Febbraio 14, 2008 Il lato oscuro degli scacchi
Sbatti il mostro in prima pagina
Bene, a quanto pare sono ricominciati i processi sommari in stile Santissima Inquisizione.
La colpa ?
Il fatto di essere stati preceduti nella registrazione di un dominio .com da parte di un’altra persona, Brunetti Alessandro.
Che magari avrà dei precedenti non proprio edificanti, che magari non sarà simpatica a molti, ma che questa volta ha agito nel pieno rispetto della legge.
Una richiesta pubblica su di un newsgroup (da parte della madre dell’interessato, Fabiano Caruana, ma non aveva anche alle spalle un management molto pubblicizzato ?), con toni e parole piuttosto discutibili, del tipo :
[…]”Lei ha preso qualche cosa che appartiene (?) a mio figlio
(Strano concetto del verbo appartenere)[…]”Cosa vuole da noi ? Soldi ?
(Detto così in un newsgroup, quindi pubblicamente, credo sia altamente offensivo indipendentemente dalla ragione o meno sull’argomento)[…] Vuole continuare a nascondersi dietro il suo silenzio ?
(A me pare che un atteggiamento del genere sia piuttosto offensivo, e se i toni utilizzati in privato sono stati questi, non mi sorprende affatto che non abbiano ricevuto risposta)[…]Ho notato che lei ha registrato il dominio .com La quale moralmente e legalmente appartiene a mio figlio […]
(Non credo che nella registrazione dei domini si possa parlare di appartenenza morale e legale, soprattutto in caso di omonimia e di appartenenza a personaggi che, di fatto, allo stato attuale non sono così popolari o noti fra la gente comune)
Chi ha registrato quel dominio non ha violato alcuna regola o legge italiana, che esiste al massimo per i domini .it, ma non certo per quelli .com.
Naturalmente, tutto questo non significa che io condivida la scelta di chi ha registrato quel dominio, tutt’altro.
Ma non ha violato nessuna legge, come invece si cerca di far credere ai lettori.
Il tono della lettera (anzi delle due lettere) pubblicate sul newsgroup è arrogante, presuntuoso e, per certi versi, maleducato.
Trovo davvero poco edificante anche il fatto che la federazione italiana, apparentemente indirettamente, ma nei fatti partecipando assai direttamente, stia paventando il fantasma di possibili azioni legali nei confronti di chi ha registrato il dominio.
Situazioni di questo genere non sono una novità.
Però, attenzione, non sarebbe nemmeno la prima volta che l’organismo che dovrà decidere prenderà una decisione completamente diversa da quella che si aspettano sia la maggioranza, sia le istituzioni che appoggiano chi ha presentato la richiesta.