Dicembre 28, 2021 Il Great Reset del WEF, Storia nascosta
Aveva la cura che avrebbe fatto saltare il banco.
Hanno fatto saltare lui.
Una scia di morti sospette e minacciate
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Ci sono eventi che sono veri e propri fulmini a ciel sereno e che lasciano attoniti e perplessi coloro che ne vengono a conoscenza.
Tra questi, c’è sicuramente l’apparente suicidio del dottor Giuseppe De Donno, deceduto il 27 luglio secondo i rapporti della polizia che lo descrivono come un uomo che si sarebbe impiccato.
Tralasciando il fatto che uno pneumologo, conoscendo benissimo come si muore per mancanza d’aria, avrebbe sicuramente scelto un metodo migliore e meno doloroso per “suicidarsi“, se avesse voluto davvero togliersi la vita.
D’altra parte, di impiccati che toccano terra con i piedi la storia è piena.
Inoltre, esattamente tre mesi prima, il 27 aprile 2021, era stata diffusa una notizia falsa proprio relativa al suicidio di De Donno.
La notizia era stata immediatamente smentita, ma era ovviamente un avvertimento.
La sentenza era già stata emessa.
De Donno aveva infranto i protocolli del cosiddetto ministero della Salute (sic !), per cui avrebbe dovuto andarsene.
Con le buone o con le cattive.
Ma chi era davvero il dottor Giuseppe De Donno ?
Era un medico, primario del reparto di pneumologia presso l’ospedale “Carlo Poma” di Mantova.
Profondamente religioso, era uno dei pochi medici ancora in circolazione che sentiva davvero il peso etico della sua professione, spinto dalle sue convinzioni e dal giuramento di Ippocrate.
De Donno era un medico che voleva fare il suo lavoro fino in fondo.
Padre della cosiddetta terapia del plasma iperimmune, un metodo che poi è stato modificato al fine di essere successivamente brevettato da Big Pharma, mentre lui non si faceva pagare nulla, De Donno dimostrò che una sacca di plasma poteva bastare per uno o due pazienti che guarivano in pochi giorni.
Li mostrò guariti e sorridenti.
E nessuno di loro manifestò successivamente ricadute o effetti collaterali.
Ma a questo punto nei suoi confronti iniziò un’incredibile campagna d’odio.
De Donno fu attaccato da tutti i media ufficiali che misero in discussione il suo curriculum, le sue competenze e i suoi obiettivi.
A un certo punto, addirittura, saltò fuori un sito straniero con un numero di telefono a cui rispondeva una segreteria telefonica con una voce che “sembrava” la sua.
Ben presto, gli fu riservato lo stesso trattamento che era già stato riservato al professor Giulio Tarro, figlio scientifico di Albert Sabin, e al famoso filosofo italiano Giorgio Agamben.
Fu disposta un’ispezione ufficiale nel dipartimento di cui De Donno era a capo.
Non fu trovato nulla e non ci fu nessuna denuncia nei suoi confronti.
Come si poteva incriminare qualcuno che poteva chiamare come testimoni a suo favore i pazienti guariti ed usciti dall’ospedale senza riportare alcun danno alla salute ?
Tuttavia, il dottor De Donno si ritrovò in una morsa senza via d’uscita e la sua terapia fu prima derisa e poi abbandonata perché “non convalidata da studi ufficiali“.
Si sentì isolato nel suo stesso ospedale, “retrocesso” in poche settimane da primario a semplice medico di famiglia.
Ripeto ancora una volta : perché un medico (uno pneumologo !) avrebbe dovuto suicidarsi impiccandosi ?
Un poliziotto si suicida sparandosi, mentre un medico conosce bene gli effetti dell’asfissia con una corda al collo.
Perché De Donno non ha utilizzato qualche farmaco che conosceva bene e che sicuramente lo avrebbe ucciso rapidamente e senza fargli soffrire ?
Chi ha familiarità con questi fatti dovrebbe riconoscere un modus operandi ben collaudato.
Non si è ovviamente trattato di un “semplice” suicidio.
Il dottor Giuseppe De Donno, da persona semplice, non ha compreso immediatamente la vera natura di questa “plandemia” e soprattutto gli interessi geopolitici, gli interessi economici e soprattutto il mostruoso e disumano sconvolgimento sociale guidato da un piccolo ma potente gruppo di folli psicopatici.
No, pensava di essere solo un medico che doveva fare il suo dovere fino in fondo.
Quando un barlume di verità si è aperto davanti ai suoi occhi, era già troppo tardi.
“La plasma terapia costa poco, funziona benissimo e non fa diventare miliardari.
E io sono un medico di campagna, non un azionista di Big Pharma”.
Queste sue parole sono il suo testamento umano.
Guardare negli occhi un uomo condannato a morte, consapevole della fine che lo attende, è doloroso.
Ma è indicativo di come il dottor De Donno vivesse gli ultimi giorni della sua vita.
De Donno aveva capito tutto.
Lo hanno distrutto perché aveva la cura che avrebbe fatto crollare il sistema.
Hanno fatto saltare lui.
Pochi giorni fa ci ha lasciato anche l’ex senatore Bartolomeo Pepe.
Secondo i dispacci delle agenzie di stampa e dei principali mass media nazionali, si trattava di un “no-vax” che è deceduto a causa delle complicazioni del “terribile virus“.
Questa la sua biografia “ufficiale” :
Bartolomeo Pepe, membro prima del M5S fino al 2014 e poi della Federazione dei Verdi, ha fatto parte del Senato della Repubblica dal 2013 al 2018 per la regione Campania.
Noto attivista “no-vax”, da sempre si è opposto alla cosiddetta “vaccinazione” obbligatoria dei bambini in età scolare in Italia e soprattutto sostiene l’idea di un legame tra vaccini e autismo.
Inoltre è un ben noto “complottista” e diffonde teorie come quella riguardante le chemtrails.
Dopo l’inizio della pandemia, ha definito la copertura mediatica e le misure di contenimento come una “ridicola isteria” e si è fermamente opposto alla campagna di vaccinazione.
È morto a Napoli per COVID-19 il 23 dicembre 2021, all’età di 59 anni.
Al di là della “solita” manfrina di regime, è interessante notare la data del suo decesso : 23/12/2021.
Ancora una volta, la solita firma del Deep State che ricorre sempre in questa cospirazione contro l’umanità : 9,22 (come volevasi dimostrare).
Ed effettivamente, stando a questa importante dichiarazione pubblicata su Rumble nello stesso giorno, molte cose non tornavano sin dall’inizio.
Il profilo privato di Facebook (e non la semplice pagina) era scomparso immediatamente dopo il ricovero nel reparto di terapia intensiva.
Diverse testimonianze riportavano invece che fosse molto attivo.Il numero privato dell’ex senatore risultava “inesistente” ancora prima del decesso.
Tutti i media del mainstream hanno sottolineato in modo isterico che si trattava di un attivista “no-vax” deceduto a causa del “terribile virus“.
In realtà, la risposta è semplice.
Basta ascoltare una delle ultime interviste dell’ex senatore, concessa pochi giorni prima di morire, per rendersene conto.
In quell’occasione, l’ex senatore ha palesemente esposto i piani del Deep State.
Dimostrandone, peraltro, una grande conoscenza, dato che fornisce due dettagli ignoti al grande pubblico, compresi i “complottisti” più convinti (e non colti nemmeno dall’ignaro giornalista che lo stava intervistando).
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Il noto giornale spagnolo El Mundo ha dedicato alcune parole nauseanti a Miguel Bosé (uno dei pochissimi personaggi dello spettacolo impegnati attivamente contro la farsa) il giorno della vigilia di Natale.
Nella edizione del 24 dicembre, infatti, senza giri di parole, ha augurato al noto cantante la morte per il terribile virus (inesistente).
Forse era il loro “regalo” di Natale (si noti che in spagnolo la “Vigilia di Natale” è chiamata “Noche Buena“).
La ragione di questo è ovviamente il suo attivismo contro la distopia totalitaria che stiamo vivendo negli ultimi due anni.
Sappiamo benissimo che i media del mainstream non sono altro che una banda di venduti, traditori, complici di tutti i crimini contro l’umanità che si stanno compiendo e collaboratori della guerra contro la libertà.
Spero che un giorno tutti i responsabili dei media al servizio del NWO, il cui ruolo è essenziale in questa “plandemia” (senza di loro finirebbe domani), non abbiano alcun angolo del pianeta in cui nascondersi.
In realtà, basta non cliccarci sopra, non leggerli, non guardare le loro televisioni.
Si può parlare a questa marmaglia solo nell’unica lingua che comprendono: quella dei quattrini.
“L’irresponsabile negazionista“, “l’imbecille” Miguel Bosé ha ancora una volta ragione :
“Spegnete le televisioni e non leggete questi media“.
Ecco il motivo dell’attacco isterico nei suoi confronti.
A proposito della terribile variante sudafricana, ecco una bella diretta proprio da quel Paese, dove effettivamente la gente appare molto preoccupata dall’avanzare del “pericolosissimo virus“.
Non c’è alcuna emergenza, gli ospedali sono vuoti.
Naturalmente a nessuno (del mainstream, ovviamente) è mai venuto in mente di verificare che solo il 24% della popolazione locale ha scelto di “avvelenarsi” (rispedendo inoltre al mittente le corpose “rimanenze“) e che il governo sudafricano sia uno dei pochi che non abbia accettato le clausole capestro richieste da Pfizer (da qui il nome “variante sudafricana”), a differenza della maggioranza dei paesi del mondo.