Gennaio 6, 2025 Internet e virtual life
Google ha finalmente abbattuto una barriera che durava da secoli.
Un mondo di uguaglianza. Ormai non esistono più caste

Saper utilizzare Google può trasformare un imbianchino in un dottore, un portinaio in un avvocato, un operatore ecologico in un poeta.
Se poi al celeberrimo motore di ricerca si abbina un abile copia e incolla, persone che normalmente sarebbero capaci solo di scrivere post monosillabici con concetti mononeuronici, si trasformano in autentici geni.
Ad esempio, Marco su Facebook è diventato Pico Della Mirandola dalle conoscenze infinite, mentre Robin, che afferma di essere un esperto di viaggi a Fuerteventura (ci sarà mai stato ?), ha pubblicato ben sette post sull’argomento su di un forum tematico del settore quando sarebbe bastato mettere un semplice link su Tripadvisor.
Google ha finalmente abbattuto una barriera che durava da secoli : ha reso tutti gli uomini (e tutte le donne) uguali e “felicemente” colti.
Non esistono più caste, corporativismi o logge segrete del sapere che portavano inesorabilmente a discriminazioni: ora viviamo in un mondo di uguaglianza, dove l’unica differenza è data dalla velocità del microprocessore e dalla connessione internet.
Anche per le lingue è facile : basta usare Google Translator o DeepL e subito si diventa una principessa araba, un esule siriano, un aborigeno australiano, un mandarino cinese, altro che la bacchetta magica della fatina di Cenerentola.
Ma anche nell’uso di questi strumenti si possono notare facilmente delle differenze sostanziali fra i veri “esperti” (pochi) e chi non ne capisce molto (molti).
Queste ultime, dopo poco, finiscono per esprimersi con un linguaggio osceno e volgare (o attaccano qualcuno in modo personale senza alcun motivo), facendo cadere immediatamente la validità del contenuto espresso e mostrando soprattutto la loro intrinseca cafonaggine e la limitatezza del loro pensiero.