Aprile 19, 2005 MacroEcoAnemia
Dannoso per Italia il no della francia alla Costituzione
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Secondo il futuro membro del board della Banca centrale europea, Lorenzo Bini Smaghi, alla luce dell’elevato debito, l’Italia subirebbe gravi danni in caso di vittoria del ‘no’ al referendum francese di fine maggio sulla Costituzione europea.
“L’Italia sarebbe il Paese che potrebbe soffrire maggiormente dalla vittoria del ‘no’ nel referendum francese sulla Costituzione europea a causa di un aumento dei tassi“, ha dichiarato in un’audizione al Parlamento europeo.
“Nel 1992 la lira uscì dallo Sme e spero che ciò non si ripeta“, ricorda.
Secondo i sondaggi attualmente disponibili, per il referendum francese in programma tutti i risultati indicano il no come il risultato più probabile.
Bini Smaghi sollecita poi i paesi, come l’Italia, i cui tassi hanno reagito con un rialzo alle modifiche apportate al patto di stabilità, a raccogliere i segnali del mercato.
“I tassi di interesse di mercato hanno già reagito all’incertezza sull’applicazione della riforma del patto di stabilità.
Si spera che i paesi dove i tassi di mercato sono aumentati recepiscano il segnale e capiscano che non c’è solo il patto, ma anche la reazione del mercato.
Mi aspetto che la Commissione Ue ammonisca anticipatamente i paesi che non applicano la disciplina di bilancio nelle fasi positive del ciclo economico“, prosegue.
Nella seduta di venerdì scorso, così come anche ieri, in concomitanza con l’acuirsi della tensione in seno alla maggioranza, il differenziale di rendimento tra il benchmark decennale italiano e quello tedesco ha toccato 17 centesimi, massimo da inizio novembre.
Al termine dell’intervento al comitato parlamentare che ne ha approvato la nomina, in attesa della ratifica formale da parte dell’intero Parlamento, in un incontro con la stampa Bini Smaghi torna sui rischi specifici per l’Italia.
“No, fortunatamente c’è l’euro che ci salva“, risponde a chi gli chiede se esista veramente un rischio simile a quello del 1992, quando il Paese è uscito dallo Sme.
Per il nuovo consigliere Bce “in pectore“, le autorità italiane, in particolare il ministero dell’Economia e la Banca d’Italia, si sono comunque accorte dell’allargamento degli spread sul mercato.
Per Bini Smaghi, la priorità assoluta per l’Italia sul fronte del bilancio è il taglio della spesa.