Settembre 16, 2008 EcoAnemia
Un caos forse salutare
Beh, non lamentiamoci e basta.
Bisogna ammettere che finalmente è arrivato (e ci voleva) questo massacro.
Finalmente il castello di carte è saltato a gambe all’aria : carry trades, le cartolizzazioni del debito, i mutui tossici.
Insomma, saltati finalmente per aria i “finanziamenti derivati dai derivati dei finanziamenti strutturati”.
E con i prodotti a gambe all’aria si sono ritrovati pure i lori inventori e promotori, banche in primis.
A voler fare dell’ironia, questo è il crollo di borsa più telefonato (e più idiota) che abbia mai visto : se lo sono costruito le banche stesse appioppandosi bidoni l’un l’altra.
Risultato : stanno saltando tutte per aria, e, chi sopravviverà, dovrà vivere un lunghissimo periodo di vacche magre.
Pensare che emettevano giudizi reciprocamente fra di loro, con emissioni di rating ed analisi da barzelletta (il che dimostra la assoluta mancanza di professionalità della gente del settore).
Europa od USA, le cose non cambiano.
Finalmente tutti i buontemponi di prodotti “altamente creativi”andranno finalmente a zappare.
Finalmente chi argomenta di finanza in modo concreto – senza utilizzare paroloni incomprensibili ai più e grafici manipolati ad arte – potrà riappropriarsi del suo spazio.
Finalmente qualcuno tornerà con i piedi per terra.
Dubito solo nelle istituzioni che a mio avviso continueranno a mentire sulle statistiche e a fornire ricette con cui pilotare l’economia.
Finora hanno fatto però solo danni.
Ma c’è il rovescio della medaglia.
I crolli devono terminare entro questa settimana, magari in modo violento, ma poi i corsi devono stabilizzarsi.
Certo, è probabile (anzi , quasi sicuro) che non sia l’ultima gamba ribassista di questo mercato orso : è impensabile che da noi in Europa non sia ancora andato in default nessuno.
Il modello 2000-2003 è tuttora valido (impressionante se si sovrappongono i grafici, sono praticamente fino ad ora speculari), anzi, dirò di più stiamo esattamente seguendo per ora le stesse modalità, come ho già scritto tempo fa.
Ma se lo smottamento proseguirà oltre la fine di questa settimana, si trasformerà in valanga, e allora sì che saranno guai e la faccenda si farà indomabile.
Ora come ora, è tutto bloccato :.
I tassi interbancari sono alle stelle: nessuno più si fida. E’ il panico.
Il dollaro regge per disperazione (o meglio, perchè gli americani stanno continuando a rimpatriare in toto i loro capitali esteri per proteggersi dalla crisi), ma lo yen è fortissimo.Il petrolio e le materie prime sono crollate (dov’è Goldman Sachs con la previsione del petrolio a 200$ ?) e chiamano una recessione che sicuramente avverrà.
L’oro quasi senza farsi notare, si è ripreso 23$.Lo S&P ha tagliato i minimi (non che avessi alcun dubbio).
I bond hanno aggiunto altre 2 figure (scontano già un taglio dei tassi americano dell’1%).Gli emergenti dimenticati al loro destino (il BRIC negli ultimi 3 mesi ha perso il 50% del valore).
Non si può fare altro che attendere gli sviluppi della situazione e decidere poi operativamente in base alla situazione che andrà a crearsi.