Febbraio 1, 2009 EcoAnemia
Un oceano di debito
Nella maggior parte dei report che circolano fra gli istituzionali tuttora leggo che siamo solamente in una fase di consolidamento, che la ripresa è assolutamente alle porte, che un secolare bear market non è nemmeno da prendere in considerazione.
Personalmente, come ben sapete, queste teorie non mi trovano molto d’accordo.
Perchè questa volta potrebbe essere “diverso” ?
Il valore stimato del debito/credito circolante in dollari è di 53 trilioni di $$.
Questa enorme massa di carta è entrata da due anni in una spaventosa spirale deflazionistica.
A partire dagli anni ’90 – fino al 2007 – è cresciuta a livelli esponenziali fornendo la benzina per quintuplicare le borse di tutto il mondo e far crescere il Pil mondiale a ritmi record.
E’ servita a gonfiare la bolla immobiliare e la bolla delle dot.com .
E’ servita per cambiare il cellulare ogni due mesi e comprare i laptop a rate a tasso zero..
Questo debito è cresciuto a dismisura, slegato da qualsiasi asset sottostante.
Tutto basato sulla fiducia perpetua.
Adesso questa enorme mongolfiera ha iniziato a sgofiarsi.
La Fed ha portato il suo bilancio a 2 trilioni ; ma se il debito circolante è di 52 trilioni di $$ è come svuotare un lago con un bicchiere.
Molto probabilmente – ed è qui l’errore che ho fatto in passato – il $ non è crollato e non crollerà finchè non arriverà un cigno nero perchè iniziata la slavina dello “sboom” deflazionistico e con 53 trilioni di debito in $ la domanda di dollari cash sarà infinita.
E rimarrà tale finchè il crollo del valore della carta e dei debiti non farà allineare tra loro il valore della produzione reale ed il debito.
Solo a quel punto, il $ – inteso come valuta – collasserà.
Ma ci vorrà ancora molto tempo.
Ed è per questo che ogni sforzo di inflazionare il sistema sarà sempre troppo piccolo.
Questa è una crisi borsistica reale .
Non è figlia solo di indici gonfiati , ma di una grande difficoltà del popolo.
Avete ultimamente visitato una qualsiasi zona industriale ?
Consiglio vivamente a tutti di provare questa esperienza, anzichè leggere report virtuali in rete .
Non si vedono letteralmente camion girare.
Al bar operai in cassa integrazione.
C’erano anche a Dicembre, vero.
Ma ora noto una preoccupazione che prima non c’era : si stanno rendendo finalmente conto che l’inverno sarà lungo e gelido, prima dell’arrivo della primavera.
Lo sconquasso ha raggiunto livelli tali da non poter essere risolto ma solo contenuto.
Tutti i piani di cui sento parlare sono adatti a tamponare la situazione, ma non a risolverla.
Il finale sarà purtroppo assai doloroso.
Da lì si ripartirà.
Ma quando ?
Quien sabe.
Gli indici salgono quando rientrano denari freschi dagli investitori comuni, quindi dalla gente.
Ma se si avvera lo scenario che io reputo più probabile ci vorranno diversi anni .
Ed i minimi saranno ben più bassi.
A meno di novità – per carità, sempre possibili e che mi auguro francamente – inaspettate.
Sperando di essere nell’errore.
Per ora, sell ad ogni rimbalzo .
Poi, vedremo.
Inoltre spero di sbagliarmi sulla durata della crisi : almeno altri 6 trimestri in USA ed 8 in Europa.
E che sia solamente una crisi borsistica – sia pur assai gravosa – anzichè una pesante recessione per la gente.
Ne andrebbe di mezzo anche la sicurezza personale di noi tutti.