Febbraio 3, 2012 EcoAnemia
Una mano invisibile
Premetto che sono da due mesi circa short di volatilità corta e lunga (e mi sono presa tutto il movimento), long indici e correttamente piazzata sulle valute, ma vorrei fare notare un fatto fondamentale che sta succedendo nei mercati USA.
Il calo di Vi e soprattutto di Vix (con i relativi simboli degli ETF, VXX e VXZ) è ben oltre la naturale fisiologia di un mercato che sta palesemente ignorando contro ogni logica – sebbene i dati macro USA e le trimestrali siano generalmente decisamente positivi – ogni possibile pericolo di natura globale (default greco e dissoluzione dell’area € in primis), oltre al fatto che tutti gli asset indistintamente stanno salendo (Stock Indicies, Bonds, Gold e Metals in generale, USD) , ignorando non solo qualsiasi correlazione logica e/o di carry-trade, ma anche soprattutto il buon senso.
Questo significa che nella normale struttura compratori/venditori (o rialzisti/ribassisti) si è inserito “qualcuno” a rendere i prezzi non congrui alle probabilità di un storno dei mercati (ed infatti contemporaneamente tutti i segnali dati dai miei indicatori hanno fallito costantemente a partire dal 19 Dicembre dell’anno scorso, questo in entrambe le direzioni per la cronaca) che non arriva mai nonostante i volumi continuino ad essere bassi (ed al 90% frutto di HFT).
Questi fatti si riflettono in tutta una serie di asimmetrie nei prezzi del mercato delle options su indici e soprattutto sulle stocks, ed è sostanzialmente la causa dei miei problemi da inizio anno : i mercati salgono in linea retta e non sinusoidale, questo ha causato un deprezzamento delle options in generale che rende assai problematico un loro utilizzo (soprattutto la vendita, strategia classica di copertura).
La mia possibile ipotesi è che sia già la Federal Reserve a sostenere in modo diretto o indiretto il mercato creando di fatto un’opzione put gratis per i (pochissimi) rialzisti ad oltranza (grosse banche d’affari, governi, BCE) : un mercato semplicemente non può salire costantemente in linea retta a 35-40 gradi ignorando costantemente tutti i gap up (sul Nasdaq ce ne sono addirittura 5 in due mesi e mezzo, con quello enorme di inizio anno totalmente ignorato) e soprattutto senza mai uno storno di almeno un paio di giorni.
Statisticamente e soprattutto operativamente questo cosa comporta ?
Una asimmetria fra probabilità e prezzo delle put options : una situazione che non può andare avanti all’infinito perchè qualcuno perde sempre (compratori di put) e qualcuno guadagna sempre (venditori di put), e di conseguenza nel “sistema” si creano delle tensioni che si possono (possono, non che accadranno, attenzione) riassorbire con veri e propri flashcrash come quello del Maggio 2010 (per inciso, da quel momento i mercati non sono più stati gli stessi e soprattutto non sono stati più “genuini”, prova ne è che ho avuto sempre più difficoltà nel gestire posizioni complesse nonostante conosca questo ambiente ormai da più di un decennio).
Il discorso può essere naturalmente fatto all’inverso per le call options : guadagnano costantemente i compratori di call e perdono costantemente i venditori.
Ricordo inoltre che statisticamente – dati alla mano – in condizioni normali il 95% delle opzioni scadono senza valore, motivo per cui la vendita di options è da sempre la strategia principale utilizzata dagli istituzionali per coprire le loro posizioni quando possiedono il sottostante oppure si aspettano uno storno.
Mentre l’acquisto di call da sempre è caldamente “consigliato” dai medesimi all’investitore medio da tosare, un istituzionale non acquista mai una options se non all’interno di figure come un long straddle o long strangle : ma nell’ultimo mese e mezzo i risultati di questo modus operandi sono stati pessimi e portavano addirittura a subire delle perdite in portafoglio.
Un bull market sano deve salire come una sinusoide, la cui ampiezza (che ora è assolutamente assente e non è ovviamente a pendenza esponenziale tipica della fine di un movimento ciclico) deve essere sufficente a convincere i venditori di put a smettere od a diminuire le loro incessanti vendite (ed anche in Europa la situazione non è sostanzialmente diversa, nonostante la presenza di molti problemi macro la volatilità è di poco maggiore a quella USA, intorno al 4-5% in più).
Nel contempo, questa intromissione dà molto da pensare, perchè può andare avanti mesi e mesi, una sorta di “mercato dittatoriale”.