Una crisi di conoscenza. Tutta la vita dipende da una quantità adeguata di CO2

Ottobre 16, 2024 Global Warming

Non esiste un’emergenza climatica globale.
Esiste, invece, una crisi di conoscenza diffusa.

Veronica Baker


Una crisi di conoscenza. Tutta la vita dipende da una quantità adeguata di CO2

Una crisi di conoscenza
Una crisi di conoscenza. Il recente, minimo riscaldamento, qualunque ne sia la causa, è irrilevante…

Se gli scienziati del clima dessero più credito alla storia geologica degli ultimi milioni di anni, non sarebbero così propensi a lanciare allarmi di catastrofe planetaria.

Invece, si affidano a modelli computerizzati che sono alterati dai preconcetti dei loro creatori e che non sono in grado di tenere conto della moltitudine di fattori che influenzano le temperature globali.

Il recente minimo riscaldamento, qualunque sia la causa, è irrilevante alla luce della lunga serie di dati trovati nelle carote di ghiaccio dell’Antartide che risalgono a 800.000 anni fa.

Il dato fondamentale è che la Terra è più fredda di quasi 3 gradi Celsius rispetto a 3.000 anni fa e sta appena uscendo dal periodo di freddo più lungo degli ultimi 10.000 anni.

I titoli dei giornali che parlano delle ondate di calore record degli ultimi 100 anni sono quindi insensati e, soprattutto, esagerati.

Un’analisi più approfondita della storia geologica, basata in parte sulla documentazione conservata per milioni di anni nei sedimenti oceanici profondi, mostra che le attuali concentrazioni di anidride carbonica, pari a 420 ppm, sono una frazione dei livelli del passato, quando raggiungevano i 5.000 ppm e oltre.

L’anidride carbonica è praticamente al livello più basso mai raggiunto dall’inizio della vita vegetale, molti milioni di anni fa, e ben al di sotto della quantità ottimale per la salute della maggior parte della vegetazione.

Infatti, la concentrazione di 280 ppm della metà del XIX secolo è pericolosamente vicina al punto in cui la vita vegetale rischia di estinguersi, sotto i 150 ppm.
Poiché tutta la vita dipende da una quantità adeguata di anidride carbonica, le proposte di ridurre la CO2 atmosferica sono quanto meno incoscienti.

Ogni aumento globale dell’anidride carbonica sarà invece benefico per il pianeta Terra e non avrà praticamente alcun impatto sulla temperatura mondiale.

Al contrario, come dimostra la “bibbia” della storia umana e dei cambiamenti climatici realizzata dal defunto professor Hubert Lamb dell’Università dell’East Anglia, il freddo è letale.
Infatti, durante la cosiddetta “Piccola Era Glaciale”, in alcune zone dell’Inghilterra “il numero annuale di sepolture superava il numero di nascite dal 1660 fino a circa il 1730”, riferisce il professore.

Perché allora così tanti scienziati demonizzano i combustibili fossili?
Perché alcuni chiedono che la civiltà si allontani dalle fonti energetiche che permettono di evitare il ritorno alla fame di massa, alla povertà e all’uso delle carrozze trainate dai cavalli ?

La nostra società dipende assolutamente da un’energia a basso costo e facilmente accessibile per la propria sopravvivenza.

Sognare un mondo utopico è senza dubbio ammirevole, ma infliggere sofferenza alla società attraverso l’ignoranza della scienza è sicuramente deplorevole.

L’umanità viene privata di un prezioso bagaglio di conoscenze quando così tanti danno spazio all’ideologia e alla paura piuttosto che alla meticolosa ricerca di eminenti scienziati fisici come Richard Alley, professore di geoscienze alla Pennsylvania State University, pioniere degli studi sulle carote di ghiaccio, e Richard Lindzen, professore emerito di meteorologia al Massachusetts Institute of Technology, che ha esplorato l’incredibile complessità della fisica atmosferica.

E potremmo citare decine di altre persone con le stesse credenziali, in gran parte sconosciute al di fuori della comunità scientifica.

L’opinione pubblica è “protetta” da una cultura da “social media” che non vede l’ora di trasmettere l’idea che sarebbe necessario limitare il riscaldamento globale a 1,5 o 2,0 gradi Celsius, un’idea senza alcuna base scientifica.

La conseguenza sono ingiustificate intrusioni normative nella vita quotidiana, sia che si tratti di limiti sul riscaldamento, l’aria condizionata, le lavastoviglie o le stufe, sia che si tratti dell’aumento del costo o della riduzione della disponibilità di elettricità.

Non esiste un’emergenza climatica globale.
Esiste, invece, una crisi diffusa di conoscenza.


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