Ottobre 7, 2008 MacroEcoAnemia
California : cassa per 20 giorni
[…] Il governatore va spesso a giocare a scacchi con gli amici il sabato mattina al ristorantino “Le Pain Quotidien” di Brentwood, ma questo fine settimana non si è visto.
Di questi tempi nemmeno lo Stato della California, ottava potenza economica del mondo con 35 milioni di abitanti e un PIL di 1.800 miliardi di dollari, riesce a pagare i conti o a farsi prestare soldi a qualsiasi tasso di interesse.
Oggi alla California servono ben 7 miliardi di dollari per colmare il gap tra le spese correnti e le entrate fiscali che affluiranno nelle casse statali non prima dell’aprile 2009.
[…] Nel fine settimana Schwarzenegger non è andato a giocare a scacchi, ma era al telefono tutto il giorno con Washington, in coda con gli altri richiedenti – banche, enti pubblici, stati – nella speranza di ottenere un prestito d’emergenza dal Tesoro americano.
Normalmente la California non ha problemi a vendere al pubblico revenue anticipation notes, strumenti del mercato monetario utilizzati per colmare il divario temporaneo tra entrate e uscite.
Tuttavia, la grave crisi finanziaria nazionale, peggiorata negli ultimi 10 giorni, ha letteralmente tagliato fuori la California dal mercato del credito a causa delle sue precarie condizioni finanziarie, con un buco di 15 miliardi di dollari nel bilancio […]
Di fronte a un piano di salvataggio del sistema finanziario americano nell’ordine di 700 miliardi di dollari, i 7 miliardi di dollari chiesti paiono briciole. Ma se venisse approvato, sarebbe il più grande salvataggio della storia di un ente pubblico americano. […]
Intanto, i segni della crisi si fanno sempre più evidenti : i negozi di Rodeo Drive sono semideserti e il volume d’affari dei ristoranti di Los Angeles è sceso del 30% rispetto all’anno scorso.
Si registra anche un calo delle affluenze alle palestre e ai saloni di bellezza, delle operazioni di chirurgia plastica e delle iniezioni di Botox.
I californiani stanno tagliando tutte le spese non essenziali e anche quelle necessarie, perché il futuro non è roseo.
Se i 7 miliardi di dollari non verranno raccolti entro il 29 ottobre, lo stato sospenderà i pagamenti degli stipendi degli insegnanti, delle forze dell’ordine, degli infermieri degli ospedali pubblici e di tutti gli impiegati statali.
I dipendenti pubblici non potranno pagare l’affitto, le bollette della luce, i debiti accumulati con le carte di credito, le rate del mutuo, e così via. L’effetto a catena sull’economia sarebbe insomma disastroso.
L’economia californiana sta già soffrendo più di ogni altra, ad eccezione della Florida, della crisi dei mutui subprime.
Solo nel mese di agosto, 33.000 californiani hanno perso la casa e altri 101.000 hanno ricevuto l’avviso di pignoramento.
In California, Stockton è la città con il più alto tasso di pignoramenti della nazione: una casa su cinquanta.A Los Angeles i prezzi delle abitazioni sono crollati del 25,3% nel corso dell’ultimo anno, a San Diego del 24,2% e a San Francisco del 23,7%.
Se si considera che solo otto anni fa lo Stato godeva di un surplus di bilancio di 12 miliardi di dollari, è evidente che le fortune della California sono girate come una banderuola. […]
Fonte : ilsole24ore
Che dire, è un perfetto esempio di lungimiranza e di scelte sbagliate compiute da tutti, politici di entrambi gli schieramenti in primis.
L’esempio della California è assolutamente calzante per la situazione che si profila nei prossimi mesi anche da noi.
Questo è l’effetto primario del congelamento del mercato interbancario e della restrizione della liquidità a disposizione.
Le aziende fortemente indebitate o traballanti chiuderanno i battenti in massa, aumentando, inevitabilmente, la disoccupazione.
Tempi duri in arrivo.