Un giro di vite (sulla libertà di parola)

Febbraio 2, 2024 Il Great Reset del WEF

Qualcuno poteva avere dei dubbi che i politici corrotti (in tutto il mondo) non provassero ad essere così sfacciati ?

Veronica Baker


Un giro di vite (sulla libertà di parola)

Il Regno Unito ormai non finisce più di stupire in negativo.

E’ ormai politica ufficiale del governo che un comune cittadino non possa pubblicare della “disinformazione”.
Ma il Guardian, la BBC, Disney e Netflix invece possono continuare tranquillamente a farlo.

La nuova legge sulla sicurezza online, firmata di recente, considera la pubblicazione di “informazioni false” un reato penale punibile fino a un anno di carcere ; a meno che non si tratti di un organo di stampa “riconosciuto”.
In questo caso invece va tutto bene.

Qualcuno poteva avere dei dubbi che i politici corrotti (in tutto il mondo) non provassero ad essere così sfacciati ?

Ecco la sezione 179 che rende illegale la pubblicazione di informazioni false (con l’intento di causare danni) :


Un giro di vite


Ed ecco la sezione 180, che esenta tutti gli organi di stampa da questa nuova legge :


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Benvenuti nella moderna definizione di “libertà di parola”, dove il mainstream è esplicitamente autorizzato a “pubblicare consapevolmente informazioni false con l’intento di causare danni non banali”.
Mentre si può essere mandati in prigione per un anno per aver denunciato le loro bugie.

Pare che anche gli USA non siano da meno.
Ieri sono iniziate le audizioni al Senato di Big Tech ed i dirigenti dei social media stanno già dando il loro appoggio alla nuova “Legge sulla sicurezza online dei bambini“.

Con la legge sui servizi digitali nella UE che sta per entrare in vigore alla fine di febbraio, e con l’attenzione rivolta alla “disinformazione” a Davos due settimane fa, il vero giro di vite sulla libertà di parola su Internet (almeno in Occidente) sta per entrare in funzione.


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