Settembre 1, 2009 Riflessioni di una eretica
Viaggio alla scoperta degli amici
Oggi a Hyperquark parleremo degli amici.
Gli amici, o comunemente detti “friends”, sono una categoria del genere umano.
Ogni essere umano è un potenziale amico e si possono distinguere cinque categorie :
Gli amici su cui puoi contare
Gli amici su cui NON puoi contare
Gli amici con cui puoi solo scherzare, ma su cui non puoi contare
Gli amici di hobby o di compagnia
Gli amici che è meglio perderli che trovarli
La prima categoria è la meno diffusa : solo l’1% della popolazione ne fa parte.
Si tratta di amici veri, che puoi sempre contare e che sanno già come comportarsi senza che tu gli spieghi niente.
Molti umani non ne hanno ancora incontrati e pare siano in via d’estinzione.
La seconda categoria è quella degli amici che sono bravi e buoni a parole, ma che alla fine si tirano sempre indietro per non eccedere in gentilezza e umanità.
Questa specie è in crescita (9%), ma non è ancora a livelli preoccupanti perché è facile riconoscerli.
La terza specie è mediamente diffusa (10%) e sono molto attraenti grazie alla loro simpatia, che permette loro di conquistare chiunque, ma appena gli volti le spalle cercano in tutti i modi di farti del male.
Sono più pericolosi della seconda specie e sono in fase di grande espansione.
La penultima specie è molto diffusa, ma poco pericolosa.
Sono i tuoi migliori amici finché non se ne vanno a casa loro.
Si tratta di una specie abbastanza diffusa (25%) e facilmente riconoscibile.
Sono in una fase riproduttiva non eccellente.
L’ultima specie è la peggiore, ma è anche la più facile da riconoscere.
Sono amici, ma non lo sono.
Nel vero senso della parola.
Vogliono essere ciò che non sono e sono fieri di esserlo.
Sono una specie parassita che vive a spese dell’umano infettato.
L’unica cura è la percussione della mandibola di questi animali.
Sono diffusissimi (55%) e rappresentano un rischio per la salute mentale e fisica.
Si riproducono molto facilmente e la loro proliferazione è a livelli allarmanti.
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Possiamo affermare con certezza che la prima specie è molto rara, ma è la migliore.
Quella che non bisognerebbe mai abbandonare e per la quale non proviamo orgoglio o fierezza, ma per la quale uno “scusa” non è mai sprecato.