ?

Sono prima di tutto un trader che segue le tendenze del mercato e che fa uso del suo istinto, il tutto corroborato da vent’anni di esperienza.
Per ordine di importanza, elencherei : (1) le tendenze a lungo termine, (2) il grafico attuale e (3) trovare un buon punto per comprare e vendere.
Questi sono i principi fondamentali del mio modo di operare.

Al quarto posto, molto più in basso, metto le mie idee fondamentali che, probabilmente, mi sono costate un po’ di soldi.

Quando dici di scegliere il momento giusto per comprare, intendi fissare un punto di reazione a cui comprerai ?
Se è così, come fai a evitare di mancare le grandi variazioni di prezzo ?

Al contrario.
Se dovessi comprare, lo farei sopra il mercato.
Cerco di individuare un punto in cui mi aspetto che il mercato prenda una direzione chiara, in compravendita, così da ridurre la componente di rischio probabile.
Non cerco un punto basso o alto.

Questo significa che se pensi che il mercato debba salire, aspetti l’evidenza di forza a breve termine prima di prendere posizione, o a volte compri in base a una reazione ?

Se mi aspetto che il mercato salga, non compro in base a una reazione, ma non aspetto nemmeno la forza necessaria per entrare nel mercato.
Attendo il momento in cui il mio ordine di stop a comprare viene battuto per passare al rialzo e resto al rialzo finché il mio ordine di stop a vendere non viene colpito.
Pensare che il mercato debba salire senza acquistare è illogico.

Ti capita mai di usare la cosiddetta contrary opinion come ausilio alla tua attività ?

A volte.
Per esempio, mi trovavo a un convegno sull’oro, e quasi tutti gli oratori erano ribassisti.
Ho pensato : “Forse l’oro è vicino al punto più basso“. [E in effetti, dopo tale convegno, il mercato è salito in modo violento].

Questo tipo di input potrebbe essere la molla che ti induce a comprare ?

No, il trend era ancora ribassista.
Ma potrebbe invogliarmi a riconsiderare la mia posizione in vendita.

Qual è l’esperienza più intensa che hai vissuto ?

Di solito, le esperienze drammatiche e intense tendono a essere negative.
L’orgoglio, la speranza, la paura e l’avidità sono insidiosi come una buccia di banana.

Le mie più grandi cadute le ho vissute poco dopo essere stato coinvolto emotivamente nelle mie posizioni.

Perché non mi parli di qualche “racconto di guerra” ?

Non mi piace rimuginare sulle esperienze passate.
Cerco di dimenticare al più presto le operazioni andate male e di guardare avanti verso nuove prospettive.

Dopo avere sepolto un’operazione negativa, non mi piace rivangarne i dettagli, almeno non sulla carta.
A volte, dopo cena, mi piace passare qualche serata davanti al camino, lontano da tutto, immerso nell’inverno di Tahoe.

Mi potresti descrivere un’esperienza specifica in cui hai commesso degli errori e ne hai tratto una lezione ?

Tutti ottengono ciò che vogliono
I miei più grandi scivoloni, li ho vissuti poco dopo essere stato coinvolto emotivamente nelle mie posizioni…

Per anni ho avuto un debole per l’argento.
Una delle mie prime perdite è legata all’argento, come una delle mie più grandi perdite.

Sembra che mi scorra nelle vene e che mi possieda.
Mi spinge a fare del mio meglio per evitare un atteggiamento al ribasso.

Naturalmente, l’argento mantiene il suo prezzo per un po’, dopodiché scivola un po’ di più.

Sono stato ucciso talmente tante volte da movimenti repentini dell’argento che ho cominciato a pensare di essere un licantropo.

Ho lavorato su me stesso con l’aiuto dell’ipnosi e del pensiero positivo.

Evito anche di uscire quando c’è la luna piena.
Per ora, pare che funzioni.

Come scegli le operazioni di trading ?

Utilizzo principalmente il mio sistema di trading, anche se a volte agisco d’impulso e passo al sistema successivo.
Per fortuna, solitamente, non assumo posizioni così rilevanti da danneggiare il mio portafoglio.

Quali sono gli ingredienti per un buon trading ?

Sono i seguenti : (1) ridurre le perdite, (2) ridurre le perdite e (3) ridurre le perdite.
Se si seguono queste tre regole, c’è una buona probabilità di avere successo.

Come ti comporti quando ti trovi ad affrontare una serie negativa ?

Gestisco le serie negative riducendo gradualmente la mia attività.
Aspetto che finisca.

Fare trading durante una serie negativa è molto stressante.
E cercare di recuperare il terreno perduto è controproducente.

Poiché sei principalmente un trader che si basa sui sistemi, il seguire i sistemi non comporta alcuna modifica dell’attività di trading durante le serie negative ?

Ho inserito dei criteri logici nei miei programmi, per esempio la modulazione dell’attività in base al comportamento del mercato.
In ogni caso, le decisioni importanti vengono prese al di fuori dei limiti del sistema meccanico, per esempio come mantenere la diversificazione per un conto che cresce quando alcune posizioni sono al loro limite o quando i mercati sono troppo sottili.

Dal punto di vista psicologico, tendo a variare la mia attività in base ai risultati ottenuti.
Dopo le operazioni in guadagno, sono più aggressivo, mentre dopo le operazioni in perdita lo sono meno.

Questo atteggiamento è normale.
Al contrario, un atteggiamento poco saggio è farsi prendere dallo sconforto per via di una perdita e poi cercare di recuperare terreno assumendo una posizione troppo ampia.

Sei un trader autodidatta o altri operatori ti hanno insegnato preziosi insegnamenti ?

Sono un autodidatta che continua a studiare se stesso e gli altri trader.

Prima di imbarcarti in un’operazione, decidi quale è il punto di uscita ?

Predispongo degli stop protettivi ma, nel contempo, mi butto nell’operazione.
Di solito sposto questi stop per mettere al sicuro un profitto quando la tendenza continua.

A volte, quando il mercato diventa vivace, prendo profitti.
Questo di solito non mi giova più dell’attesa che i miei stop si azionino, ma riduce la volatilità del portafoglio, il che rilassa i nervi tesi.
Se perdere una posizione è grave, perdere il controllo dei nervi è devastante.

Qual è la percentuale massima di capitale che rischieresti per un’unica operazione ?

Per una sola operazione, tendo a rischiare il 5%, lasciando spazio a un’esecuzione penalizzante degli ordini.
Talvolta ho subito perdite superiori a quella percentuale quando notizie importanti facevano sì che un mercato fiacco superasse in fretta i miei stop.

Qual è stata la perdita singola più disastrosa causata da un mercato fiacco ?

Tutti i mercati sono troppo instabili quando devo uscire velocemente da una posizione negativa.
Spesso, la maggior parte dei mercati si è mossa repentinamente contro di me a causa di notizie inaspettate.

Appena la notizia viene digerita, il mercato si rafforza e si assesta a un nuovo livello.
Durante il grande mercato al rialzo dello zucchero, quando i prezzi sono passati da 10 a 40 centesimi, possedevo migliaia di contratti e ho ceduto alcuni centesimi mentre cercavo di uscire dalla mia posizione. [Ogni centesimo di zucchero equivale a 1.120 dollari per contratto].

Sono davvero in pochi i trader che hanno ottenuto il tuo stesso successo.
Cosa ti rende diverso dagli altri ?

Credo che il mio successo sia dovuto al mio amore per i mercati.
Non sono un trader improvvisato.
È la mia vita.

Nutro una forte passione per il trading.
Per me non si tratta di un semplice hobby o di una professione scelta a caso.
Non c’è alcun dubbio che sia quello per cui sono nato.

Su quali regole di trading ti basi ?

a. Ridurre le perdite.
b. Cavalcare i cavalli vincenti.
c. Tenere basse le scommesse.
d. Seguire le regole senza metterle in discussione.
e. Sapere quando infrangere le regole.

Le ultime due mi sembrano contraddittorie, sono l’unico a vederle così ?
Seriamente, a quale credi che si debba seguire le regole, o sapere quando infrangerle ?

Credo in entrambe.
Nella maggior parte dei casi, seguo le regole.
Continuando a studiare i mercati, a volte reperisco una nuova regola che è in contrasto con la precedente e che la sostituisce.

A volte, però, raggiungo un punto di rottura.
Quando ciò si verifica, esco dal mercato e mi prendo un periodo di riposo, finché non mi sento pronto a seguire di nuovo le regole.
Forse un giorno, troverò regole più esplicite per violare le altre.

Non credo che i trader possano seguire le regole per molto tempo, a meno che ciò non rispecchi il loro stile.
Alla fine si raggiunge il punto di rottura e il trader deve cambiare, o trovare una nuova serie di regole che sia in grado di seguire.
Questo sembra fare parte del processo di crescita e di evoluzione di un trader.

Variare l’importo della scommessa è un fattore importante per avere successo nel trading ?

Potrebbe essere una buona idea, a seconda delle ragioni per cui lo si fa.
Tieni tuttavia in considerazione il fatto che, se si trova una valida politica di variazione, per esempio “M” per introdurre un cambiamento nel sistema “S”, è allora probabile che sia più conveniente utilizzare direttamente il sistema “M”.

Quanto conta l’istinto ?

Conta moltissimo.
Se viene ignorato, può emergere in maniera subdola, alterando e dando un colore alla logica.

È possibile gestirlo attraverso la meditazione e la riflessione, per arrivare a ciò che sta dietro.
Se persiste, allora può costituire un valido strumento di analisi derivante dal subconscio e relativo a qualche informazione non ancora emersa.

Altrimenti, potrebbe trattarsi di una sublimazione insidiosa di un desiderio interiore di entusiasmo che non riflette le condizioni di mercato.
Bisogna imparare a distinguere tra “intuito” e “desiderio“.

Qual è stato il tuo anno peggiore e che cosa è andato storto ?

Uno degli anni peggiori è stato il 1980.
I mercati al rialzo erano finiti, ma ho cercato di andare avanti e di ricomprare a prezzi inferiori.
I mercati continuavano a crollare.

Non avevo mai assistito a un grosso mercato al ribasso, quindi quella esperienza mi sarebbe servita per imparare molto.

Che ne è stato delle regole di gestione del capitale del tuo sistema nel 1980 ?
Le hai per caso gettate alle ortiche ?

Ho continuato a fare trading anche se il mio sistema era completamente impazzito a causa dell’enorme volatilità.
Ho cercato di sfruttare gli alti e i bassi dei mercati, che ritenevo essere sostanzialmente ipercomprati e ipervenduti.

I mercati hanno continuato a muoversi e ho perso molto.
Alla fine, mi sono reso conto dell’inadeguatezza del mio approccio e ho interrotto l’attività per un po’ di tempo.

Se ti trovassi di fronte al trader medio, quale sarebbe il consiglio più importante che ti sentiresti di dare ?

Gli consiglierei di trovare un lavoro in un settore affine al suo, ma in una posizione migliore e più gratificante.

Credi che la lettura dei grafici possa aiutare a ottenere buoni risultati ?

Secondo me, il trend following è un sottoinsieme della lettura dei grafici.
È un po’ come fare surf.
Non è necessario conoscere molto della fisica delle onde, della risonanza e della dinamica dei fluidi per cavalcare un’onda favorevole.
È sufficiente riuscire a percepire quando ciò si verifica per poi passare all’azione nel momento più opportuno.

Qual è stata la tua esperienza personale nell’ottobre del 1987 ?

Ho guadagnato molto durante il crollo avvenuto nell’ottobre del 1987.
Ho continuato a fare soldi per tutto il mese e per l’intero anno.

L’unica perdita l’ho subita il giorno dopo il crollo, perché ero in posizione corta sui mercati dei tassi di interesse.
Durante il crollo, la maggior parte dei trader che si basano sulle tendenze non aveva posizioni o aveva posizioni scoperte sulle azioni e sugli indici azionari.

Adesso i mercati sono diversi rispetto a cinque o dieci anni fa, grazie alla partecipazione sempre più massiccia di professionisti ?

No.
Attualmente i mercati sono uguali a quelli di cinque o dieci anni fa, perché continuano a mutare, esattamente come in passato.

Il trading diventa più difficile se acquisti importanza ?

Diventa più difficile perché è più complicato muoversi in ampie posizioni senza influire sul mercato.
Diventa più facile perché si è più a contatto con persone competenti che ti sostengono.

A quale tipo di sostegno ti riferisci ?

A una squadra di broker con una lunga esperienza e grande professionalità.
I trader esperti possono essere di grande aiuto, non solo perché condividono con te gioie e dolori, ma anche perché hanno una lunga esperienza alle spalle.
I veterani del trading, poi, fiutano l’inizio e la fine dei movimenti più importanti.

Anche gli amici, i soci e la mia famiglia mi sostengono.

Utilizzi qualche servizio di consulenza esterno ?

Seguo con attenzione molti consulenti esterni, principalmente grazie alla stampa finanziaria e alle opinioni dei miei broker.
Di solito, i servizi di consulenza hanno un esito complessivo nullo in termini di guadagni, tranne quando diventano avidi, cosa che porta solo a dei guai.

E che mi dici delle lettere di mercato ?

Le lettere di mercato tendono a rimanere indietro rispetto al mercato, poiché sono generalmente il risultato della domanda di notizie sulle attività recenti.

Anche se ci sono eccezioni importanti, scrivere lettere di mercato è un modo per inserirsi nel settore e può essere fatto da trader inesperti o anche da persone che non sono trader.
I trader validi fanno trading.

Gli autori di lettere di valore scrivono lettere.

Sfrutti le opinioni di altri trader per prendere le tue decisioni o operi completamente in modo autonomo ?

Di solito non considero i consigli degli altri trader, specialmente quelli che dicono di fare “la cosa giusta”.
I veterani che invece dicono : “Forse c’è una possibilità che si verifichi“, spesso hanno ragione e giocano d’anticipo.

FFino a che punto eri sicuro di poter continuare a essere un trader di successo ?

Oscillo tra (a) “Posso continuare a essere vincente” e (b) “È stata solo fortuna“.
Solitamente acquisisco la massima sicurezza appena prima di una grave serie negativa.

Quanto si assomigliano i diagrammi dei prezzi nei vari mercati ?

I diagrammi abituali trascendono il comportamento del singolo mercato.
Per esempio, i prezzi delle obbligazioni sono molto simili al movimento degli scarafaggi che vanno su e giù per la parete.

Il mercato azionario si comporta in modo diverso rispetto agli altri mercati ?

Il mercato azionario si comporta in modo diverso rispetto agli altri mercati e persino rispetto a se stesso.
Questo è difficile da capire, perché cercare di comprendere i mercati è piuttosto inutile.

Penso che non abbia molto più senso cercare di capire il mercato azionario, così come la musica.
Molte persone preferiscono cercare di capire il mercato anziché fare soldi.

Cosa intendi quando dici : “Il mercato azionario si comporta diversamente dal mercato azionario”?

Il mercato azionario non si comporta come se stesso, nel senso che i movimenti di prezzo facilmente identificabili tendono a non ripetersi.

Qual è la tua opinione a lungo termine sull’inflazione, sul dollaro e sull’oro ?

L’inflazione è parte integrante del modo in cui le società abbattono il vecchio ordine.
Le valute si deprezzano in ultima analisi, che ci piaccia o meno.

Per rendersene conto, basta pensare di aver investito un penny al tempo di Gesù Cristo con un tasso di interesse composto del 3% annuo : si arriverebbe a una cifra che nessuno, nemmeno lontanamente, possiede oggigiorno.
L’oro viene dissotterrato, raffinato e nuovamente sepolto.

L’entropia geografica dell’oro presente sulla Terra sembra diminuire con il passare del tempo.
Una buona parte si trova nelle tombe.
Il trend sembra confluire verso una riserva d’oro concentrata al centro del pianeta.

I grandi trader hanno un talento particolare per il trading ?

I grandi trader hanno un dono speciale per il trading, proprio come i musicisti e i migliori atleti.
I grandi trader sono inoltre totalmente pervasi da questo talento.
Non si tratta di un talento che possiedono, è il talento che li possiede.

Qual è l’equilibrio tra il talento e il lavoro per ottenere risultati ?

È difficile capire dove cominci l’uno e finisca l’altro.

Che ruolo svolge la fortuna ?

La fortuna è fondamentale per avere successo nel trading.
Alcuni sono stati così fortunati da nascere intelligenti, altri sono stati così intelligenti da nascere fortunati.

Se ti chiedessi una risposta seria ?

Fortuna”, “intelligenza” o “dono” sono termini che indicano una propensione naturale per la maestria.
L’una si sviluppa grazie all’influenza dell’altra.

Ritengo che la maggior parte dei trader migliori abbia una marcia in più nel trading.
Musicista, pittore, venditore o analista si nasce.

Penso che sia difficile acquisire un talento per il trading.
Se c’è, però, può essere scoperto e sviluppato.

Che risvolti ha avuto il trading sulla tua vita privata ?

La mia vita privata si integra con quella professionale.

La gioia della vittoria è davvero paragonabile al dolore della sconfitta ?

La gioia della vittoria e il dolore della sconfitta sono assimilabili al dolore della vittoria e alla gioia della sconfitta.
Naturalmente, non bisogna dimenticare la gioia e il dolore di non partecipare.

La forza derivante da questi sentimenti aumenta proporzionalmente alla distanza del trader dal suo ruolo.

Appena hai guadagnato i primi milioni, li hai messi sotto chiave per evitare di ripetere l’esperienza di Jesse Livermore ? [Livermore era un famoso speculatore dell’inizio del Novecento che ha fatto e perso molti soldi].

L’esperienza di Livermore era funzionale alla sua psicologia e non aveva nulla a che vedere con il luogo in cui erano custoditi i suoi soldi.
Ricordo di aver letto che Livermore era solito mettere sotto chiave le sue vincite e poi, quando ne aveva bisogno, trovare una chiave per riprenderle.

Quindi, mettere sotto chiave le vincite non servirebbe ad aggirare la sua esperienza, ma solo a imitarla.
Inoltre, sarebbe forse necessario avere posizioni eccessive e subire un’esclusione violenta dal mercato, una volta annullate le proprie emozioni per il desiderio bruciante di “riprendersi subito i propri soldi“.

Manifestare questo dramma potrebbe risultare entusiasmante.
Ma sembra anche molto costoso.

Un’alternativa consiste nel scommettere poco e ridurre sistematicamente il rischio durante i periodi di diminuzione del proprio capitale.
In questo modo, ci si avvicina al capitale sicuro in modo asintotico e l’impatto emotivo e finanziario sarà lieve.

Ma non hai nessuno schermo con le quotazioni sulla tua scrivania !

Sarebbe come avere una slot machine sulla scrivania : non fai altro che alimentarla per tutto il giorno.
Ogni giorno, dopo la chiusura, attingo ai dati sui prezzi.

Perché molti trader falliscono ?

Per la stessa ragione per cui le piccole tartarughe non raggiungono la maturità : fra le molte che vengono chiamate, poche vengono scelte.
La società funziona grazie all’attrazione delle masse.

Durante la selezione, i migliori vengono messi da parte e gli altri vengono liberati, così che possano cercare qualcos’altro prima di essere nuovamente chiamati.
Lo stesso principio si applica anche ad altri casi.

Cosa può fare un trader perdente per trasformarsi in un trader vincente ?

Poco, a quanto pare.
Un trader perdente non ha intenzione di cambiare.
Questo è ciò che fanno i trader vincenti.

Quanto ritieni sia importante la psicologia e l’analisi del mercato per avere successo in quest’attività ?

La psicologia è ciò che determina la qualità dell’analisi e la mette in pratica.
Chi guida è la psicologia, ma è la cartina stradale a fare l’analisi.

Ti sei addentrato molto nel campo della psicologia.
Riesci a capire, parlando con una persona, se è un trader vincente o perdente ?

Sì, i trader vincenti solitamente hanno avuto successo in qualunque campo abbiano lavorato per anni.

Quali caratteristiche cerchi per individuare la personalità del trader vincente ?

1. Lui/Lei ama fare trading e
2. Lui/Lei ama la vittoria.

Non è forse vero che tutti i trader vogliono vincere ?

Vincere o perdere, tutti ottengono ciò che vogliono dal mercato.
Sembra che ad alcuni piaccia perdere e così, inconsapevolmente, finiscono per perdere soldi.

Tutti ottengono ciò che vogliono
In un certo senso, penso che lui ottenga ciò che vuole…

Conosco un trader che, all’inizio di ogni rialzo, arriva a guadagnare un milione di dollari con i suoi 10.000 dollari.
Poi cambia personalità e perde tutto.

Questo processo si ripete continuamente.
Mi è capitato di operare con lui una volta, ma mi sono allontanato quando ho notato che stava cambiando.

Io ho raddoppiato i miei soldi, mentre lui li ha persi tutti come sempre.
Questo è il motivo per cui ho deciso di spiegargli cosa avevo fatto e gli ho persino riconosciuto una commissione di gestione.
Non riusciva a uscirne e non credo che possa fare diversamente.

Non è ciò che vuole e, anche se è molto entusiasta, ha una forte propensione a diventare un martire, ama condividere le sue emozioni con gli amici e si trova al centro dell’attenzione.

Forse si sente a suo agio quando è a contatto con la gente e si trova sulla loro “barca” finanziaria.

In un certo senso, penso che lui ottenga sempre ciò che vuole.

Se si guardasse abbastanza a fondo ai propri schemi di trading, si scoprirebbe che, mettendo tutto sul piatto della bilancia e tenendo a mente i propri obiettivi, si riesce veramente a ottenere ciò che si desidera, anche se non lo si vuole capire o ammettere.

Un mio amico medico mi ha raccontato la storia di una paziente malata di cancro che sfruttava la sua condizione per ottenere attenzione e, in generale, per dominare le persone che la circondavano.
Il medico, con l’accordo della famiglia, le disse che esisteva un’iniezione che l’avrebbe curata.

Tuttavia, trovò sempre delle scuse per evitare di fare quell’iniezione.
Forse la sua posizione nella società era più importante della sua stessa vita.
Le performance della gente riflettono le sue priorità più di quanto non voglia ammettere.

Ritengo che alcuni dei trader più interessanti ed esplosivi non operino solo per ottenere profitti, ma anche per una questione di adrenalina/eccitazione.
Uno dei modi migliori per aumentare i profitti è definire gli obiettivi e visualizzarli per allineare conscio e subconscio.

Ho lavorato con molti trader per capire quali sono le loro priorità e allineare i loro obiettivi.
Per raggiungere questo obiettivo, utilizzo diverse tecniche, come l’ipnosi, la respirazione, il controllo della frequenza cardiaca, la visualizzazione, la terapia Gestalt, i massaggi e molto altro. Solitamente, i trader hanno successo o si rendono conto che in realtà non volevano fare i trader.

Certamente alcuni falliscono perché non possiedono le competenze necessarie, anche se hanno davvero la volontà di guadagnare soldi.

È meraviglioso che la natura ci spinga a desiderare fortemente e ci fornisca anche i mezzi per realizzare i nostri desideri.
Coloro che vogliono vincere, ma non possiedono le competenze necessarie, possono trovare qualcuno in possesso di queste ultime che li possa aiutare.

A volte i miei sogni sono legati alle tendenze del mercato.
Anche se non è molto frequente, si rivelano corretti.
Ti è mai successo ?

Conosco molta gente che dice di ricevere delle dritte sul mercato proprio durante i sogni.
Credo che una delle funzioni dei sogni sia conciliare le informazioni e i sentimenti che la mente consapevole rifiuta.
Per esempio, una volta ho detto a molti miei amici che mi aspettavo che il prezzo dell’argento continuasse a salire.

Mentre scendeva, ignoravo i segnali e cercavo di convincermi che si trattava di una correzione temporanea.
Non solo persi dei soldi, ma anche la faccia.
Non potevo pensare di essere in errore.

In quel momento, sognavo di trovarmi su un grande e splendido aereo d’argento che, dopo essere entrato in stallo, precipitava verso il basso in modo inevitabile.

Alla fine, ho abbandonato la mia posizione sull’argento, sono addirittura riuscito a venderlo allo scoperto e poi i sogni sono finiti.

Che cosa ne pensi del successo ?

Tutti ottengono ciò che vogliono
Non vi sentiate presi in giro dai commenti umoristici…

Mi limito a celebrarlo.
Secondo me, il successo deve essere legato all’inseguimento della propria chiamata, senza curarsi del ritorno economico.

Non lasciatevi prendere in giro dai commenti umoristici di Seykota : c’è molta serietà e saggezza nelle sue risposte efficaci.

Il commento che più mi ha colpito personalmente è stato :

“Tutti ottengono ciò che vogliono dal mercato”.

Quando l’ha detto, pensavo che volesse soltanto fare scena.
Mi sono subito reso conto che non scherzava.

Dopo questa premessa, la mia reazione è stata di incredulità : significa che tutti i perdenti vogliono perdere e che tutti i vincenti che non sono in grado di raggiungere i propri obiettivi (come me) stanno soddisfacendo qualche desiderio recondito di non oltrepassare la soglia del successo, cosa difficile da accettare.

Anche se la mia mente rigidamente logica rifiuterebbe tale idea, il mio rispetto per le conoscenze di Seykota in fatto di mercati e persone mi obbliga a considerare la verità potenziale contenuta nell’affermazione che tutti ottengono ciò che vogliono dal mercato – un concetto assai provocatorio.



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