Febbraio 13, 2022 Internet e virtual life
Ciò che manca nei rapporti umani che si svolgono online è il divertimento.
Esattamente come nella vita reale.
Umanità tradita
La promessa di Internet era quella di inventare nuove forme di interazione tra le persone.
Ha fallito miseramente.
È diventata esclusivamente una grande vetrina promozionale.
L’unico scopo è vendere.
L’interazione fra le persone è ormai inesistente.
I forum sono dei ring, i social network dei giganteschi manicomi dove tanti pazzi litigano.
Ciò che manca nei rapporti umani che si svolgono online è il divertimento.
Esattamente come nella vita reale.
Dove la gente crede di essere felice.
Ma in realtà conducono una vita triste e senza alcuno scopo.
Se non per consumare.
Gennaio 1, 2021
Un campanello di allarme
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Tutti la giudicavano per il suo aspetto, ridendo al pensiero che potesse anche cantare.
La realtà, però, si è dimostrata ben diversa.
Molti devono ancora percepire questo campanello d’allarme.
Quindi, non progettate il vostro futuro esclusivamente sulla base dei politici di riferimento, di ciò che viene detto dai mezzi di comunicazione di massa o dei giudizi dei cosiddetti “guru” della medicina.
Tutti questi personaggi stanno deliberatamente distruggendo posti di lavoro e creando un’atmosfera da tregenda per imporre la loro agenda politica al mondo intero.
Susan Boyle ci ha ricordato che non si può giudicare una persona o una cosa dal suo aspetto, dalla sua storia personale, dalla sua cultura.
Se vogliamo salvare il nostro futuro e cambiare il corso della storia, dobbiamo impegnarci tutti insieme.
Non sempre le cose sono come sembrano !
Dicembre 17, 202o
Un finale atteso
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Il mondo sta cambiando più velocemente che mai.
Nulla tornerà mai più come prima.
L’isolamento e l’allontanamento sociale modificheranno la società nelle sue fondamenta.
Anche trovare un potenziale partner con cui uscire è diventato difficile.
È diventato impossibile incontrarsi in un locale notturno, farsi presentare da un amico a una festa o fare la conoscenza sul posto di lavoro e passare alle conversazioni su internet.
I primi appuntamenti stanno diventando virtuali.
Per passare il tempo, per noia.
Non certo per interesse.
Le videoconferenze sono molto diffuse.
Attualmente, sono diventate l’unico modo per conoscere qualcuno.
Questa sarebbe conoscenza ?
Senza guardarsi negli occhi, senza sentire il tono di voce, senza vedere uno sguardo, un gesto, una postura ?
La distanza sociale distruggerà i locali notturni, i bar, i ristoranti e anche i pub.
Così facendo, si svuota la gente della propria spiritualità e della propria anima, creando un esercito di individui senza testa pensante e, soprattutto, senza cuore.
Ballerine, cameriere, parrucchieri, agenti immobiliari e addetti alle vendite al dettaglio sono tutti disoccupati.
Solitamente, non hanno diritto ad alcun sussidio di disoccupazione.
Il settore turistico è ormai morto e questo fatto porterà inevitabilmente alla distruzione economica di tutta l’Europa meridionale.
Una distruzione per motivi esclusivamente politici.
Dato che le fila sono proprio tenute da questi Think Tank (mostri di degrado culturale), non ci si può aspettare altro che il crollo degli standard educativi, il deterioramento del senso civico, la perdita del senso di identità e la spersonalizzazione delle persone.
Per quanto mi riguarda, non mi sono mai interessate (e non lo farò mai) le conoscenze virtuali di nessun genere.
Vengo da una generazione in cui, quando uscivo con gli amici, non chattavo contemporaneamente su WhatsApp, inviando messaggi a ripetizione con lo smartphone.
Quando andavo a cena fuori, mi catapultavo subito sul piatto per mangiare e non facevo in tempo a scattare una foto al cibo da condividere su Pinterest o Instagram.
Se conoscevo una persona interessante, la ascoltavo e non cercavo subito il suo nome e cognome su Facebook per chiedergli l’amicizia.
Mi innamoravo davanti a un tramonto, non dopo aver ricevuto un cuoricino rosa in chat.
Per salutare una cara amica, la abbracciavo, non le mandavo un’email.
Quello che viviamo oggi non è altro che una conseguenza di tutto questo.
Ma questo non è conoscenza.
Paranoia.
In poche parole, la nostra spersonalizzazione che ci porta a considerarci tutti “uguali”.
Sì, certo, tutti uguali.
Ma nella mediocrità.
Per quanto mi riguarda, ho già preso le contromisure da tempo.
Questo è un trend che dura da moltissimo tempo.
Si invertirà solo quando la gente capirà che forse è meglio unirsi e condividere piuttosto che dividersi.
Questo video è del 2014.
Già preannunciava il finale cui stiamo assistendo oggi.