Settore servizi Italia rallenta a livello minimo da giugno 2003

Marzo 5, 2005 MacroEcoAnemia


Settore servizi Italia rallenta a livello minimo da giugno 2003

L’espansione del settore italiano dei servizi ha subito un rallentamento a febbraio, procedendo al ritmo più lento dal giugno 2003, a riflesso di un affievolimento nella crescita dei nuovi ordini.

L’indice destagionalizzato Ntc Research/Adaci sull’attività dei servizi è sceso a 51,6 da 52,5 di gennaio, segnalando la crescita più modesta degli ultimi venti mesi.

In termini di crescita della produzione, il settore dei servizi italiano è sceso al di sotto di quello manifatturiero, a indicare la debolezza della domanda interna, dato che i servizi dipendono in misura maggiore dalla domanda interna rispetto alla manifattura.

Settore servizi Italia
Settore servizi Italia rallenta a livello minimo da giugno 2003…

La decelerazione del ritmo di attività riflette una diminuzione della crescita dei nuovi ordini.

Il relativo sottoindice è sceso infatti a febbraio a 51,1 da 51,9.
Pur continuando a indicare un aumento degli ordini, l’indice ha raggiunto il valore più basso degli ultimi diciotto mesi.

Grazie a un modesto aumento delle commesse e a recuperi di efficienza, le imprese sono riuscite a ridurre in maniera piuttosto consistente il lavoro inevaso nel mese in esame.

Tra le note positive emerse dall’indagine condotta tra i responsabili degli acquisti, si segnalano l’andamento dell’occupazione e delle aspettative delle imprese interpellate.

A differenza di quanto accade nel settore manifatturiero, l’occupazione nel settore dei servizi ha continuato a crescere.

Il relativo sottoindice si è mantenuto sostanzialmente stabile a 51,4 da 51,5.

Alcune imprese del campione hanno dichiarato che le assunzioni rientrano in programmi di espansione aziendale, mentre per altre si è trattato di uno sforzo per migliorare la qualità dei servizi offerti.

Il campione di imprese si è confermato ottimista riguardo alle aspettative per i prossimi dodici mesi, mantenendo il sottoindice sulle aspettative a 69,3 da 69,5.

È da sottolineare, però, la perdurante flessione dei prezzi applicati a fronte degli elevati costi sostenuti dalle aziende.


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