Giugno 23, 2024 Identità di genere, La Medicina dell’Anima
Un giorno o l’altro bisogna affrontare il proprio drago.
Ognuno di noi ha nella propria vita un mostro diverso.
Il labirinto della Vita. Come uscirne ?
Pierre Lévy, filosofo francese noto per i suoi studi sulle implicazioni culturali dell’informatizzazione, nel suo libro “Il fuoco liberatore” affronta il tema della spiritualità, ripercorrendo il cammino della Qabbalah fino a raggiungere le soglie dell’illuminazione buddhista.
Fonte : Pierre Levy, Il fuoco liberatore, Luca Sossella ed., 2006
(Da : Il capitolo dell’identità, p. 105-108)
Un giorno o l’altro bisogna affrontare il proprio drago.
Ognuno di noi ha nella sua vita un mostro diverso.
Ciò che sembra terribile per alcuni è un semplice disturbo passeggero per altri.
Ma per tutti esiste una grande paura, un Minotauro al centro del proprio labirinto interiore, una bestia immonda che ha il nostro volto.
Un giorno bisogna battersi per sé, per una propria causa, per un qualche nobile fine sociale, politico, umanitario o spirituale.
Deciditi ad affrontare ciò che ti impedisce di vivere appieno.
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Combatti per la tua vita.
Combatti contro la tua grande paura.
Oggi è un buon giorno per accettare la sfida, per smettere di fuggire e lottare con ciò che ti terrorizza di più.
Ti renderai conto che le persone e le situazioni che ti rendono infelice sono in realtà dei travestimenti di questa paura, le maschere di un drago che abita dentro di te.
Ogni vita contiene una discesa all’inferno.
Il labirinto è una rappresentazione classica del mondo infernale (il re Minosse era giudice degli inferi), ma anche dell’utero.
Come si fa a uscire dal labirinto ?
Come tornare dal regno dei morti ?
Come resuscitare ?
Come rinascere ?
Come nascere ?
Teseo, come tutti gli eroi, combatte il mostro prima di liberare la principessa.
La principessa, o Arianna, è la sua parte femminile, l’anima, la sua parte di emozioni e dolcezza.
È perché è legato alla sua parte femminile con un filo, perché è legato a se stesso, che può vincere la sua paura (il Minotauro) e diventare libero (uscire dal labirinto).
È sufficientemente sicuro della sua identità sessuale da accettare la sua parte femminile.
È l’energia dell’unione con sé, dell’incontro con se stesso (il filo che lega Arianna a Teseo) che gli permette di diventare libero.
Diventare liberi, diventare uno e vincere la propria paura sono la stessa cosa.
Arianna, come tutte le compagne degli eroi, libera la sua parte maschile, la sua parte di forza e coraggio.
L’eroe che libera la principessa imprigionata emana il proprio lato femminile.
Il drago è sempre la paura, la paura di essere se stessi o di non essere più se stessi se ci si è liberati.
Il nostro scenario, lo scenario che si è impossessato del nostro essere e nel quale ci siamo rinchiusi : ecco il nostro drago.
Affrontare il drago significa ritrovare la situazione in cui è scattata la trappola.
Bisogna tornare all’istante della caduta, nel luogo stesso nel quale abbiamo perso la libertà.
Alla fase che ci ha condannati.
All’età in cui abbiamo perso la vista.
Dobbiamo ritrovare quell’istante che vogliamo rifuggire con tutte le cellule del nostro corpo.
E lì bisogna giocare nuovamente la partita, ma stavolta bisogna uscire dalla trappola dall’alto.
Se l’evento ha generato paura, paura o orgoglio, uscirne con pienezza o umiltà.
Se la situazione ha generato un senso di colpa, uscirne con innocenza.
Eroe, principessa e drago sono la stessa persona.
Posso apprezzare la donna che c’è in te solo se la mia dimensione femminile è in grado di riconoscerla.
Posso amare la donna che c’è in te solo se amo la donna che c’è in me.
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Puoi amare pienamente l’uomo che c’è in me solo perché hai accettato consapevolmente e realizzato pienamente questa dimensione di virilità che ami.
Allora potrai amare la mia persona senza invidiare la mia virilità, senza temere la mia estraneità.
Allo stesso modo, il mio amore per te non è unito a gelosia o paura per la tua femminilità trionfante, perché questa femminilità è presente anche in me.
L’amore è un coinvolgimento reciproco delle anime e delle loro differenze.
Un’identità che non include le identità differenti che incontra è un’identità morta, reattiva, odiosa e impotente.
Amare significa risvegliare l’altro in se stessi.
Molla completamente la presa sulle opinioni che gli altri hanno di te.
Allontanati completamente dalle immagini e dalle rappresentazioni che hai di te stesso.
Abbandona completamente ogni idea di merito, colpevolezza, inferiorità o superiorità.
Non hai niente da “dimostrare” né a te stesso né agli altri.
Smetti di chiederti chi sei.
L’identità è un giogo : chi ti manipola può farlo solo perché hai un’immagine di te stesso.
L’identità è una prigione.
Esci dal labirinto dell’identità.