Ottobre 24, 2008 MacroEcoAnemia
Imbalance la madre di tutti i problemi
Quando fra qualche tempo si faranno delle analisi non frettolose sull’attuale crisi finanziaria, ci si accorgerà che è figlia di uno squilibrio economico.
Una situazione non nuova, che si era già verificata nei mesi precedenti la crisi del ’29.
Anche allora le aziende stavano andando a gonfie vele.
La percentuale dei profitti sul Pil aveva raggiunto percentuali altissime.
Troppi profitti hanno ucciso l’economia nel ’29, producendo distorsioni che hanno portato al collasso del sistema.
E la stessa cosa accadrà anche ora.
Il motivo?
Tutti questi profitti si tramutano in ricchezza finanziaria che, alla ricerca di investimenti altrettanto utili e redditizi, crea una bolla dopo l’altra.
Infatti, in breve tempo abbiamo assistito a :
Bolla azionaria
Bolla immobiliare
Bolla delle commodity
Bolla sui paesi emergenti
Bolla del credito
Si tratta di una legge economica ineluttabile : quando c’è una grande domanda (in questo caso di investimenti), i prezzi degli asset aumentano e i rendimenti diminuiscono.
Su questa situazione di squilibrio si sono innestati comportamenti speculativi, come il leverage e il carry trade, finalizzati ad aumentare i rendimenti.
La bolla del credito, invece, è molto più complessa.
Il punto di partenza sono ancora una volta i troppi profitti.
A metà del 2007, il prezzo di tutti gli asset mondiali era inferiore al suo valore reale.
Quando il mercato se ne è reso conto, improvvisamente si è arrestato.
La molla che ha fatto implodere il sistema sono stati i mutui subprime.
Poi, una dopo l’altra, sono emerse tutte le altre debolezze di valutazione.
L’intero sistema bancario ha raggiunto un livello eccessivo di leva finanziaria e le perdite delle aziende più esposte si sono rivelate spaventose.
A questo punto, c’è da chiedersi una cosa : perché è stato creato tanto credito, se da nessuna parte è stata creata base monetaria ?
Il mondo globalizzato, infatti, favorisce la nascita di grandi disuguaglianze tra gli Stati.
La ricchezza finanziaria che si forma non rimane “sotto il materasso“, ma torna verso i paesi che ne hanno bisogno.
Inizialmente gli USA.
Ha inondato il sistema bancario mondiale.
Poi la banca del Giappone ha fatto la sua parte con il carry trade in yen.
Di conseguenza, i bilanci bancari si sono ritrovati con attività pagate troppo e troppi debiti.
Ed è così iniziata la spirale negativa.