Novembre 5, 2004 EcoAnemia
Un buon affare
Esce dal portafoglio Ifil la Rinascente, l’operazione iniziata oggi con la cessione della divisione alimentari sarà completata presumibilmente entro il marzo del prossimo anno con l’uscita anche dal tessile del colosso della grande distribuzione.
Oggi Ifil ha portato a termine un’ operazione da 1.063 milioni di euro con Auchan, con cui si divideva paritariamente il controllo del Gruppo.
Denaro fresco, cui si aggiungerà presto quello delle attività tessili, ma per fare che cosa ?
Daniel John Winteler, amministratore delegato del Gruppo Ifil, ha genericamente detto : “La cessione fornisce un contributo significativo al raggiungimento dei nostri obiettivi”.
Il Gruppo Rinascente (controllato attraverso Eurofind, in modo paritetico da Ifil e Auchan) era stato recentemente oggetto di una scissione che aveva dato vita a due società : Rinascente, a cui fanno capo le attività tessili (20% dei ricavi), e la Società Italiana Distribuzione Moderna, che riunisce essenzialmente le attività alimentari.
Il Gruppo Ifil cederà ai francesi la propria quota (50%) della Società Italiana Distribuzione Moderna, che comprende gli ipermercati a insegna Auchan, i supermercati SMA, il 50% di SIB Spa (Bricolage) e il 51% di Gallerie Commerciali Italia.
La chiusura dell’ operazione é prevista entro la fine dell’ anno.
La transazione prevede un pagamento di 810 milioni al closing e il saldo entro la metà del 2005.
Auchan e Ifil si sono anche accordate per la cessione di Rinascente Spa (Grandi Magazzini e UPIM) tramite un’ asta. Lazard ha già inviato l’ information memorandum a una trentina di soggetti potenzialmente interessati (fondi di private equity, fondi di investimenti, società immobiliari e del settore della grande distribuzione).
Avranno tempo un mese per presentare le offerte.
Sicuramente è un affare che fa gola, anche perché comprende immobili di prestigio, come le sedi romane di piazza Colonna e piazza Fiume, quella milanese di piazza Duomo e quelle torinesi di via Roma e via Carlo Alberto.
L’ accordo di oggi consente a Ifil di ottenere una ricca plusvalenza stimata in circa 613 milioni di euro e fa seguito ai programmi annunciati dal Consiglio di amministrazione dell’ Ifil del 9 settembre scorso, in occasione dell’ approvazione dei dati semestrali di bilancio.
La finanziaria del Gruppo Agnelli aveva assunto il controllo di una delle maggiori imprese della distribuzione italiana (1.850 punti di vendita e oltre 31 mila dipendenti, ricavi per 6,6 miliardi di euro, utile 2003 di 200,4 milioni) nel ’93.
Nel ’97 l’ alleanza con il colosso della grande distribuzione francese, il cui presidente, Christophe Dubrulle, oggi ha dichiarato : “Questa operazione rafforza la presenza di Auchan in Italia, dove si è insediato per la prima volta nel 1989.
Auchan ha l’ ambizione di continuare a svilupparsi in questo importante paese dell’ Unione Europea.
Riteniamo che sia le attività alimentari degli ipermercati e dei supermercati, sia le gallerie commerciali facciano parte del nostro core business”.
Da notare che Ifil, tramite Eurofind, ha “opato” l’intera Rinascente nel 2003 valutandola complessivamente circa 800mln di €, ed ha venduto le sole attività alimentari per 1063 mln €
Il settore della grande distribuzione alimentare sta attraversando nell’intera Europa un periodo di grande crisi, dovuta essenzialmente alla contrazione dei consumi da parte della gente comune (l’economia gira con te) : in Ottobre Carrefour ha tagliato le stime per l’intero 2004, riportando una crescita del fatturato del 4.2% al netto delle tasse,ma riduzione consistente dei margini di utile.
Lo stesso hanno fatto recentemente Casino Guichard e Metro.
Motivo per cui, una volta tanto, dobbiamo segnalare una operazione che, effettivamente, nel lungo termine dovrebbe creare valore per gli azionisti della società.
Ammesso che tutto questo non abbia un nesso diretto fra questa operazione e i problemi della Fiat (il maggior asset della finanziaria).
Il denaro servirebbe sostanzialmente a cancellare l’ indebitamento, che è vicino ai 400 milioni di euro, e ad avere una riserva per il “mestiere storico” di Ifil, bilanciare il peso di Fiat con altri investimenti che abbiamo la caratteristica di rivalutarsi nel tempo e di garantire una buona crescita reddituale.
Ma sempre a riguardo di Fiat, c’è un’altra operazione che verrà citata nell’articolo successivo : la put su Edison.