Cosa è la rete Internet ? Ogni scelta compiuta in ambito di sicurezza informatica riveste sempre un ruolo cruciale

Novembre 30, 2024 Internet e virtual life, Totalitarismo

Non voglio vivere in un mondo in cui ogni mia parola, ogni mio gesto, ogni persona con cui parlo, ogni forma di espressione creativa, amorosa o amicale viene registrata.

Edward Snowden


Cosa è la rete Internet ? Ogni scelta compiuta in ambito di sicurezza informatica riveste sempre un ruolo cruciale

Cosa è la rete
Ma cos’è la rete ?

La rete è (forse) ancora all’inizio di un percorso.
Un percorso lungo, destinato a cambiare nel tempo.

Non è più una ragazzina.
Tuttavia, necessita ancora di genitori responsabili e premurosi.

E invece pare che l’abbiano abbandonata a se stessa.
È in balia di cattivi consiglieri e profittatori di ogni risma.

Ma cos’è davvero la rete ?
In realtà, sarebbe un luogo di scambio.

Come il bar, tanto osteggiato nell’ultimo periodo.

Come la macchinetta del caffè in ufficio nella sala fumatori, tanto odiata dai mondialisti alla Bill Gates che vorrebbero abolirla per sempre.

La società non si è semplicemente involuta.
È ormai totalmente distrutta.
Bisogna ricostruirla partendo da zero.
Completamente.

Un giorno torneremo a considerare la solidarietà come un elemento costitutivo dell’essere umano.
Adesso è solamente un “di più”.
Un qualcosa che fa sentire alcuni più in pace con loro stessi.
Una forma di solidarietà “egoistica”.

In fondo siamo gocce nel mare.
Nella rete, come nella vita.

A volte viene voglia di lasciar perdere.
Ma siamo esseri sistemici.
Quello che non saremo in grado di fare noi, lo faranno altri, nel bene e nel male.

Occorre però tenere sempre duro.
Ma esclusivamente per noi stessi.
Per la nostra crescita personale.

Altrimenti finiremo per dare ragione a chi vuole distruggere completamente la razza umana.
E di conseguenza finiremmo solo per farci del male.

Dobbiamo comprendere che ci sono ormai molte variabili del sistema che hanno perso il loro equilibrio.
C’è grande insicurezza, impossibilità di avere visioni di lungo periodo, povertà in arrivo per tutti (chi più, chi meno), mancanza di veri rapporti sociali e umanità inesistente.

Di conseguenza, aumenta l’aggressività.
Per strada, per esempio.
Come al bar, come in rete.

Un fenomeno destinato ad aumentare sempre di più e di cui dovremo sempre di più tenere conto.

Quando posso concedermi una passeggiata in mezzo alla natura, i problemi della vita mi sembrano meno importanti.
Ecco perché so già che in un futuro ormai molto vicino finirò per vivere completamente in mezzo alla natura.

Al momento cerco di ricordarmi sempre queste sensazioni.
Soprattutto di tenerne conto.

Evitando nel contempo di cadere nel tunnel della paura.
Gli animali spaventati fanno sempre una brutta fine.

Cosa è veramente Wikipedia

Cosa è veramente Wikipedia
Wikipedia elude qualsiasi legge mondiale…

Wikipedia è (da sempre) un’organizzazione che permette alle notizie false e alla propaganda illegale di dominare Internet.

Quando si trattano argomenti politici controversi, eventi attuali, teorie di “cospirazione” e biografie di persone che si oppongono al governo, allora le notizie false e la propaganda vera e propria prendono il sopravvento.

È interessante notare come Wikipedia eluda qualsiasi legge mondiale.
Infatti nessuno possiede veramente Wikipedia e, per finanziarsi, chiedono “donazioni”.

Tutti i redattori sono anonimi.
Anche i loro moderatori, chiamati da loro “SysOps”, sono anonimi.

Questo gli conferisce il potere di fare qualsiasi cosa.

Inoltre, non possono essere mai citati in giudizio proprio perché non dichiarano la propria identità.
I poteri di questi “SysOps” sono elevatissimi.

Se le loro modifiche o i loro commenti non piacciono, bloccheranno il tuo IP in modo che tu non possa più accedervi per fare commenti.
È vero che l’IP può essere facilmente contraffatto.

Ma non conoscere la persona che ti giudica è semplicemente tirannia.
Non è certo informazione libera.

Dichiarano tutti di essere “volontari”.
Questo è il vero problema.
Chiunque “dedica” una parte del proprio tempo senza scopo di lucro può essere finanziato sottobanco da personaggi o organizzazioni esterne.

Per diventare volontari non è richiesta alcuna qualifica preventiva.
Chiunque può fare domanda e diventare un redattore.

Essendo tutti volontari, non sono pagati da Wikipedia stessa.
Di conseguenza, non è necessaria alcuna verifica dell’identità.

A questo punto, è abbastanza ovvio che il deep state è coinvolto in Wikipedia.
E anche in modo molto profondo.

Dopo un periodo di apprendistato, i “volontari” diventano prima “Utente Confermato Esteso” e, in seguito, “SysOps”.

A questo punto, il “SysOps” può annullare le modifiche, bloccare gli utenti e cancellare le pagine.
Può persino modificare le pagine che si suppone siano completamente protette.

Limiti sociali

Le persone che sono su internet sono le stesse che si incontrano nella vita di tutti i giorni.

Ora, in che modo si presume che un internauta possa fare o non fare qualcosa di diverso rispetto alle medesime persone al di fuori della rete?

Il problema è che dopo i 30 anni il 90% degli amici è anche collega di lavoro.

Si passa la maggior parte del tempo al lavoro, per andare al lavoro, per tornare dal lavoro, per mangiare durante la pausa pranzo.

Lo schermo del PC rappresenta quindi una via di fuga che permette di socializzare con persone che non siano colleghi.
Questo è in definitiva il social networking.

Un meccanismo di evasione (simile alla TV) che permette di sfuggire alla routine lavorativa.
Soprattutto dai limiti sociali imposti dalla vita lavorativa.

Il nuovo Grande Fratello

La mia idiosincrasia per i social network deriva ovviamente proprio da tutti questi “piccoli” particolari che per molti non sono poi così importanti.
Già anni fa era piuttosto facile capire questo aspetto…


Febbraio 25, 2012


Il nuovo Grande Fratello
Senza dover rispondere a nessuna autorità…

Attraverso il grimaldello ludico, Facebook sta schedando tutti noi.
Sa quali sono i nostri gusti, conosce i nostri amici, dove andiamo, le nostre tendenze sessuali e schedatura ogni post e ogni foto.

E tutto questo senza dover rispondere a nessuna autorità.
E censura.

Grazie all’ostinazione di una precaria pagata 1 dollaro all’ora, è emerso il manuale che illustra la politica aziendale relativa alla gestione dei presunti abusi commessi dai suoi clienti.

“A fin di bene”, naturalmente.

Si puniscono il razzismo, le molestie sessuali e le minacce.

Ok, su questo siamo tutti d’accordo.

Il manuale prevede inoltre che non si possano fare inviti sessuali espliciti, rappresentare giocattoli e feticci erotici in contesti sessuali, utilizzare immagini ritoccate con Photoshop in negativo, usare un linguaggio esplicito e violento.
Ancora tutto ok, nulla da dire.

Ma il divieto di pubblicare foto di donne che allattano al seno, per esempio, è una cosa decisamente dubbia.
Non mi pare che possano essere immagini volgari o dal contenuto erotico, ma sono di una dolcezza infinita.

Soprattutto considerando che si possono pubblicare immagini contenenti fluidi corporei di ogni genere.

Mi sembra la classica censura all’americana.

Come il divieto di turpiloquio.
Eppure, vanno in onda servizi macabri ai limiti dell’etica.

Inoltre, questo potere censorio, che è universale ma non ha alcuna legittimità formale, potrà in futuro essere usato per censurare idee scomode, denunce e movimenti di protesta.

Facebook è un nuovo Grande Fratello.
Ma è così utile e divertente (oltre che molto trendy) che quasi nessuno ne individua e ne denuncia la pericolosità.

Un web nel web

Il patrimonio di informazioni sugli interessi degli utenti posseduto da FB è una ricchezza incredibile.
La nuova frontiera del consumo globale.
Il mezzo promozionale più potente di cui si possa disporre oggi.

Non era certo difficile immaginarlo già anni fa.


Febbraio 13, 2011


Un web nel web
Un ”web nel web”…

Mentre si discute continuamente di paura di intrusione nella privacy (paura che peraltro già avviene in modo invasivo senza che nessuno o quasi spesso se ne accorga), nel contempo una rivoluzione storica che interessa le modalità di consumo di “soltanto” qualche miliardo di persone sta sempre più rapidamente prendendo piede.

Sto naturalmente parlando di Facebook, il cui potenziale è davvero notevole.

Il patrimonio di informazioni sugli interessi degli utenti è infatti una ricchezza incredibile.

Si tratta della nuova frontiera del consumo globale, nonché del mezzo promozionale più potente a nostra disposizione.
Un “web nel web”.

Facebook, in breve, avrà il controllo totale dei gusti, degli interessi e dei ritmi di vita di centinaia di milioni di persone con un nome e cognome.

Non ci saranno più profili anonimi.

Si tratterà di persone perfettamente identificate, il che consentirà di avere una rappresentazione molto attendibile e incredibilmente curata di chi sono queste centinaia di persone che rappresentano la fetta assolutamente maggioritaria dei consumi e del reddito mondiali.

Un tesoro reale di informazioni.
Ma soprattutto, un ottimo strumento per promuovere la propria azienda o la propria immagine pubblica.

Cybersquatting

Il cybersquatting consiste nel registrare nomi di dominio identici a marchi famosi.
Lo scopo è creare siti che abbiano un nome molto diffuso che richiami alla mente qualcosa di molto popolare.

Questa tecnica di occupazione abusiva di nomi a dominio è naturalmente finalizzata alla realizzazione di pratiche di concorrenza sleale fra aziende.

Non esiste infatti un diritto di proprietà su un nome associato a un dominio.

Esiste un diritto di assegnazione del dominio, in base ai principi che regolano le procedure di assegnazione dei nomi dei siti.

Ma in base a quali criteri le autorità di naming decidono di assegnare un sito a una persona piuttosto che a un’altra ?
In base al principio generale del “first come, first served”.

A questo principio si accompagna l’obbligo di rispettare le regole stabilite dalle autorità.

Questi criteri sono principalmente quelli di buona fede e correttezza.

Quindi, se qualcuno registra un sito con un dominio che riporta il proprio nome o quello della propria azienda, cosa si può fare per riottenerlo ?

Esistono tre possibili vie :

Rivolgersi direttamente a chi ha registrato quel nome di dominio avviando una trattativa commerciale per rilevarlo ;
Chiedere la rinuncia del nome a dominio alle autorità ;
Chiedere l’assegnazione del nome a un giudice, instaurando una causa civile.Questa ultima procedura è percorribile solo se il nome a dominio di cui si chiede l’assegnazione è un marchio registrato.

Sorveglianza globale

Sorveglianza globale
La cosiddetta Nine Eyes Surveillance Alliance comprende i seguenti paesi…

Sempre più persone sono alla ricerca di informazioni sulle cosiddette alleanze di sorveglianza Five Eyes, Nine Eyes e Fourteen Eyes.
Si tratta di organizzazioni internazionali che collaborano per raccogliere dati di sorveglianza di massa.

I termini “Five Eyes”, “Nine Eyes” e “Fourteen Eyes” sono infatti molto diffusi nella comunità di internet che si occupa di tutte le problematiche legate alla privacy.

Queste reti, infatti, spiano le persone da decenni.
Si tratta di politiche consolidate nel tempo che hanno inizio poco dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Naturalmente tutte queste agenzie lavorano a stretto contatto non solo con i principali provider Internet.
Ma soprattutto con le aziende tecnologiche più importanti che utilizzano le infrastrutture più importanti.

Tutto questo fa sì che il proprio provider internet possa trasformarsi in un potenziale “spione”.
Il quale registra tutte le attività dei propri utenti e poi invia i dati a diversi Stati.

No, non si tratta di una teoria “complottista”.
L’esistenza di programmi di sorveglianza globale come PRISM o la room 641a nella sede centrale del provider internet AT&T è ormai cosa nota a chiunque si occupi di questo argomento.

Ma fortunatamente ci sono alcune semplici (e spesso economiche) soluzioni per proteggere i propri dati.

Five Eyes

La cosiddetta Five Eyes (FVEY) Surveillance Alliance comprende i seguenti paesi :

Australia
Canada
Nuova Zelanda
Regno Unito
Stati Uniti

L’alleanza risale alla seconda guerra mondiale ed è successiva al patto stipulato nel 1946 fra UK ed USA.
Questo accordo, sin dalla sua stipula, formalizzava una partnership tra il Regno Unito e gli Stati Uniti per la raccolta e la condivisione di informazioni.
Questo tipo di collaborazione si è prima rafforzato durante il periodo della Guerra Fredda e poi è diventato ancora più stretto dopo il 2001.

Nel 2013, Edward Snowden ha rivelato molti dettagli su questa alleanza nel suo monumentale e coraggioso lavoro.
Snowden è stato il primo a rendere note con chiarezza tutte le diverse attività di sorveglianza del governo statunitense e dei suoi più stretti alleati.


Sorveglianza globale


Naturalmente, le diverse agenzie di sorveglianza del cosiddetto Five Eyes lavorano tutte insieme di concerto per raccogliere, registrare e salvare tutte le possibili attività.
Non sorprende, quindi, che questi cinque paesi siano anche quelli che rispettano di meno la privacy dei loro cittadini.

Nel dettaglio, i peggiori sono :

Regno Unito – A partire dall’approvazione del Investigatory Powers Act nel 2016, tutti i fornitori di servizi internet e le società operanti nel settore delle telecomunicazioni sono obbligati a registrare la cronologia della navigazione, i tempi di connessione e tutti i messaggi di testo.

I dati devono essere conservati per almeno due anni e messi a disposizione delle agenzie governative del Regno Unito e dei loro partner senza la necessità di avere un mandato.

Stati Uniti – Il governo statunitense è stato il primo ad attuare una sempre più massiccia raccolta di dati dai più grandi fornitori di servizi di telecomunicazione e internet (vedi il programma PRISM).

Nel marzo 2017, ai fornitori di servizi Internet è stata conferita l’autorità legale di registrare l’attività dei propri utenti e di venderla a terzi.

Australia – Di fatto, ha implementato le stesse leggi del Regno Unito sulla conservazione dei dati.

Possiamo quindi subito notare che sia che si tratti della famigerata NSA negli Stati Uniti o del GCHQ nel Regno Unito, la cosiddetta Five Eyes Surveillance Alliance ospita le più potenti agenzie di servizi di sorveglianza dell’intero pianeta.

Queste agenzie, naturalmente, possiedono l’autorità per costringere qualunque azienda a registrare i dati dei propri utenti e a consegnarli.
In questo modo, anche grazie all’implementazione del Patriot Act nel 2001, hanno il potere di poter raccogliere qualsiasi dato federale.
Questo potere è stato acquisito soprattutto grazie all’uso delle National Security Letters.

Queste tendenze si sono successivamente estese prima nel Regno Unito e in Australia.
Successivamente, queste tendenze si sono estese anche in Canada e in Nuova Zelanda.

Nine Eyes

La Nine Eyes Surveillance Alliance comprende i seguenti paesi :

I cinque paesi appartenenti alla Five Eyes +
Danimarca
Francia
Paesi Bassi
Norvegia

L’esistenza della Nine Eyes Surveillance Alliance è citata in varie fonti ed è diventata nota al grande pubblico in seguito alle rivelazioni di Snowden nel 2013.
Non è altro che un’estensione della Five Eyes Surveillance Alliance, con un tipo di cooperazione molto simile.
Lo scopo è naturalmente sempre la raccolta e la condivisione di dati di sorveglianza di massa.

Fourteen Eyes

La Fourteen Eyes Surveillance Alliance comprende i seguenti paesi :

I nove paesi appartenenti alla Nine Eyes +
Germania
Belgio
Italia
Svezia
Spagna

L’esistenza di un’alleanza fra questi paesi, in vigore dal 1982, persegue i medesimi obiettivi.
Non è altro che un’estensione dell’accordo originario fra i nove paesi appartenenti alla Nine Eyes.

Il nome ufficiale di questa alleanza fra 14 paesi è SIGINT Seniors Europe (SSEUR).

La pericolosa cooperazione fra NSA e GCHQ all’interno della Five Eyes Surveillance Alliance

Diversi documenti governativi, diffusi attraverso i canali ufficiali della FOIA, rivelano la stretta relazione tra la NSA ed il GCHQ.
In realtà, non sorprende affatto che queste due agenzie di intelligence lavorino a stretto contatto.
Le due entità di sorveglianza sono le più potenti al mondo e hanno legami sia storici che linguistici.



Un documento top secret dell’NSA del 1985, pubblicato nel 2018 su richiesta della FOIA, rivela la stretta collaborazione che continua anche oggi, sulla base del già citato in precedenza patto stipulato nel 1946 fra fra Regno Unito e Stati Uniti :

L’accordo tra Regno Unito e Stati Uniti, datato 5 marzo 1946, è composto da dodici brevi paragrafi ed è stato scritto in modo così generale che, ad eccezione di alcuni nomi propri, non è stato necessario apportare modifiche.

È stato firmato da un rappresentante britannico del Signals Intelligence Board di Londra e dal Senior Member statunitense dello State-Army-Navy Communications Intelligence Board (un’organizzazione precedente che ha dato origine all’attuale National Foreign Intelligence Board).

I principi su cui si basa l’accordo rimangono invariati e consentono una partnership completa e interdipendente.
In effetti, l’accordo di base consente lo scambio di tutti i risultati COMINT, inclusi i prodotti finali e i dati collaterali pertinenti relativi a ciascun modello per obiettivi in tutto il mondo, a meno che non siano specificamente esclusi su richiesta di una delle parti.



Un altro documento top secret dell’NSA del 1997, pubblicato in modo “declassificato” solo nel 2018, approfondisce ulteriormente la stretta collaborazione tra l’NSA e il GCHQ: :

Alcuni siti GCHQ esistono solo per soddisfare i compiti dell’NSA.
La NSA e il GCHQ elaborano congiuntamente piani di raccolta per ridurre le duplicazioni e massimizzare la copertura attraverso siti congiunti e compiti incrociati, nonostante la chiusura dei siti.

A questo punto, con il riferimento a cosiddetti “join sites”, è importante parlare di Echelon.

Il Sistema di sorveglianza di Echelon

ECHELON è una rete di spionaggio su larga scala utilizzata dai paesi appartenenti alla Five Eyes Surveillance Alliance.
Il Guardian ha descritto Echelon in questo modo :

Si tratta di una rete globale di stazioni elettroniche di spionaggio in grado di origliare telefoni, fax e computer.
Può persino tracciare i conti bancari.
Tutte queste informazioni vengono memorizzate nei computer di Echelon, che possono conservare milioni di dati sulle persone.

Ufficialmente, però, Echelon non esiste.
Nonostante le prove dell’esistenza di Echelon si siano moltiplicate a partire dalla metà degli anni Novanta, gli Stati Uniti negano categoricamente la sua esistenza, mentre le risposte del governo britannico alle domande sul sistema sono evasive.

Nonostante le numerose smentite al riguardo, alcuni informatori hanno confermato tutte le ipotesi fatte.
A tale proposito, sono state rilevanti dichiarazioni di Perry Fellwock e di Margaret Newsham.

Perché è importante evitare i paesi appartenenti alla Five Eyes Surveillance Alliance ?

Quando possibile, è sempre meglio evitare i servizi dislocati in paesi della Fourteen Eyes Surveillance Alliance.
Talvolta, in alcuni di questi, possono verificarsi problemi relativi alla privacy dei dati.

È necessario evitare sempre e comunque i paesi appartenenti alla Five Eyes Surveillance Alliance : USA, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

A tal proposito, alcuni affermano che le preoccupazioni riguardo a queste giurisdizioni siano esagerate.
In realtà, le vicende che stiamo vivendo negli ultimi anni dovrebbero far riflettere.

Infatti, sono proprio i paesi che stanno subendo le conseguenze più pesanti a far parte della Five Eyes Surveillance Alliance.
Spesso, e menzione particolare va ovviamente all’Australia e alla Nuova Zelanda, non sono più rispettati nemmeno i più fondamentali diritti civili.

Perciò, è abbastanza ingenuo pensare che un’azienda che fornisce un accesso VPN con sede negli USA o in Canada possa garantire lo stesso livello di privacy di un’altra con sede in Germania (dove vigono norme molto rigide a tutela della privacy, nonostante sia uno stato facente parte della Fourteen Eyes Surveillance Alliance), in Svizzera o soprattutto in qualche paese dei Caraibi (dove spesso esistono tuttora leggi che non permettono la diffusione di alcun dato personale).

A riguardo, la letteratura è sterminata.
Ecco alcuni fra i più famosi degli ultimi anni :

Riseup, un servizio VPN e di posta elettronica con sede a Seattle, è stato costretto a raccogliere i dati di tutti gli utenti su ordine dell’FBI, senza poterli in precedenza avvertire in alcun modo (tecnicamente una procedura giudiziaria denominata “gag order“).

Anche Lavabit, un altro servizio di posta elettronica con sede negli Stati Uniti, ha dovuto chiudere i battenti dopo che il governo americano ha richiesto le chiavi di cifratura e l’accesso completo a tutte le e-mail degli utenti. Piuttosto che accettare questa richiesta, il proprietario ha preferito chiudere l’attività.

IPVanish, un servizio VPN con sede negli Stati Uniti, è stato costretto a raccogliere i dati di tutti i suoi utenti a causa di un’indagine penale da parte dell’FBI. Tutto questo, mentre sul suo sito internet sosteneva di essere una “no logs VPN” e, soprattutto, senza avvisare in alcun modo gli ignari utenti.

HideMyAss, un servizio VPN con sede nel Regno Unito, ha ricevuto da un tribunale locale l’ordine di raccogliere i dati degli utenti e di consegnarli alle autorità britanniche nel più breve tempo possibile. Anche in questo caso, la notizia è trapelata solo dopo che il provvedimento era stato emesso.

Proton Mail, un ben noto servizio VPN e di posta elettronica con sede a Ginevra, in Svizzera, ha soddisfatto ben 5.971 richieste di dati da parte delle autorità nel solo 2023. Il caso ha acquisito risonanza pubblica dopo che l’azienda ha fornito alla polizia spagnola l’indirizzo e-mail di recupero relativo all’account di un suo cliente.

Questi sono solo alcuni esempi.
Ma sicuramente ce ne sono stati molti altri di cui nessuno (nemmeno i diretti interessati) è venuto a conoscenza.

Come si può facilmente notare da questi esempi, quando le autorità obbligano un provider a raccogliere e consegnare i dati, solitamente utilizzano un “gag order” unito a delle National Security Letters.
Una procedura a prova di bomba.

In questo modo, le autorità possono agire completamente alla spalle dei clienti del provider stesso, che rimangono totalmente ignari di queste azioni fino a quando non è ormai troppo tardi.

Qualsiasi azienda informatica (o che opera nel campo delle telecomunicazioni) con sede legale in uno dei cinque paesi della Five Eyes Surveillance Alliance può diventare, in qualsiasi momento, uno strumento di raccolta dati da parte delle agenzie di sorveglianza di massa locali.

Il motivo fondamentale per cui la giurisdizione riveste sempre un ruolo cruciale in ogni scelta compiuta in ambito di sicurezza informatica.



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