Novembre 10, 2008 MacroEcoAnemia
L’equilibrio che verrà
Limitandosi a osservare l’attuale situazione economica attraverso la finestra, non si può non notare che il problema di fondo deriva da :
I problemi specifici di natura economica, come le varie bolle che si sono susseguite nel corso degli ultimi anni.
Contraddizioni sociali, come il dumping dei paesi emergenti, ormai sotto gli occhi di tutti, e i flussi migratori incontrollati da un paese all’altro.
Mutamento degli equilibri economico/politici mondiali (un vero terremoto che, a torto, molti sembrano trascurare).
Siamo in un momento di trasformazione epocale.
Le recessioni vanno e vengono.
Ma se non si coglie l’eccezionalità del periodo che stiamo attraversando, si rischia di commettere un errore storico.
Una consapevolezza che si può raggiungere solo se non si perde tempo a leggere e/o ascoltare i mass media tradizionali (che da sempre mistificano la realtà), gli analisti tecnici (che mai come ora forniscono numeri assolutamente a caso, senza rendersi conto che ogni analisi quantitativa basata sui vecchi parametri è assolutamente fallace).
Mai come in questo momento si è soli di fronte alla storia.
Non ci si può aspettare conferme di nessun tipo dall’esterno.
Se si ha un’opinione, bisogna coltivarla e crederci fermamente, senza lasciarsi condizionare dai rumori di fondo.
Perché cercheranno sempre di condizionare la realtà, con i pretesti più ridicoli possibili.
L’esempio più lampante è la BCE che a luglio ha aumentato i tassi di interesse con:
Inflazione core intorno al 2% (rotfl).
Segnali recessivi negli indicatori macro (colpevolmente non visti o volutamente ignorati per confondere la realtà ? Io propendo per la seconda ipotesi).
Materie prime in orbita, con target di prezzo ridicoli: cereali a prezzi fuori scala, petrolio a 200 $ entro poche settimane.
Vi ricordate cosa scrivevo su questo blog all’epoca ?
Non importa se si è trattato di dogmatismo, di un semplice errore di calcolo o di stupidità umana (anche se personalmente propendo per la malafede): questa cresce geometricamente seguendo i livelli gerarchici delle burocrazie e la idiozia dei comportamenti dei vari CEO è sotto gli occhi di tutti.
Si è dissolto il miraggio del bengodi, della Camelot sognante, delle nuove possibilità e del nuovo boom americano.
Al suo posto, si sta facendo strada un’immagine tetra del declino dell’impero, della fine di un’era.
Esattamente come, purtroppo, tristemente accadeva qualche mese fa – sempre su questo blog – a proposito del rapido declino dell’impero romano a partire da un certo periodo in poi.
Se provo a immaginare uno scenario futuro, trovo inevitabile – e purtroppo necessario per la nostra stessa sopravvivenza – che nel nuovo schema degli equilibri mondiali il ruolo egemone e di equilibrio tra l’impero in declino (gli USA) e le future potenze economiche asiatiche dominatrici (Cina e India) sia riservato alla nuova alleanza tra Europa e Russia, nonostante in quest’ultimo paese ci sia un regime che definire semi-dittatoriale è dire poco.
Negli ultimi quindici anni gli USA si sono impegnati per impedire la formazione di questo nuovo blocco economico-politico.
Nel lungo periodo, è inevitabile : i valori culturali, la vicinanza geografica, la condivisione di risorse naturali e di conoscenze tecniche permetteranno alla nuova forza nascente di vegliare sul mondo prossimo venturo.
Se dovessi sbloccarmi su cosa comprare nel lungo periodo (5-10 anni), sceglierei un ETF sulla Russia (oltre agli altri 3 paesi del BRIC) piuttosto che uno SPDR.
In ogni caso, il bottom è ancora molto lontano, soprattutto per i mercati statunitensi.