Twist in my sobriety (1988)

Settembre 24, 2024 Musica

Un po’ profondo e un po’ insensato, come tendono a essere gli adolescenti.

Veronica Baker


Twist in my sobriety (1988)

Quando non si riesce a comprendere bene un brano, è piuttosto facile che l’autore dichiari che il tema è quello di non essere capiti.
È quanto è successo anche per Twist in my Sobriety, come ha dichiarato la cantautrice Tanita Tikaram :

“La canzone parla proprio del non capire, quando hai 18 anni, hai un rapporto emotivo molto particolare con il mondo, ti senti molto isolata e gli altri ti sembrano distanti e freddi.
E credo che io stessi cantando il fatto di non provare nulla o di non essere toccata dalle cose che mi circondano”.

Credo che il “non essere commossa” sia una parte importante del fascino di questo brano.

Il testo parla di un dolore e di una confusione immensi, ma la reazione emotiva è impercettibile e il modo di cantare è dolce e pacato al punto da sembrare paradossale.
Prendiamo il ritornello, probabilmente l’unica parte coerente della canzone :

Look, my eyes are just holograms
Look, your love has drawn red from my hands
From my hands you know you’ll never be
More than twist in my sobriety

Immagini molto affascinanti.
Da un lato, Tanita afferma di essere un’ologramma, una sua lontana immagine, intoccabile e intangibile, la distanza di cui la stessa Tanita dice che l’intera canzone parla.
Dall’altro lato, c’è un’ironica stretta di mano, un amore così doloroso da spremere il sangue.

Twist in my sobriety
L’unica cosa che gli ologrammi non fanno è sanguinare…

In effetti, l’unica cosa che gli ologrammi non fanno è sanguinare, il che ci fa capire che la lontananza è una reazione eccessiva a una relazione che è ormai diventata troppo intima per poter essere vissuta.

Un oboe entra in scena per ricordarci quanto queste liriche siano più sentimentali e semplici di quanto possa sembrare a prima vista.

Nel dialogo con Tanita, sembra quasi che le faccia una domanda, le chieda di spostarsi da un’altra parte emotivamente, perché si renda conto che i testi sono emozionanti anche se lei non lo è.

Quelle mani sono lì, sanguinanti e tremanti come l’oboe, per quanto la sua voce sia stabile e ferma.

More than twist in my sobriety“, risponde Tanita, cercando di convincere se stessa.
“Sicuramente un po’ di più” è la risposta dell’assolo di 15 secondi dell’oboe.

In ogni caso, come si può interpretare il verso (e titolo) “Twist in my sobriety” ?
È bello e poetico, ma praticamente privo di significato.

Un po’ profondo e un po’ insensato, come tendono ad essere gli adolescenti.

E il resto del brano?
Leggendo attentamente fra le righe, si comprende benissimo come interpretarlo.

I don’t care about their different thoughts
Different thoughts are good for me

Il che significa che non mi interessa quanto i miei pensieri siano simili tra loro, mi piace che siano diversi e disarticolati.
Da una parte di me, c’è il desiderio di mettere in relazione i pensieri quando sono disgiunti, ma voglio sopprimere questo impulso a risolvere un puzzle.

Altri versi interessanti sono :

All good people read good books

Una citazione della distinzione di Bourdieu o della critica sociale del gusto, in poche parole l’idea che le persone utilizzino il gusto (nei libri, nelle canzoni, nel vestire) per distinguersi come classe.

E poi :

I like to think I can be so willed
And never do what they say.
Sweet and handsome, soft and porky

Una combinazione di individualismo e determinismo, la sensazione che l’intelletto in erba di Tanita (che all’epoca in cui ha scritto questo brano aveva solo 19 anni) voglia essere completamente indipendente, ma abbia anche l’integrità necessaria per rendersi conto che si tratta di una fantasia, qualcosa che le “piacerebbe pensare” piuttosto che qualcosa che può essere : raggiungere l’illuminazione attraverso l’obesità, forse immaginando che un’abbuffata possa portare a un minimo fisico e psicologico da cui si può solo risalire.



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